Vi ricordate quel video che raffigurava un orso in evidenti cattive condizioni di salute che ha fatto il giro del web e su cui il National Geogaphic ci ha costruito l’ennesimo allarme, come prova del fatto che fosse colpa del riscaldamento globale per opera dell’uomo? Ebbene, ci risiamo. Siamo ancora qui a parlarne, noi, come altre riviste internazionali (Fox News e DailyWire).
E’ proprio di questi giorni, infatti, un nuovo articolo comparso sul National Geograhic, in cui i due fotografi protagonisti della vicenda, Cristine Mittermeier e Paul Nicklen, fanno outing e ammettono che la testata giornalistica si è un po’ fatta prendere la mano nel correlare lo stato di salute dell’orso polare con il riscaldamento globale. La prima reazione potrebbe essere di piacevole benevolenza per una testata giornalistica del calibro del Nation Geographic che ammette i propri errori, cosa piuttosto rara oggigiorno.
Ok, almeno all’inizio, questo posso anche concedervelo.
Lasciamo passare qualche minuto, però, e riflettiamoci un attimo con calma: la mia impressione sull’articolo è che sia piuttosto povero di contenuto e anche un po’ confusionario. Si limita a raccontare il “dietro le quinte” della foto e del video che hanno fatto il giro del web e di come loro due fossero straziati dal dolore per vedere quest’orso in così cattive condizioni. Punto.
L’autrice, Cristine Mittermeier, insieme all’editore, non si lasciano però sfuggire l’occasione di:
- ricordare e ribadire a chiare lettere che l’impianto teorico rimane quello del riscaldamento globale. Infatti, si legge:
Mentre la scienza ha stabilito che c’è una stretta connessione fra scioglimento dei ghiacci e lo “spegnimento” dell’orso polare, non c’è modo di sapere con certezza perchè quest’orso stava per morire [Ah sì….?!? Quale scienza..? ndr]
[…] Lui [Paul, ndr] si è chiesto se la popolazione globale dei 25.000 orsi polari potrebbe morire come quest’orso stava morendo. Egli ha sollecitato le persone perchè facessero qualcosa per ridurre la propria impronta di CO2 ed evitare che una cosa del genere succeda. Ma egli non ha detto che questo specifico orso è stato ucciso dal cambiamento climatico.
- ci tiene a sottolineare in modo chiaro che il video dell’orso è stato il più visto di sempre sul sito del National Geographic.
Ora, una gran bella mossa pubblicare questo articolo: riempitivo di un palinsesto estivo che notoriamente latita, ulteriore occasione per ribadire nuovamente che la colpa è comunque del cambiamento climatico di cui l’uomo è l’unico indiziato e rinnovare l’ondata emotiva con le immagini e il linguaggio evocativo e figurativo con cui l’articolo è scritto.
Dulcis in fundo, volendo fare l’avvocato del diavolo, non sarà mica che volevano aumentare ancora le visualizzazioni del video? Se poi, come succede su altre piattaforme, ad ogni visualizzazione corrisponde un piccolo guadagno… 😉
Sara Maria Maestroni