Qualche sera fa, nella chat privata con gli altri ragazzi dello Staff di Attività Solare, abbiamo ri-affrontato l’argomento delle cause che influenzano il clima terrestre.
E ancora una volta, forse anche meglio delle altre volte, ho ripetuto tutta la sequenza di cause che stanno alla base dell’alternanza climatica estremamente complessa che contraddistingue il nostro pianeta.

Brevemente, e senza scendere troppo nei particolari, riporto qui più o meno ciò che avevo scritto in privato ai miei colleghi.

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La prima e più importante differenziazione del clima terrestre che possiamo fare, è tra Ere Glaciali ed Ere Interglaciali.
Tale differenza si basa sulla presenza, o meno, del ghiaccio sulla superficie del nostro pianeta.
La durata di tali ere varia ed è sempre dell’ordine di alcuni milioni di anni. La causa principale (ma sicuramente non l’unica) che le provoca è l’altezza dell’orbita del Sistema Solare rispetto al piano galattico. L’orbita che descrive il Sistema Solare intorno al centro della galassia è inclinata rispetto al piano galattico… e più il Sistema Solare si “allontana” dal piano galattico, meno “influenze” esterne riceverà. Durante il suo procedere, infatti, il Sistema Solare incontra zone di gas interstellare a più alta e più bassa densità… E sappiamo che sul piano galattico si ha la massima densità di materia ed energia. Pertanto, quando il Sistema Solare si trova a transitare sul piano galattico, la temperatura “interna” del Sistema Solare (ma anche l’attività solare) aumenta. Quando se ne allontana, diminuisce. La conseguenza è che sul nostro pianeta la temperatura durante il periodo di transito sul piano galattico, aumenta raggiungendo i 30°C. Per il resto diminuisce più o meno regolarmente. Ovvio che la distribuzione spaziale del gas interstellare NON È COSTANTE… pertanto quando il Sistema Solare transita in una zona a più alta densità… la temperatura aumenta. Quando ne esce… la temperatura diminuisce.

La seconda differenziazione, che è poi quella che crea maggior confusione con i termini, è quella relativa alla suddivisione delle Ere Glaciali mei vari “Periodi Interglaciali Freddi”, quando l’estensione delle calotte glaciali aumenta e “Periodi Interglaciali Caldi”, quando l’estensione delle calotte glaciali diminuisce. Parallelamente, la temperatura media del pianeta sarà dell’ordine di 6-8°C durante i P.I. Freddi e di 12-14°C durante i P.I. Caldi.
In questo caso, la causa principale è da ricercare in quella che viene chiamata da alcuni scienziati Nemesis, ovvero l’ipotetica compagna del nostro Sole.
Tale causa è matematicamente (quasi) certa… in quanto la ciclicità dei periodi è tale che deve esserci una “causa ricorrente” che possa scatenare tutte quelle alterazioni dell’attività solare che portano all’aumento della temperatura durante i P.I. Caldi. Sia chiaro… la normalità, per il clima del nostro pianeta, è una temperatura media di 6-8°C… Solo in brevi periodi questa sale a 12-14°C.
Nemesis ed il Sole formerebbero una binaria… una ruota intorno all’altra… oppure entrambe ruotano intorno ad un’unico punto “centrale”. Quando si avvicinano, perielio, le interferenze provocate da Nemesis sull’attività magnetica del Sole aumentano. quando si trovano alla massima distanza, diminuiscono.
Analizzando attentamente la sequenza dei Periodi Interglaciali Caldi e Freddi, notiamo come si ha un P.I. Caldo ogni circa 100-120.000 anni… con una durata di circa 8-12.000. Le differenze tra i vari periodi ci lasciano intendere com’è la geometria delle orbite tra Sole e Nemesis…. ovvero….

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Nel grafico possiamo osservare i 4 Periodi Interglaciali Caldi (compreso l’attuale, sulla destra) contrassegnati dalle linee verticale di colore arancio.

La linea verde è la ricostruzione dell’andamento della temperatura realizzata sulla base dei carotaggi del ghiaccio in Antartico. Vediamo come l’interglaciale attuale e quello di 400.000 anni fa circa, sono molto simili tra loro. Quello di 120.000 anni fa è simile a quello di 330.000 anni fa, mentre quello di 230.000 anni fa è, al momento, unico.
Ebbene… quando le 2 stelle si avvicinano molto, ovvero in fase di perielio, le alterazioni sono maggiori e più persistenti… pertanto il P.I. Caldo risulterà più lungo. Ed è il caso dell’attuale P.I. e di quello riscontrato 400.000 anni fa.
Quando le 2 stelle si trovano alla massima distanza, ovvero in fase di perielio, le alterazioni sono minori e meno persistenti… pertanto il P.I. Caldo risulterà molto breve. Ed è il caso del P.I. di 230.000 anni fa.
Negli altri 2 casi si ha una via di mezzo.
Questo nel caso in cui il sistema binario fosse formato da 2 sole stelle. Purtroppo ci sono alcuni “problemi” ancora in attesa di risposta… e questo mi fa sorgere il dubbio che possa esserci in realtà una 3a stella… Ma all’atto pratico cambia poco.

Quel che è importante capire, però, è che il clima terrestre, ovvero l’effetto, risponde alla causa con un certo ritardo. E maggiore è la distanza media tra il Sole e la causa, maggiore sarà anche il ritardo con il quale si avranno gli effetti sul nostro pianeta.

Pertanto l’attuale Periodo Interglaciale Caldo è la conseguenza del perielio tra Sole e Nemesis verificatosi non meno di 12-15.000 anni fa.
Infine, analizzando gli andamenti delle temperature nell’arco di una singolo Periodo Interglaciale Freddo + Periodo Interglaciale Caldo, notiamo come si hanno una serie di sottocicli di diverso periodo.
Alcuni di questi sono causati dalle interazioni tra i pianeti del Sistema Solare e il Sole, altri sono dovuti alla geometria dell’orbita terrestre.
Pertanto si ha una successione costante di picchi caldi e freddi che rispecchiano il ciclo precessionale di 25.800 anni circa e all’interno di essi una sequenza di sottocicli minori che determinano quei “brevi” periodi, più o meno freddi, che conosciamo come Piccola Era Glaciale.

Tutto, quindi, è dovuto a cause orbitali. Anche le variazioni sul brevissimo periodo (50-100 anni) del clima terrestre, sono riconducibili sempre e comunque a cause di tipo “astronomico” e mai alle attività umane. I “numeri” in gioco… le potenze… e la forza della Natura… sono tali che è impensabile poter modificare il Clima del nostro pianeta… specialmente in modo permanente.

Concludo…

Negli ultimi giorni circola una notizia secondo la quale la prossima “glaciazione” è stata posticipata di 100.000 anni almeno grazie all’immissione in atmosfera di grandi quantità di anidride carbonica di tipo antropico… Niente di più falso.
Se si continua ad analizzare un “problema” senza conoscere e quindi prendere in considerazione l’intero “contesto”, non si riuscirà mai a capire come funziona realmente e quali sono le cause reali.

 

Buona giornata

Bernardo Mattiucci
Attività Solare