Autore: Guido Guidi
Data di pubblicazione: 1 Gennaio 2016
Fonte originale: http://www.climatemonitor.it/?p=40101
E’ uscito su Nature il 17 dicembre l’ultimo spaventoso anatema climatico:
Spatial and temporal distribution of mass loss from the Greenland Ice Sheet since AD 1900
Si tratta del ‘conto’ di quanto ghiaccio avrebbe perso la calotta groenlandese a partire dal 1900, cioè negli ultimi 115 anni. ed è un conto risibile, pari allo 0,3% della massa totale, considerato il fatto che lo studio stesso parte dalle premesse che il calcolo ha senso in quanto fatto iniziare alla fine della Piccola Età Glaciale, raffreddamento e avanzamento dei ghiacci temporaneo occorso durante l’attuale interglaciale, periodo climatico noto come Olocene.
I media, più o meno tutti (qui il Washington Post), hanno però recepito il messaggio spaventevole traducendo la percentuale in peso e volume di ghiaccio. Ben 9.000 miliardi di tonnellate di ghiaccio persi in cento anni. Migliaia e migliaia di piscine olimpioniche ghiacciate, diverse Manhattan da frigorifero, insomma, ognuno ha fatto il suo paragone.
La notizia, in realtà, è che il 99.7% del ghiaccio groenlandese è ancora lì. Mediamente spessa 1500 metri, la calotta di ghiaccio che sovrasta la Groenlandia ha perso, se si considera tutta la sua superficie, circa 5 metri di spessore, praticamente una pellicina.
Su WWUT c’è un post in cui si fanno due conti, tanto per contestualizzare il problema. A quei conti ne aggiungerei un altro. Lo 0,3% perso in 100 anni circa, vuol dire, con questo rateo di scioglimento, lo 0,9% in 300 anni, ossia il 9% in 3.000 anni, il 90% in 30.000 anni, il 100% (quasi) in 34.000 anni. Quando la Terra sarà già da parecchie migliaia di anni in glaciazione e in Groenlandia ci si andrà a piedi camminando sul ghiaccio.
Enjoy