Posted on 18/11/2016 by in Analisi lungo termine

18-11-2016 – Salve a tutti, nuovo ampio aggiornamento riguardante l’analisi modelli, alle soglie di una lunga e complessa fase perturbata che si appresta a vivere il Mediterraneo e le regioni italiane. Cerchiamo di caratterizzarne gli elementi essenziali.

Partita la grande saccatura atlantica, alimentata da una massiccia irruzione artica proveniente direttamente dalla Groenlandia (fig.1).

fig.1

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Diciamo subito che l’aria artica non arriverà direttamente in Italia, perlomeno non in questa fase, dove prevarranno le correnti meridionali prefrontali.

L’affondo perturbato atlantico, ostacolato dalla rafforzamento progressivo di un enorme anticiclone ibrido nelle pianure russe (1065 hPa, ved. editoriale), resterà quindi arginato a ovest dell’Italia, innescando comunque piogge intense in molte regioni a causa del richiamo caldo-umido dai quadranti meridionali nel Mediterraneo (fig.2)

fig.2

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Da notare i 90 hPa di differenza tra i due centri motori contrapposti, rappresentati della depressione atlantica e dell’anticiclone russo.

La fase di stallo descritta durerà a lungo e si sbloccherà solo con un ulteriore peggioramento delle condizioni atmosferiche anche nelle regioni più orientali italiane, in parte escluse dal precedente peggioramento (fig.3).

fig.3

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La seconda fase del maltempo sarà innescata dall’isolamento di un’ampia goccia fredda a ovest dell’Italia, che verrà investita in pieno, a metà della prossima settimana, da intense correnti umide meridionali con in carico ammassi nuvolosi e con annesse piogge intense e temporali.

Tale guasto si protrarrà ancora per 2-3 giorni, con una nuova fase di stallo, piuttosto delicata per le regioni italiane, continuamente raggiunte da impulsi atlantici bloccati alle medie latitudini da un anticiclone nel nord Atlantico (fig.5).

fig.5

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Arriverà quindi un miglioramento??

Niente affatto, come accennato da giorni infatti, negli ultimi giorni del mese, la depressione mediterranea tornerà a interagire con il flusso atlantico correlato al Vortice Polare stesso, tornando a essere alimentata da nuclei artici in arrivo dal tratto di oceano tra Groenlandia e  Sbalvard (fig.6).

fig.6

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Quest’ultima previsione è ancora molto variabile nelle modalità e traiettorie, ma tutte le emissioni del modello americano vedono comunque il rovesciamento di nuclei di vorticità del VP nel comparto europeo ai primi di Dicembre, con una nuova, intensa fase di maltempo, questa volta più fredda probabilmente, che dovrebbe coinvolgere anche le regioni italiane (fig.7).

fig.7

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Se le previsioni attuali venissero confermate, ci attenderebbe quindi una fase di maltempo che, seppure con periodi meno perturbati, ci potrebbe accompagnare fino ai primi di Dicembre senza soluzione di continuità, coinvolgendo inizialmente i due estremi dell’Italia (nordovest ed estremo sud) e poi, gradualmente, tutte le nostre regioni.

Tale fase è già iniziata e le piogge non tarderanno a giungere con intensità in molte regioni.

Tutta l’evoluzione descritta è supportata, come descritto da giorni, da dinamiche stratosferiche che evidenziano una inusuale debolezza del VPS per il periodo analizzato (fig.8).

fig.8

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Anche alcuni recenti blandi tentativi di ricompattamento in troposfera sono stati subito riassorbiti proprio partendo dalle quote stratosferiche, come si evince dalla carta delle anomalie dei geopotenziali in area polare, tutte positive lungo la colonna barica.

Resta una piccola incognita, che però sembra vada a risolversi; ovvero tra i 10 hPa e i 50 hpa l’anticiclone polare evidenzia una bilobazione non perfettamente compiuta che potrebbe precludere, assieme al relativo riscaldamento a una dinamica di tipo displacement correlabile all’avvento di un Canadian Warming.

fig.9

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Tale dinamica generalmente comporta un temporaneo approfondimento del VP in virtù dell’accentramento subito verso il comparto siberiano (conservazione del momento angolare).

Ma l’annata in corso sembra voler smentire anche tale aspetto in quanto, nel lungo termine, a tutti i piani isobarici, ma in particolare in quelli troposferici, non si nota alcun particolare ricompattamento ma, anzi, appare chiara la tendenza allo split di alcuni lobi gelidi del VP stesso  verso l’Europa (fig.10).

fig.10

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In sostanza quindi, perlomeno al momento non ci sono grandi impedimenti all’avanzare della stagione invernale nel Mediterraneo. Attenzione quindi alla fase perturbata in partenza, potrebbe durare a lungo con  episodi anche di forte intensità, seguiti da un abbassamento delle temperature a iniziare dagli ultimi giorni di Novembre.

Fonte Web: LUNGA FASE PERTURBATA IN PARTENZA NEL MEDITERRANEO, POTREBBE DURARE FINO A DICEMBRE CON POSSIBILI CRITICITA’. ALLA FINE PIU’ FREDDO CON NEVE SUI RILIEVI

Roberto
Attività Solare