Si è parlato spesso della Corrente del Golfo e del suo reale stato.
La comunità scientifica è divisa essenzialmente in due parti…
Da un lato abbiamo quelli che sono convinti che la CdG stia ancora bene e che un suo, comunque improbabile, indebolimento, non avverrà prima di qualche migliaio di anni… anche se una stima così aleatoria denota una volontà di negare, di fatto, un qualche tipo di indebolimento.
Dall’altro lato, invece, ci sono quelli che affermano, dati alla mano, che la CdG sia ormai in procinto di superare un “punto di nn ritorno”, ovvero una condizione di temperatura e salinità delle acque di superficie che ne fanno parte, oltre la quale si ha una sorta di “blocco” della corrente stessa.
Ora… tra gli appassionati di clima e meteo, che si interessano di queste tematiche, si sono creati anche qui 2 schieramenti contrapposti. Il primo, quelli convinti che un improbabile blocco della CdG possa provocare uno scenario alla The day after tomorrow, il noto film di Hollywood, il quale, come dicolo loro, è una palese esagerazione cinematografica… un’americanata insomma… Il secondo, invece, è convinto che il rallentamento della CdG è già in corso da qualche anno (in realtà è da oltre 80 anni (cioè dal 1930) che si registra un rallentamento più o meno costante) e che presto se ne vedranno gli effetti.
Ok, ma quali effetti?
La comunità scientifica, sempre divisa su tutto e tutti… ha descritto l’eventuale scenario da “blocco della CdG”, come un lungo periodo di tempo durante il quale, in Europa, si avrebbero inverni più freddi ed estati più piovose.
Ma è veramente così? Cioè… la CdG, sta veramente rallentando o è solo la solita esagerazione?
Vediamolo con le immagini delle SSTA (Sea Surface Temperature Anomaly) del Nord Atlantico per il giorno 31 Marzo degli ultimi 4 anni!
La situazione del 2014 fu “particolarmente eloquente”. Il colore blu, che indica anomalie termine negative, ovvero un raffreddamento in corso della superficie del mare, era particolarmente esteso sia all’interno del Golfo del Messico, dove nasce la corrente del Golfo, sia nella zona centro-nord atlantica…. ma anche nel Mediterraneo e lungo le coste occidentali dell’Africa. Ciò che avvenne l’estate ce lo ricordiamo tutti…. la dinamicità, le temperature fresche e la pioggia segnarono le vacanze estive di milioni di persone.
Tuttavia, l’oceano è un sistema altamente dinamico… che ha trovato un nuovo equilibrio assorbendo, in parte, le estese anomalie dell’anno precedente. Questo fu dovuto anche, in parte, al El Niño Strong che ha riscaldato l’aria e alterato le correnti atmosferiche. Ma, in realtà, gran parte del lavoro è stato svolto dal mare… e nello specifico dalle acque profonde. Infatti, come possiamo notare, nella parte centrale dell’Atlantico il colore è passato dal rosso acceso ad un rosso leggermente più scuro… Ovvero le anomalie termiche registrate sono state sempre “positive”, ma meno intense rispetto all’anno precedente. Segno di un leggero raffreddamento.
L’immagine è eloquente… tutta la parte tra la Groenlandia e l’Europa… e lungo le coste occidentali dell’Africa, il raffreddamento è stato ancora molto esteso.
In Italia abbiamo avuto temperature molto elevate che i media hanno prontamente enfatizzato. Ma chi abita nel nord Europa, sa bene che sia l’estate del 2015, sia la successiva, le temperature NON SONO STATE così elevate come ci si sarebbe aspettati. Addirittura in Irlanda, a Dublino, hanno raggiunto i 25°C solo per qualche giorno!
Gli effetti de El Niño, insieme al rimescolamento delle acque oceaniche (il percorso indicativo è da est ad ovest, ovvero l’acqua calda passa dal Pacifico all’Indiano all’Atlantico), ha permesso un parziale recupero delle temperature lungo le coste dell’Africa, nella zona centrale dell’Atlantico e grazie alle belle giornate, anche nel Mediterraneo.
Giunti a quest’anno, quello che notiamo è che il blu è molto meno esteso… ma sono maggiormente evidenti le zone rosso-scuro e nero. Ovvero anomalie termiche appena positive.
Di queste immagini, però, il particolare che fa maggiormente IMPRESSIONE è la “dimensione” della Corrente del Golfo. Basta guardare le ultime 2 (2016 e 2017) per rendersi conto di quanto sia più debole, “corta” e in crisi, quest’anno, la CdG rispetto agli anni precedenti.
E’ ancora presto per fare un pronostico. Molto dipenderà da quanto calore verrà accumulato durante quest’estate e dalla quantità di acqua dolce e fredda che si riverserà nelle prossime settimane nell’oceano Atlantico.
Una cosa però è sicura: la Corrente del Golfo sta subendo un’impressionante calo di “prestazioni”. E questo, se dovesse perdurare nel tempo, porterà piogge, freddo e condizioni non ottimali in tutta l’Europa continentale e del nord!
Seguiremo con attenzione l’argomento e ci torneremo nei prossimi giorni.
Bernardo Mattiucci
Attività Solare