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Data di pubblicazione: 18 Giugno 2017
Fonte originale: http://www.climatemonitor.it/?p=44793

Alcuni giorni avevo letto un tweet con la notizia della “scomparsa” delle Nubi Nottilucenti, quelle tenui formazioni nuvolose che occupano a volte la parte più alta della Mesosfera (circa 80 Km di quota).

Sembra che, nonostante stessimo entrando nella stagione in cui si formano con maggiore frequenza, le Nubi Nottilucenti, dopo una fugace comparsa, erano scomparse invece di aumentare d’intensità. La causa di questo comportamento anomalo è da ricercarsi nelle dinamiche di breve periodo della temperatura di quello strato atmosferico, che ha subito un aumento piuttosto marcato proprio all’inizio di giugno. Un riscaldamento che ha dissipato le nubi.

Passata l’oscillazione delle temperature, le nubi stanno tornando. Ce ne da conto spaceweather.com lo stesso sito web da cui proveniva il tweet. Scoperte e osservate per la prima volta relativamente da poco, le Nubi Nottilucenti pare stiano diventando più abbondanti e frequenti. Naturalmente – leggiamo – anche questo potrebbe essere un portato del climate change.

Incuriosito dalla vicenda, ho fatto una breve ricerca sulle serie storiche delle temperature dell’alta atmosfera, trovando una pagina web in cui sono pubblicate serie che vanno dal 2005 ai giorni nostri.

Si nota, per la serie relativa ad 85 Km di quota, lo spike dei primi giorni di questo mese, che però pare anche affogare in una miriade di eventi molto simili, almeno con riferimento a questi ultimi anni. Per il lungo periodo, tuttavia, la letteratura disponibile (un esempio qui) è sostanzialmente concorde nell’osservare dei trend negativi, ovvero di raffreddamento, che a parità di vapore acqueo disponibile sarebbero la conferma di un ambiente più incline a produrre più nubi.

Interessante.

Roberto

Attività Solare