Amici lettori,stiamo per entrare nella fase piu’ interessante,entusiasmante della stagione invernale.

Molti di voi come possiamo immaginare non vedono nulla di buono all’orizzonte,ma e’ proprio qui che vi sbagliate!!!!

Le analisi stratosferiche sono a dir poco entusiasmanti.

Si tratta di un doppio warming : il primo sul nord pacifico e il secondo sul nord atlantico.

Un doppio attacco al vortice polare,che,se andasse a buon fine trancerebbe in 2 pezzi la trottola polare regalandoci,molto probabilmente,una stagione memorabile.

Diamo uno sguardo alla stratosfera a tutte le quote e cioe’ 10-30-50-70 e 100 HPA.

Il riscaldamento e’ presente a tutte le quote : solo manca quello sul pacifico a 10HPA;ha gia splittato!!!

Dunque ci troviamo in una situazione davvero esplosiva!!!!

gfsnh-10-78

 

gfs_t30_nh_f48

 

gfs_t50_nh_f72

 

gfs_t70_nh_f72

 

gfs_t100_nh_f72

Se splittera’ il VPS (vortice polare stratosferico) in entrambe le aree interessate,l’onda d’urto generata dal collasso creerebbe 2 campi di alta pressione nelle rispettive aree,che tradottosi in termini semplici significherebbe wave 1 + wave 2 contemporanee e rottura definitiva del VPT (vortice polare troposferico).

La conseguenza per noi sarebbe :discesa  verticale del getto artico sul nostro continente!!!!

Come tempistica,l’evento dovrebbe verificarsi intorno al 20 gennaio.

Ora passo la palla al mio amico e collega Francesco.

 

Nella fattispecie concentriamoci ora sulla troposfera la parte dell’atmosfera che più interessa le latitudini basse.

In questi giorni viviamo una situazione modellistica abbastanza dinamica, nonostante quasi 2/4 della nostra penisola sia attraversata da continui afflussi di stampo anticiclonico. Appunto dicevamo un tempo dinamico.

Nel tardo pomeriggio di ieri 4 gennaio, il lato Adriatico, nella fattispecie l’Abruzzo, è stato sfiorato debolmente dalla potente discesa Artico-Continentale che interesserà da oggi tutte le zone attorno al Mar Egeo.

Si sono avuti intensi fenomeni temporaleschi, con temperatura in progressiva diminuzione, e alle quote prossime ai 1000 mt, anche nevicate sparse, data la natura dell’aria in scivolamento.

gfs 5 gennaio 2015

Come si evince da questa cartina in alto, i movimenti barici nell’immediato range, sono ottimi per quanto riguarda i disturbi alla struttura polare.

Si nota con più evidenza una wawe 2 molto attiva, che dal 26 dicembre scorso, sta spingendo con tutti i suoi geo pontenziali, in territorio Atlantico-Scandinavo, dando cosi una maggior incidenza alle manovre di discesa del ramo Russo.

Noterete anche il campo di bassa pressione indicato con la lettera B, che sta ad indicare l’imminente arrivo di una discesa d’aria gelida sulle zone dell’Egeo, che apporterà le stesse dinamiche perturbate apportate al sud Italia poco meno di 5 giorni fa.

Con il passare dei giorni avremo una situazione altopressoria non eccessiva con un blocco della corrente artica-continentale, che rimarrà relegata a latitudini superiori, con la risposta dall’altro lato dell’emisfero, di un nocciolo gelido sugli USA orientali, con gelo e neve che attanaglierebbero tutto il MIDWEST e le zone delle contea di NEW YORK.

Andando avanti ci avvicineremo allo step più importante di questo inverno, quello che potrebbe rappresentare una svolta fondamentale, verso una stagione quanto mai dinamica e dai risvolti gelidi per gran parte del territorio Europeo.

gfs 12 gennaio

Come descritto in  maniera concisa e precisa dal mio collega, la stratosfera partirà con le grandi manovre intorno al periodo della fine prima decade del mese corrente.

L’immagine in alto step numero 2,indica una situazione barica di breve durata. Ovvero sia un ricompattamento del VP in zona Islandese, che andrebbe ad alimentare fino al 12 gennaio il nocciolo gelido che scivolerà sugli USA orientali, da li in poi entreranno in gioco i due warming.

Andranno a destabilizzare la struttura polare, dando nuova spinta alle wawe 2. Esse  non faranno altro che andare a tagliare al centro la struttura polare e schiacciare a riccio il lobo canadese.

I geo potenziali maggiori passeranno nella zona Russo-Siberiana, infatti per quel periodo ci aspettiamo anche un deciso calo dei venti zonali.

Passato questo step, di risposta una piccola saccatura Artica si staccherà dal VP e andrà ad interessare con maltempo di stampo invernale l’Europa e la nostra Penisola.

Questo sarà il punto di svolta del nostro inverno.

Da quel momento ci avvicineremo allo step finale presente nell’immagine sotto.

gfs 18 gennaio 2015

Verso il 18 gennaio si attiverebbero tutte e 3 le onde planetarie.

In maniera più marcata la wawe 2, che tenterà il primo approccio con l’alta Russa, in zona Scandinava.

Le dinamiche in questione sarebbe agevolate dal forte disturbo alla struttura polare. Il canadese si chiuderebbe a ricciolo, non recando alcun disturbo alla wawe 2, con la possibilità di quest’ultima di ergersi verso nord-est.

In secondo luogo la wawe 1 avendo una spinta minore, garantirebbe al canadese di non avere una ripresa della sua vorticosità,  e dall’altra parte la wawe 3 onda Asiatica, inizierebbe un movimento in uscita dai suoi paralleli spingendo il lobo Russo verso l’Europa centrale.

Data la natura dei disturbi alla struttura polare potrebbero essere movimenti barici destinati a durare nel tempo.

Senza andare troppo nel rischio, vi posso dire che io e il mio collega Giorgio notiamo delle similitudini enormi con le manovre dettate nello storico inverno del 1956.

Badate bene parliamo di movimenti non di previsioni certe.

Quindi potrebbe darsi che tutto si dissolva in una bolla di sapone o che tutto possa dare i frutti sperati.

Solo tendenze non certezze.

Vi ribadisco che gli step decisivi saranno questi.

Step 1 (5-10 gennaio)

Step 2 (12-16 gennaio)

Step 3 (18-25 gennaio), con quest’ultimo che potrebbe rendere concreto il primo e vero Scand+ di questa stagione invernale.

 

Con questo concludo e vi rimando ai prossimi aggiornamenti, che avranno un’importanza fondamentale, sia in negativo che in positivo.

Buona serata a tutti.

Francesco & Giorgio Malavolta.