Come la stragrande maggioranza dei miei articoli, anche questo viene scritto in modo non programmato… di getto.
La scintilla che mi ha dato l’input per tale articolo è l’annoso discorso delle trivelle… che alcuni vogliono giustificare in nome dei posti di lavoro… altri in nome del progresso e altri perché, magari, ci guadagnano più o meno direttamente. E poi c’è il gruppo opposto… che vorrebbe eliminare al fine di salvaguardare il turismo… che di sicuro, contando i posti di lavoro diretti e indiretti, garantirebbe migliori risultati economici.
Ma non è di questo argomento specifico che voglio parlare.
Il discorso è stato affrontato decine di volte su queste pagine e riguarda le conseguenze, sulla nostra società, dei cambiamenti climatici cui assisteremo nei prossimi anni e decenni.
Le tante volte che ne ho parlato, ho spiegato più o meno superficialmente, che i problemi da affrontare saranno essenzialmente riassumibili in 4 gruppi distinti:
- Cibo
- Medicinali
- Energia
- Sicurezza
Forse la suddivisione l’avrò fatto anche in modo leggermente differente… ma questa è quella che mi viene spontanea questa mattina.
Il discorso sul Cibo temo sia estremamente sottovalutato. Prima di tutto abbiamo dati storici molto precisi… risalenti anche ad oltre 2000 anni fa, che ci spiegano come l’impero romano abbia incontrato serie difficoltà nell’approvvigionamento del cibo, specialmente per il suo complesso sistema militare. Ad un certo punto, quando le cose ancora andavano bene, erano arrivati a coltivare la vite anche in alcune regioni delle isole britanniche e il grano cresceva nell’allora Gallia, ma anche in molte regioni della Germania, oltre, ovviamente, in Spagna e Italia.
Poi dopo soli pochi secoli, il grano non riusciva ad arrivare a maturazione neanche nelle campagne intorno a Roma. Chiaro segno che qualcosa stava cambiando. Una parziale soluzione fu quella di andare a coltivarlo molto più a sud, sulle coste africane, ma trasportarlo fino alle estremità settentrionali dell’impero divenne quasi utopistico… E l’impero iniziò a sgretolarsi.
Oggi abbiamo tecnologie ben più progredite… tanto che molti esperti si ostinano a sostenere che la produzione totale mondiale di cereali, nonostante sia in diminuzione la superficie complessiva coltivata, stia comunque aumentando.
Beh… andiamoci piano… perché è stato scoperto già da qualche anno, che il grano in molte zone del nord america NON GIUNGE a corretta maturazione. Inoltre si è presa l’abitudine di trattare i campi coltivati, subito prima della mietitura, con il più potente dei disserbanti: il glifosato!
Il risultato è che l’erba che cresce spontanea insieme al grano effettivamente si secca… ma anche il grano non maturo, e quindi ancora di colore verde, diventa giallo nel giro di qualche giorno…. ovvero secca anche lui. Risultato? Tutto il campo appare uniformemente giallo e quindi pronto alla mietitura. Conseguenze? La celiachia… ovvero l’intolleranza al glutine.
Ma l’uso di prodotti OGM, può risolvere il problema del cibo? Assolutamente no… visto che si tratta di prodotti ibridi, creati rigorosamente in laboratorio. Alla lunga si hanno tutta una serie di conseguenze “negative” che non potrebbero mai garantire cibo SANO e ABBONDANTE a tutta la popolazione mondiale (oltre 7 miliardi, in continua crescita).
Il discorso Medicinali è legato sia al problema Cibo che a quello Energia. Infatti è noto che la stragrande maggioranza dei medicinali viene prodotta a partire dai derivati del petrolio. E il petrolio, la principale fonte di energia (fossile) in uso dalla nostra civiltà, viene usato anche per tante altre cose…. ma, soprattutto, non è equamente distribuito. Pertanto i medicinali avranno un costo sempre maggiore… e la popolazione “media”, costretta dalla crisi economico-sociale ad adattarsi a sopravvivere con quel che capita, finirà per assumere sempre più medicinali. E quando questi, per qualsivoglia motivo, non saranno più “liberamente disponibili” (già ora la sanità sta diventando sempre più privata), allora molta gente, semplicemente, non avrà modo di superare i problemi di salute.
Il problema Energia è molteplice. Non si intende, in questo gruppo, solo il problema dell’energia elettrica… quello potrebbe essere il meno problematico da risolvere. Pensiamo alle migliaia di tonnellate di materie prime, di qualunque tipo, trasportate da una parte all’altra del pianeta. Tutti i santissimi giorni. Ebbene… il trasporto di tali materie avviene principalmente via nave… con navi molto veloci rispetto solo a 100 anni fa… Navi di enormi dimensioni che bruciano tonnellate di “derivati del petrolio” (in primis una sorta di Gasolio). Ebbene… il petrolio, come già detto altre volte, è una risorsa FINITA…. nel senso che ne abbiamo a disposizione solo una certa quantità. Il resto non è possibile estrarlo per vari motivi. Gli esperti hanno più volte spiegato che fino ad oggi abbiamo estratto il petrolio PIÙ FACILE. Ora ci resta quello più difficile. Le regioni Artica e Antartica, ad esempio, sono zone molto ricche di fonti fossili… sia Petrolio che Gas Metano. Ma il costo di estrazione in tali zone e il rischio concreto, legato agli aspetti climatici, sono tali da rendere quasi insostenibile l’operazione di trivellazione ed estrazione. Il costo, indicato con l’indice EROEI, non è affatto favorevole.
Vi è da dire inoltre che nelle regioni come il Canada, gran parte degli USA, nord Europa, Russia, Mongolia e Giappone, quelle cioè più soggette alle forti ondate di freddo, il consumo di petrolio e gas metano aumenta al diminuire delle temperature… ma anche all’aumentare della popolazione. E molte di queste zone, specie il centro-nord Europa, sono oggi meta di una immigrazione sulla (…autenticità della…) quale il sottoscritto, comunque, nutre forti dubbi!Poco petrolio significa quindi poca energia elettrica, ma anche pochi trasporti (e molto meno efficienti). I tanti che sostengono che con l’energia rinnovabile, fotovoltaico o eolico, sia possibile sostituire l’attuale impiego di petrolio, parla evidentemente senza sapere di cosa sta parlando. Il costo (ancora in termini di EROEI), non è affatto favorevole… in quanto anche solo costruire un pannello fotovoltaico (o anche un generatore eolico), richiede tecnologie e materiali estremamente particolari… con processi produttivi estremamente energivori. Il fotovoltaico, ma in realtà tutta la microelettronica, ad esempio, richiede minerali detti “terre rare” che si estraggono solo in alcune zone del mondo. Ed in centro Africa l’estrazione di tali minerali viene fatta fare ai bambini… che quasi mai, a causa della tossicità di tale lavoro, raggiungono la maggiore età.
L’ultimo dei problemi è quello legato alla Sicurezza. Sia chiaro… chi vive in città potrebbe, apparentemente, cavarsela senza troppi problemi. Basterà attendere pazientemente, molto pazientemente, che gli addetti comunali faciano il loro lavoro. Ma oltre ai problemi di sicurezza personale, dovuti ai problemi di cui sopra, bisogna mettere in conto anche quelli dovuti agli eventi meteo estremi. Magari un violento temporale o una nevicata improvvisa… o anche solo un forte vento… possono causare molti più problemi di quanto fino ad oggi abbiamo memoria.
E come abbiamo visto nei giorni scorsi, gli eventi meteo estremi aumentano al diminuire delle temperature. Quando, cioè, si va verso un periodo di bassissima attività solare (da intendersi sul lungo tempo e non solo nel periodo di minima attività tra 2 cicli undecennali solari), le correnti d’aria in quota diventano di tipo “meridiano”… e tendono a provocare condizioni meteo decisamente più estreme.
L’inverno 2015-2016 ce lo ricordiamo tutti… è finito da pochi giorni… e qui da noi è stato decisamente poco freddo. Però ad esempio ha portato neve per diverse volte in Algeria… nel bel mezzo del deserto (dove comunque gli sbalzi termici sono letteralmente “allucinanti”) o in Medio Oriente fino addirittura agli Emirati Arabi. Mesi prima… l’inverno si era fatto sentire anche in Australia arrivano addirittura all’equatore con temperature e precipitazioni nevose tutt’altro che normali.
In Siberia, invece, ancora oggi le condizioni sono tutt’altro che “tiepide”… E come abbiamo ampiamente visto dalle numerose carte delle Sea Surface Temperature (SST) da me postate, la temperatura dei mari oltrei 55° Nord, sta decisamente scendendo. Chiaro segno di un’inversione di tendenza che i molti “esperti”, seguaci della pseudo teoria del Riscaldamento Globale Antropogenico, si ostinano a non vedere.
In conclusione… Il Cambiamento Climatico, che non ha nulla a che vedere con la definizione in uso dai “poteri forti” (che ne attribuiscono la causa unicamente all’immissione di CO2 in atmosfera), potrebbe avere conseguenze molto pesanti su tutti e 4 i “problemi” di cui sopra.
Quando, inizieremo a vivere in modo evidente, questi problemi?
Temo che tale momento sia già iniziato… ma ancora una volta, chi se ne accorge è una ristrettissima minoranza. Gli altri sono troppo intenti a gustarsi lo smartphone di ultimissima generazione o la macchina potente… o la villa al mare…. Troppo presi dal seguire le mode del momento, insomma, per guardarsi intorno a porsi delle domande.
Noi ribadiamo quanto più volte sostenuto… e lo facciamo da 13 anni abbondanti ormai… Il ciclo solare 25 sarà molto debole… quasi inesistente… e questo per precise motivazioni “astronomiche” (legate alla posizione di alcuni pianeti, in primis Giove). Il ciclo 26 potrebbe essere simile al 24… ma da qui alla fine del ciclo 26 saranno trascorsi quasi 30 anni. E in questi 30 anni vivremo una serie di eventi ciclici che si verificano, nell’ordine che vivremo questa volta, solo una volta ogni “tot” migliaia di anni. E non si hanno testimonianze scritte di cosa accadde l’ultima volta. Solo qualche prova paleoclmatica che, però, speriamo non corrisponda a quanto accadrà nei prossimi decenni.
Concludo consigliando di leggere e rileggere bene questo articolo… La mia intenzione non è fare del “terrorismo climatico”. Non sono il tipo che vi vuole allarmare affermando che nel 2100 il mare sarà cresciuto di 130 metri o che la temperatura globale sarà cresciuta di 6°… Vi sto semplicemente illustrando una serie di possibili problemi che potremmo dover affrontare nel prossimo futuro. Il Cambiamento Climatico, anche se fosse relativo alla fine del Periodo Interglaciale Freddo, comunque sarebbe “progressivo” e non “istantaneo” come i molti serristi vorrebbero credere. Ci si accorgerà di quanto sta accadendo solo a distanza di anni. E come ho detto altre volte, saranno i nostri figli, nipoti e pronipoti a poter dire, senza ombra di dubbio, cosa sarà successo da qui al 2050. Noi avremo una visione diretta degli eventi… ma vivendoli in prima persona non avremo la capacità di giudizio. E non sapremo a cosa ci porterà tale cambiamento.
Buona domenica
Bernardo Mattiucci
Attività Solare