Come ormai annunciato da molti, sia siti web che riviste di astronomia, il prossimo 21 dicembre vi sarà una eccezionale congiunzione Giove-Saturno, a zero gradi dell’Acquario.

Si ritiene siano circa 5000 anni che non avviene in quella posizione (costellazione acquario) tale congiunzione. Inoltre non avveniva così ravvicinata dal 1500. Ad occhio nudo vedremo un solo ammasso, come un’unica grande stella.
Insieme a loro sarà congiunto anche Plutone, che non vedremo in quanto piccolo e lontano. La congiunzione sarà quadrata a Marte ed Urano, condizione disarmonica.
L’elemento saliente che andiamo a vedere ora, è il potenziale effetto che avrà sulla geologia terrestre e sull’attività del Sole. In primis, spesso Saturno-Giove, i due giganti del sistema solare, con il potente campo magnetico e gravitazionale che creano quando sono in congiunzione, stimolano la formazione sulla superficie solare di grosse macchie. Le conseguenze in termini di violente tempeste solari si hanno in genere entro un mese. Esempi lampanti sono il luglio del 2000, con due tempeste solari di classe X avvenute un mese dopo la congiunzione. E su tutti la congiunzione del 10 maggio 1941, quando si sprigionò una tempesta molto potente, che determinò aurore boreali visibili fin verso il 40esimo parallelo. Il 1941 fu un anno di intensa attività sismica. Si sviluppò un potente El Niño (la cui comparsa è correlata all’incremento del vulcanismo sottomarino) che condizionò pesantemente l’inverno 1941-42.
Insomma, avete capito più o meno cosa si prospetta: un preoccupante incremento dell’attività sismica e vulcanica a partire dal solstizio e fino a metà febbraio. Molto dipenderà dalla forza delle tempeste solari.
Gennaio sarà il mese peggiore: avremo Mercurio-Saturno-Giove-Sole congiunti; anche Marte ed Urano in Toro saranno congiunti tutto il mese e quadrati ai 4 sopra. Altro elemento da tener conto, è l’elevata durata temporale delle congiunzioni. Maggiore è il tempo, maggiore è il periodo in cui il nucleo terreste e le placche litosferiche sono sottoposti a forte stress. Ma vediamo ora nei dettagli le date clou:

21 dicembre: storica congiunzione Saturno-Giove a zero gradi Acquario, quadrata a Marte ed Urano (questi ultimi ancora non congiunti tra loro). Probabile una fortissima tempesta solare intorno a Natale.

30-31 dicembre: Luna piena in cancro. Si ripresenta la congiunzione sopra. Venere quadrata a Nettuno. Rischio violenti sismi e maremoti. Una delle peggiori.

13-14 gennaio: luna nuova congiunta a Plutone. Marte-Urano congiunti quadrati a Saturno-Giove-Mercurio-Plutone congiunti. Rischio violenta eruzione vulcanica. Nord America (zona Cascadia?) area maggiormente a rischio. Fase peggiore.

21-22 gennaio: primo quarto di luna congiunto a Marte-Urano, quadrati Sole-Giove-Saturno-Plutone. Elevato rischio violenti sismi ed potenti eruzioni vulcaniche.

29-30 gennaio: luna piena opposta Sole-Giove-Saturno, tutti quadrati a Marte ed Urano congiunti . Venere congiunto a Plutone. Rischio sismico molto elevato.

12-13 febbraio: Luna-Sole-Mercurio -Giove-Venere -Saturno in acquario. Si scioglie congiunzione Marte – Urano. Rischio geologico moderato-forte.

Dopodiché, da marzo iniziano a sciogliersi definitivamente le congiunzioni Giove-Saturno-Plutone e le quadrature con Marte-Urano. Da aprile in poi situazione in generale tranquilla per la geologia terrestre per la restante parte dell’anno. In poche parole, se ci salviamo a gennaio-febbraio, per i prossimi 15 anni circa dovremmo stare al sicuro da devastanti eruzioni vulcaniche.

Facendo un focus, l’area che ne dovrebbe risentirne di più sarà quella del nord America .

Il rischio che si sprigioni il fatidico Big One c’è. Ci siamo sia nei tempi di ritorno, che per quanto riguarda gli allarmi recenti di numerosi scienziati. Tempi di ritorno che si stimano in cicli di 3-400 anni circa. L’ultima volta scatenatosi un evento simile fu il 26 gennaio 1700, testimoniato dalla distruzione completa dei porti sulle coste giapponesi causa tsunami e decine di migliaia di morti. Magnitudo stimato 9.5 (A quel tempo la California ancora non era colonizzata e non vi sono notizie di cosa accadde precisamente li).

In sostanza occhi puntati alla fine di Dicembre (ultimissimi giorni), e alla seconda metà di gennaio. Non sono affatto congiunzioni da sottovalutare, la storia e la statistica insegnano.

Concludendo con notizie positive, una eventuale tempesta solare la vigilia di Natale potrebbe regalarci una notte davvero magica. Il sogno di un aurora boreale visibile anche da noi non è poi così precluso quest’anno… Da ricordare infine di osservare il Cielo la notte del 21 (ancora meglio se con telescopio) per uno spettacolo inconsueto grazie a Giove-Saturno…. nella speranza che tali congiunzioni non facciano troppi danni…

A presto
Alessio