Il 12 giugno temporali a mesocella di potenza inaudita si sono abbattuti su alcuni stati americani.

Per fortuna nessuna vittima, soltanto qualche ferito, ma tanti danni materiali. I tornado che hanno colpito lo stato del Wyoming il 12 Giugno, in una sola giornata (notevole!!!) sono stati circa 5. La grandine ad essi associata era grande come dei pompelmi (per quanto in quelle zone non sia difficile vedere chicchi grossi, come pompelmi è un po’ anomalo), e ha distrutto un po’ tutto, uccidendo anche animali, sfasciando tetti e veicoli. Non solo il Wyoming è stato colpito, anche in Nebraska e Colorado piogge torrenziali e venti da uragano. Le colture di grano in alcune aree sono andate compromesse.
Nelle zone settentrionali della Russia, dopo le nevicate della prima settimana del mese (da marzo a maggio non ha fatto altro che nevicare), nuovi episodi si sono avuti tra il 20 ed il 24; Murmansk imbiancata, insieme alle zone settentrionali di Finlandia e Norvegia. Di nevicate così tardive non se ne ricordano in tempi recenti. Temperature minime scese sotto zero. Sempre i primi del mese su Mosca e dintorni si è abbattuta una vera e propria tempesta, con venti da uragano, grandine grossa e piogge torrenziali. Si contano alcune vittime e decine di feriti. Danni ingenti ad auto ed abitazioni. La giornata dopo, rovesci di gragnola sulla capitale russa. Forti nubifragi, accompagnati da ingenti allagamenti hanno interessato nei giorni successivi la Rep. Dei Tartari, creando disagi in particolare a Kazan e dintorni.

Fortissime piogge, insieme alle tempeste di neve che hanno colpito il centro e il sud del Cile nella seconda decade, hanno causato quattro morti e hanno lasciato circa tremila persone senza casa. La maggior parte degli sfollati vive nella regione di Biobio, nella parte meridionale del Paese, dove i fiumi sono esondati e dove 34 mila residenti si ritrovano senza energia elettrica. Nevicate record nel deserto di Atacama.
In Sri Lanka mezzo milione di sfollati, dopo le più gravi alluvioni dell’isola da oltre un decennio a questa parte. Esse hanno provocato – secondo l’ultimo bilancio diffuso dalle autorità – almeno 146 morti. Il Centro di Gestione dei disastri ha dichiarato che 112 persone risultano ancora disperse, con 50 feriti in ospedale; piogge torrenziali e frane hanno spazzato via interi villaggi.

8 giugno, Città del Capo, in Sudafrica: una tempesta ha causato la morte di otto persone, oltre a provocare danni notevoli. La tempesta, proveniente dall’Oceano Atlantico, ha investito tutte le zone a ridosso della costa. Come riportano le agenzie di stampa, tra le otto vittime ci sarebbe una famiglia di quattro persone, morta in seguito a un incendio provocato da un fulmine. I meteorologi sudafricani non hanno dubbi: «Si tratta della peggior tempesta degli ultimi 30 anni». Sono diversi i feriti, molti dei quali colpiti da detriti o macerie delle case scoperchiate dal forte vento. Onde di 10 metri si sono abbattute sulla costa, allagando numerose case; strade costiere inagibili.
Caldo atroce, battuti alcuni record nell’ultima settimana tra California e Arizona, tant’è che per il caldo sono stati annullati numerosi voli, in quanto la bassa densità dell’aria rendeva troppo rischiosa la fase di decollo. In Portogallo, dopo il caldo intenso degli ultimi giorni, improvvisi temporali di calore hanno prodotto fulmini, i quali, impattando un’area boscosa estremamente secca, hanno scatenato in poche ore un incendio devastante, uccidendo una sessantina di persone. Nella notte del 13 giugno la Francia meridionale è stata investita da una forte ondata di maltempo. Alluvioni lampo si sono verificate nella Loira con l’allagamento di molte zone e danni. Attualmente una persona è ancora dispersa. La città di Landos è stata colpita da una alluvione lampo: le strade sono diventate dei corsi d’acqua.
Siccità che inizia a far paura in Italia, ma anche Belgio e Spagna hanno iniziato a razionare l’acqua.

Le alluvioni che hanno colpito tra il 5 ed il 6 giugno la Tunisia, anomale per la zona, hanno causato ingenti danni soprattutto nell’area metropolitana di Tunisi, in particolare nelle zone di Ariana, Ettahrir Ksar Said e Ettadhamen. L’acqua ha sommerso case e auto parcheggiate in strada, mandando in tilt il traffico della capitale. Nelle altre regioni del paese “le piogge hanno causato dei danni soprattutto alle colture“, ha detto il presidente del sindacato degli Agricoltori tunisini.

Germania, 22 giugno. E’ di due morti il bilancio di una tempesta che ha colpito il 22 giugno il nord della Germania, provocando caduta di alberi, interruzioni nei trasporti ferroviari e nel traffico aereo. Le vittime sono: un uomo di 50 anni, la cui auto è stata colpita dalla caduta di un albero in un villaggio a sud di Lueneburg; e una donna di 83 anni, morta nello schianto della sua auto contro un albero che era caduto in autostrada nei pressi di Hannover. La tempesta ha raggiunto anche Berlino. Ritardi nei treni fra Hannover e Amburgo, Hamm e Bielefeld, nonché Berlino e Dresda.
Violente grandinate di dimensioni di noci, tornado F3 segnalato nei pressi di Amburgo. Diverse coltivazioni sono andate distrutte.Sempre negli stessi giorni grandinate estreme si sono abbattute su Olanda e Danimarca, per il contrasto tra l’aria fredda nord-atlantica con quella calda africana proveniente da sud. Precedentemente le stesse aree erano state colpite da eventi simili tra il 14 ed il 15 giugno, dovuti allo stesso sistema frontale transitato il giorno prima sulla regione della Loira.

Nell’ultima settimana intense e prolungate piogge in Centro America; il bilancio della grave ondata di maltempo è destinato ad aggravarsi con il passare dei giorni: un vasto sistema perturbato ha interessato l’Honduras, El Salvador e il Guatemala, provocando la morte di 11 persone. Centinaia le persone che hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni invase dall’acqua.

Situazione davvero difficile in Bangladesh, a causa delle forti piogge che si sono abbattute sul paese nei giorni scorsi: almeno 12 persone sono morte, travolte da frane. In 48 ore sono caduti oltre 400 mm di pioggia nella regione di Chittagong, un record per la zona, nonostante non siano così insolite alluvioni di questo tipo; le piogge estreme hanno provocato numerose frane che si sono abbattute su interi villaggi travolgendo ogni cosa. Diversi corsi d’acqua hanno rotto gli argini, allagando strade e campi: si teme per la produzione agricola.

Dopo un periodo particolarmente asciutto e siccitoso, fortissime piogge hanno interessato il sud della Florida; Ne sono scaturite piogge torrenziali concentrate su una ristretta porzione di territorio: a farne le spese è stato il sud della Florida.
300 voli cancellati all’aeroporto internazionale di Fort Lauderdale, grossi ritardi si sono registrati anche all’aeroporto di Miami; un centro commerciale è stato costretto a chiudere a causa dei numerosi allagamenti; l’acqua ha invaso le zone basse dell’edificio.

14 giugno. Un vasto sistema perturbato ha portato piogge torrenziali nelle Filippine: particolarmente colpita la provincia di Cotabato, con danni ingenti e un migliaio di persone costrette ad abbandonare le proprie abitazioni. Almeno 7 distretti del Matalam sono stati completamente sommersi dall’acqua ; gravi danni alle colture di riso e cereali, con ripercussioni sui futuri raccolti.

25 giugno; una massa temporalesca si è formata nella notte diffusamente nella regione alpina, dopo aver imperversato in quella orientale. Si è formato un sistema temporalesco a mesoscala, costituito da diversi temporali auto rigeneranti a mesocella. In mattinata il fronte temporalesco si è spostato verso le zone di pianura del Nord Italia, rinvigorito dall’elevata umidità e calore presente nei bassi strati. Impressionante la quantità di fulmini caduti, grandinate intense e durature hanno costretto all’utilizzo degli spazza neve sulle principali vie di comunicazione Padane. Si segnalano coltivazioni di mais e vigneti spezzati dalla grandine.

Intorno alla metà del mese il Niger è stato investito da piogge torrenziali che hanno trascinato via le case e sommerso strade e negozi. Circa un migliaio gli sfollati.

24 giugno: 3 milioni di metri cubi di roccia fango e detriti. Una spaventosa frana della portata di 3 milioni di metri cubi di roccia e fango ha seppellito un villaggio nella Cina meridionale, dove da più giorni le piogge sono incessanti.141 persone sotto il fango, si sta facendo il possibile per salvarli, tuttavia gli smottamenti hanno invaso anche le strade, rendendo più lenta la macchina dei soccorsi. I meteorologi cinesi continuano a diramare allerte meteo per le piogge continue, ancora previste in tutta la zona meridionale cinese; alto il rischio di nuove frane e smottamenti.
Davvero preoccupante quanto è avvenuto in molte zone del Mondo questo mese. Tuttavia giugno non è ancora finito e per l’Europa questa settimana entrante sarà piuttosto movimentata. Una bassa pressione in discesa dal Nord Atlantico, alimentata da aria artico-marittima tenterà di penetrare nel mediterraneo, risucchiando aria rovente dal Sahara(termiche di 24 C° a 850hPa).

SITUAZIONE DAVVERO PERICOLOSA, il vortice entrante si collocherà sulla Francia, ulteriormente approfondito dallo scontro tra masse d’aria molto differenti tra loro. A poca distanza si troveranno termiche a 850 hPa prossime ai 24 C° e inferiori a 8 C°. La bassa pressione insisterà da lunedì 26 fino a venerdì 30, e sarà molto lenta nel muoversi verso est; anzi, a dirla tutta sarà quasi bloccata, tant’è che il 30 il minimo principale è previsto ancora sul territorio francese. Nazioni come Francia, Germania, Svizzera, Paesi Bassi, Austria, Nord Italia e Rep. Ceca rischiano di vedere violenti nubifragi intermittenti per tre-quattro giorni di fila. Probabilmente verranno battuti alcuni record di pioggia caduta. Il rischio di gravi alluvioni è concreto, specie in Germania e Francia. Tra l’altro dopo il caldo ed il tempo soleggiato dei giorni scorsi le colture sono ormai in piena maturazione, e quanto previsto potrebbe essere molto dannoso per le stesse. Una situazione barica che ricorda l’Autunno inoltrato, più che l’Estate.

 

 

Dando uno sguardo alle SST oceaniche, si vede come le anomalie negative si stanno concentrando intorno ai mari settentrionali e intorno all’Antartide; di contro le anomalie positive si vanno concentrando nei mari tropicali, segno che il ricambio d’aria tra poli ed equatore è al minimo; cosa che peggiorerà ancor di più nei prossimi anni. Dato l’elevato gradiente igrotermico che si verrà a creare, si avrà un netto incremento dei fenomeni  meteo estremi, nonché della loro stessa intensità, tant’è che i cumulonembi in queste circostanze raggiungono altezze molto più elevate della norma.