La natura è “fantasia globale”: per capire le modificazioni climatico-ambientali globali ci vuole la fantasia della natura!
Studiare il clima con i dati strumentali a disposizione relativi agli ultimi 150 anni circa credendo che il cambiamento climatico dipenda esclusivamente da quanto accaduto in questi 150 anni è una attività pseudoscientifica analitica, fredda, apparentemente semplice se non addirittura banale dove sembra che due più due non possa fare che quattro. Dove non occorrono grandi scienziati!
Capire perché certi eventi globali succedono, come le modificazioni climatico ambientali che si sviluppano in secoli grazie alla sinergia tra fenomeni terrestri ed extraterrestri, senza avere a disposizione dati numerici plurisecolari strumentali precisi (come quelli disponibili per gli ultimi 150 anni), sfugge al freddo calcolatore che è costretto ad usare i limitati (temporalmente) dati che ha tra le mani pensando che siano freddamente significativi e applicabili anche su scala plurisecolare e millenaria.

Pensare che gli ultimi 150 anni di storia del clima, dell’ambiente e delle attività umane contengano tutti i dati per capire perché stia avvenendo l’attuale variazione climatico-ambientale è semplicemente folle! Significa credere fermamente che gli ultimi 150 anni circa non hanno un passato ed essere malati di onnipotenza pensando che solo le attività umane siano le responsabili dei cambiamenti globali che stiamo vivendo.
L’inquinamento ambientale è una cosa ed è dovuta alle attività antropiche.
Il cambiamento climatico-ambientale attuale (degli ultimi 150 anni) è tutt’altra cosa e deve essere correttamente inquadrato nella storia millenaria precedente.
Però mancano i dati strumentali, come si fa?
Allora? Casca l’asino?
No! Si deve dire che prima degli ultimi 150 anni nessuna modificazione naturale significativa è avvenuta e che solo nell’ultimo secolo e mezzo quando l’uomo ha cominciato ad inquinare è iniziato come effetto il cambiamento climatico attuale.
Ai freddi calcolatori non passa nemmeno per la testa che le attività umane possano essersi intensificate, casualmente, proprio in una fase in cui il clima stava iniziando a cambiare naturalmente e in relazione a modificazioni plurisecolari. E che, quindi, l’inquinamento antropogenico si sta aggiungendo alla variazione naturale.
E conseguentemente, anche annullando l’inquinamento antropogenico il cambiamento climatico-ambientale continuerebbe ad evolvere secondo la naturale ciclicità.
E’ evidente che le combinazioni di fenomeni terrestri ed extraterrestri sono molteplici e fantasiosi; con i numeri di 150 anni circa è impossibile individuare gli algoritmi plurisecolari e millenari della natura.
Solo chi ha fantasia per capire la fantasia della natura può orientarsi.
E’ evidente che occorre la sinergia tra studiosi della natura che sappiano individuare ed interpretare correttamente gli archivi naturali integrati relativi agli ultimi millenni (es. sedimenti climaticamente controllati, reperti archeologici, notizie storiche, ecc,) e studiosi dei dati strumentali degli ultimi 150 anni circa, per orientarsi e prevedere i prossimi cambiamenti del clima e dell’ambiente e fornire in tempo utile adeguate soluzioni per preparare l’ambiente antropizzato alle future condizioni ambientali.
Facile a dirsi. Quasi impossibile a farsi!
Incomunicabilità tra studiosi “freddi ma limitati nel tempo” e studiosi “fantasiosi”.
Prevaricazioni non sempre non interessate perché il cambiamento del clima e dell’ambiente è anche un business diversificato globale.
Clima futuro: scienza nella fantasia; fantasia nella scienza!
E si perde tempo!

Il riscaldamento globale 1000 anni fa e 2000 anni fa circa c’è stato e senza contributi antropogenici. In tutto il Mediterraneo ci sono le evidenze geoarcheologiche e storiche…non numeriche e quindi incomprensibili da chi dipende solo dal dato numerico che deve negare la storia del clima e dell’ambiente che deve nascere per forza 150 anni fa circa! “Fantasia” della natura basata sugli archivi geoarcheologici integrata con i dati numerici per il breve periodo ultimo.
Chi nega gli archivi geoarcheologici integrati è “fuori dalla realtà”: è un negazionista che nega che il clima ed ambiente abbiano avuto una evoluzione nelle ultime migliaia di anni indipendentemente dall’inquinamento antropogenico ultimo.

 

Franco Ortolani
15.10.2015


Terza settimana del Pianeta Terra
18-25 ottobre 2015
LA NOSTRA TERRA INQUIETA: UN CUORE DI FUOCO, UN FLUIRE DI ACQUE

Il fascino della geologia è… che la nostra Terra è viva: un cuore di fuoco profondo che ogni tanto risale in superficie, che è bello da vedere ma che ci brucia se non lo rispettiamo! Un fluire di acque superficiali a volte molto “turbolente” e sotterranee che ci fanno vivere se le rispettiamo e che ci fanno male se le aggrediamo! Noi viviamo su questa Terra che ha le sue leggi. E’ inutile e controproducente che noi, invece di rispettare le leggi della Terra e vivere sicuri, emaniamo leggi che piacciono a noi…vivendo poi tra lutti e distruzioni!