Autore: Guido Guidi
Data di pubblicazione: 19 Novembre 2015Fonte originale: http://www.climatemonitor.it/?p=39426

slide05Da un po’ di tempo a questa parte, va di moda dire che viviamo un periodo climatico che dovrebbe essere definito “Antropocene”, tali e tante sarebbero le prove di una prolungata azione di condizionamento sulle dinamiche del clima da parte delle attività umane, anche quando i nostri simili popolavano questo pianeta in numero davvero ridotto. Dalle deforestazioni delle epoche antiche per costruire ripari alle variazioni dell’uso del suolo dei primi agricoltori della specie umana, fino a giungere alle attuali importanti emissioni di gas serra in atmosfera.

Non molti sanno, tuttavia, che la scienza ufficiale, quella raccolta e confezionata ad uso dei decisori dall’IPCC, pur strizzando l’occhio a questa ipotesi, dice in realtà ben altro. Una differenza inoltre non riferita al passato remoto, la cui azione umana non può essere paragonata a quella del presente, quanto piuttosto ad epoche piuttosto recenti. Per esempio con questa affermazione dell’AR5:

E’ estremamente probabile che più della metà dell’aumento delle temperature medie globali superficiali dal 1951 al 2010 sia stato causato insieme dall’aumento antropogenico della concentrazione di gas serra e altre forzanti antropogeniche. La stima più accurata del contributo umano al riscaldamento è simile al riscaldamento osservato in questo periodo.

Cui si somma quest’altra:

L’AR4 ha concluso che una parte sostanziale della ricostruita variabilità interdecadale delle temperature dell’emisfero settentrionale dei sette secoli precedenti al 1950 sia molto probabilmente attribuibile a forzanti esterne naturali. La letteratura seguita all’AR4 e la disponibilità di più simulazioni dell’ultimo millennio con forzanti più complete, includendo l’influenza solare, vulcanica e dei gas serra e generalmente anche l’uso del suolo e la forzante orbitale e modelli più sofisticati, in misura molto maggiore modeli climatici accoppiati o modelli accoppiati del sistema Terra, di cui alcuni con ciclo del carbonio interattivo, rafforzano queste conclusioni.

Quindi, quanto avvenuto prima del 1951 è naturale, metà di quanto avvenuto dopo, no.

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Sarà per questo che le simulazioni non replicano abbastanza bene il riscaldamento di fine secolo e falliscono completamente con quanto accaduto prima e dopo, cioè all’inizio del secolo scorso e di quello attuale? Non sarà mica che si tratta di simulazioni costruite secondo l’assioma più CO2 più temperatura e quando questo non regge sono destinate a fallire?

Se vi va di approfondire, andate a leggere questo post di Judith Curry, spiega parecchie cose…