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Data di pubblicazione: 18 Aprile 2017
Fonte originale: http://www.climatemonitor.it/?p=44241

 

Qualcuno ha ancora dei dubbi circa il fatto che lo studio ammazza-pausa uscito appena prima del summit di Parigi sia servito solo a spianare la strada agli accordi? Nature Climate Change:

The subtle origins of surface-warming hiatuses

Infingarde queste pause del riscaldamento globale. Non solo esistono, malgrado dopo aver individuato decine di possibili cause della loro occorrenza se ne sia decretata l’esistenza solo in dipendenza dal fatto che non siamo capaci di osservare correttamente il sistema – per la serie se la realtà non mi piace la cambio – ma continuano anche a mettere in discussione la validità delle proiezioni – per la serie l’immaginazione non basta.

Secondo questo paper di fresca stampa, né i gap nelle osservazioni, né le altre ipotesi avanzate per spiegare perché malgrado la persistenza del forcing da CO2 la temperatura ha smesso di aumentare hanno centrato il problema. Per farlo, scrivono, bisogna guardare in alto, verso il top dell’atmosfera, con la consapevolezza che forse una spiegazione vera e propria non la troveremo mai.

Sorge a questo punto un altro dubbio: ma se queste pause sono vere e dunque possibili, e se i modelli di cui disponiamo non riescono ad intercettarle, forse non si dovrebbero basare le policy climatiche su quei modelli.

Troppo razionale? Forse sì, dal momento che, sempre fresco di stampa, ecco un altro paper che, ignaro di tutta la vicenda, prende quelle proiezioni per oro colato, le applica al mondo finanziario e “scopre” che, in fondo, delle sane politiche di riduzione delle emissioni che prevedano una idonea transizione verso un mondo libero dai combustibili fossili (ma con la luce spenta) non avrebbero un impatto così serio sul sistema bancario, mentre ne avrebbero uno devastante sui fondi di investimento.

A climate stress-test of the financial system

Incidentalmente, pare che l’esposizione dei fondi di investimento sui settori che riceverebbero l’impatto maggiore da queste politiche salvamondo ma non salvadanaio, sia pari alla capitalizzazione delle banche.

Avete capito ora che gridare al disastro climatico senza avere la più pallida idea di quello che sta realmente accadendo non è un gioco?