Il mese scorso, in un articolo uscito su tutte le testate più importanti, si descriveva come l’Antartico, nella fattispecie la zona della piattaforma Larsen C, stesse per arrivare al crack in modo rapido e disastroso con il conseguente innalzamento dei mari della zona di addirittura 13 metri. Chiaramente, come sempre in questo caso, la notizia ha assunto una velocità virale, alimentando in modo considerevole la farsa dell’AGW.
È però dei giorni scorsi un nuovo studio, pubblicato dalla Nasa sulla rivista Geophysical Research Letters, dove viene smentita la notizia, o meglio, smentita parzialmente, giustificando il fatto che la piattaforma si scioglierà comunque (non avevamo dubbi sul finale tragicomico) ma non nel modo così rapido precedentemente previsto.
Nel nuovo studio si scopre che la circolazione dell’acqua è più limitata negli spazi stretti e, di conseguenza, l’acqua scioglierà più lentamente il ghiaccio di quanto precedentemente previsto.
Seroussi e colleghi della JPL e dell’Università della California a Irvine (UCI) per questo studio hanno utilizzato un modello oceanico sviluppato presso il Massachusetts Institute of Technology di Cambridge con un modello sviluppato da JPL e UCI. Hanno così utilizzato i dati messi a disposizione dalla NASA Operation Icebridge e altre osservazioni aeree e satellitari, sia per impostare le simulazioni numeriche del modello, sia per controllare quanto i modelli riprodotti osservati cambiano.
Questo fortunatamente significa che al momento siamo tutti salvi dalla catastrofe ambientale. Ma purtroppo, come dice lo studio è solo posticipato, non è dato però sapere di quanto.
Una cosa è comunque certa, che nessuno in italia, ma non solo in Italia, si prodigherà per smentire la notizia. Chiediamo a chi di dovere che queste fake news vengano altrettanto velocemente smentite così come vengono lanciate in rete in pasto agli strozzini della notizia come se fossero verità assolute. Ma capisco che sarebbe come avere la pretesa di far credere che gli asini possano volare.