Posted on 05/12/2016 by in Analisi lungo termine

05-12-2016 – Salve a tutti, immancabile aggiornamento serale, sebbene i modelli non siano molto incoraggianti.

Percorriamo rapidamente i passaggi principali che possono essere indicativi per comprendere l’evoluzione di questo mese di Dicembre.

Iniziamo da un aspetto che caratterizza tutti i modelli nel breve termine; la partenza, qui rassicurante, della spinta aleutinica (onda Pacifica) dallo stretto di Bering a metà settimana (fig.1).

fig.1

ech1-72

La disposizione emisferica del VP presente a 72 h nella figura 1 potrebbe essere molto favorevole all’avvento di una massiccia irruzione fredda nelle regioni mediterranee, ma ciò non avviene, in realtà, a causa di una scarsa collaborazione dell’onda atlantica (W2), che viceversa si corica lungo i paralleli, invadendo l’Europa occidentale e isolando una pericolosa circolazione depressionaria nel ai margini del canale di Sardegna.

Nei giorni successivi, è bene ribadirlo, poco cambia nell’evoluzione dei modelli, che, perlomeno nella versione ufficiale, vedono praticamente alta pressione quasi incontrastata nel Mediterraneo, con piccoli disturbi transitori.

C’è però qualche eccezi0ne a tale trend dominante, in alcuni casi molto significativa, perchè evidenzia le reali possibilità della configurazione mostrata.

La prima eccezione, ufficiale, è quella del modello canadese, che lascia partire un lobo gelido continentale verso le regioni adratiche (fig.2).

fig.2

gemnh-0-216

La seconda eccezione è rappresentata da un serie di perturbazioni nella elaborazione del modello americano (previsioni ENSEMBLE), che continuano  proporre scenari perturbati e freddi compatibili con la disposizione del VP mostrata in fig.1

fig.3

gensnh-1-1-192

In tale contesto, una massiccia colata artico continentale partirebbe dal bordo orientale dell’anticiclone delle Azzorre in elevazione ancra prima di meà mese, che andrebbe a incidere il punto di debolezza tra i due lobi del VP (LC e LS).

fig.4

gensnh-1-0-192

Si tratta di ipotesi, è bene ribadirlo, con scarsa probabilità di realizzazione al momento, sebbene anche in stratosfera l’attività d’onda della wave 2 atlantica sia ben evidenziata anche dalla previsione di quello europeo (fig.5).

fig.5

ecmwf10f240-1

Insomma, il punto cruciale dei prossimi giorni sarà, come molti meteo appassionati hanno intuito, la partenza della wave 2 atlantica a tutte le quote, sia stratosferiche, sia troposferiche, con la spinta verso nord di una robusta figura altopressoria in Atlantico, vero cruccio di questi ultimi anni; le premesse ci sono, ma ancora effetti reali, anche solo in campo previsionale, non se ne vedono, restate incollati agli schermi, senza esagerare però, i modelli potrebbero fornire sorprese.

Fonte Web: ANALISI DELLE POSSIBILI EVOLUZIONI METEOROLOGICHE NEL MESE DI DICEMBRE; LE IPOTESI FREDDE DOPO L’ALTA PRESSIONE

Roberto
Attività solare