Sul sito di solen.info quest’oggi troviamo una frase che per molti potrebbe voler dire nulla, ma che trova una rilevanza importantissima ai fini del proseguimento dei futuri cicli solari:
“La prima macchia del ciclo solare 25 osservabili ad una risoluzione di 1K è stata rilevata durante le prime ore del mattino del 28 agosto. A mezzogiorno la posizione della regione (S5775) era N43W14. Alla fine della giornata la regione era decaduta e quindi non si rilevavano più macchie al proprio interno. L’aspetto delle macchie del ciclo 25 suggerisce di un possibile minimo solare durante la seconda metà del 2018.”
La AR con chiaro magnetismo invertito rispetto all’attuale ciclo 24
La macchia nata e dopo poche ore decaduta di chiaro magnetismo del ciclo 25, potrebbe essere un primo segnale di un possibile accavallamento dei cicli 24 e 25 prossimo in entrata, portando così ad annullarsi reciprocamente e quindi portare di conseguenza il campo magnetico della nostra stella ad annullarsi.
Se fosse confermata questa singola dinamica nei prossimi mesi/anni le conseguenze sarebbero drammatiche per il normale prosieguo dei cicli futuri come li conosciamo.
Vi abbiamo più volte informato, con articoli appositi qui su Attività Solare, di come una bassa attività del ciclo solare, anche di un solo emisfero, non possa creare i presupposti per un avanzamento regolare del ciclo stesso. Questo perché la migrazione verso i poli dei campi magnetici solari (ms-1), dipende esclusivamente dalla forza che assume l’attività solare.
Per quantificare l’attività solare, prendiamo come riferimento una quantità variabile indipendente della somma del numero medio annuale di Wolf, a partire da un minimo di attività (inizio ciclo), fino l’inversione magnetica del Campo Polare, con il massimo numero di Wolf, (Wmax).
I blasonati astrofisici russi Makarov, Tlatov e Callebaut nei loro studi accademici sulle dinamiche solari, sono arrivati alla conclusione che la velocità di migrazione verso i poli dei campi magnetici solari, rallenta ulteriormente quando si crea l’asimmetria emisferica. Da questo punto nascono cicli più lunghi del normale, quindi di conseguenza deboli, con un trasferimento verso i poli che avviene in maniera rallentata rispetto ai cicli solari classici a circa 0.7 ms-1.
In questi casi, il campo magnetico solare migra verso latitudini polari impiegandoci più di 20 anni e questo lungo processo determina poi la lunghezza di un ciclo solare. Secondo Beer et al. (1998), l’intensità del ciclo solare determina il tasso di migrazione verso i poli determinandone anche la latitudine che il confine zonale raggiungerà. Maggiore sarà il numero di Wolf, (macchie solari) maggiore sarà la latitudine che viene raggiunta. Secondo Makarov e Callebaut (1999), il minimo di intensità del ciclo solare per l’inversione magnetica richiede un conteggio di Wolf max ~ 40 ± 10. Secondo Hoyt e Schatten (1998), Nagovitsyn (1997) il numero di Wolf massimo è stato notevolmente inferiore di 40 tra il 1640 e il 1715 nel più famoso minimo solare che si conosca… Il Minimo di Maunder.
Questa debolezza, l’ho ripetuto molte volte, è dovuta principalmente da un’attività solare asimmetrica, relativamente ai due emisferi solari e con i due Solar Max avvenuti in tempi completamente differenti (Solar Max emisfero nord Novembre 2011 – Solar Max emisfero sud Febbraio 2014). L’inedita situazione che si è creata e che diverrà sempre più marcata nei prossimi anni, non permetterà ai prossimi cicli (come abbiamo imparato a conoscerli) di svolgere la loro normale attività geomagnetica.
Inoltre l’asimmetria conclamata in questi anni e che via via andrà ad amplificarsi, non permetterà al GMF (Global Magnetic Field) una riorganizzazione in tempi brevi, come normalmente dovrebbe avvenire, quindi non ponendo le condizioni per una diminuzione della resistenza del Campo Magnetico in direzione dei due poli, specie nel nord emisfero, che risulta da un lungo periodo molto debole. Per questo motivo, lo squilibrio (distanza) che viene provocato tra Nord e Sud nei Campi Magnetici, porterà un conseguente forte ritardo alla possibile conclusione nei tempi previsti il SC24… allungandone inevitabilmente la durata, condizionando così inevitabilmente la Dinamo Solare. Questo processo fisico che ha il compito
di generare il Campo Magnetico, meccanismo grazie al quale si origina il Campo Magnetico della nostra stella, aumentando i deboli Campi Poloidali per crearne uno più intenso di forma toroidale, zona nel quale viene generata molti anni prima l’attività magnetica del Sole nelle sue profondità!
Non sappiano con certezza se continueranno a manifestarsi questo tipo di macchie del nuovo ciclo, ma conoscendo un po’ la dinamica solare, sono convinto che prossimamente ci saranno nuovi colpi di scena.
Enzo
Attività Solare