Come previsto qualche mese fa, El nino si sta puntualmente formando. Tale evento si prefigura di entità lieve o al più moderata, con buone probabilità di durare fino a tutta la primavera , se non addirittura estate, prossima. Parlando di statistiche, durante le fasi di El Nino le probabilità di avere forti riscaldamenti stratosferici in sede polare sono le più alte. La fase Enso positiva inoltre è in grado di rallentare la circolazione oceanica e favorire un incremento degli scambi meridiani. Tutto questo, unito alla forte debolezza attuale della Nostra Stella e a una Corrente del Golfo ai minimi, probabilmente sarà la miccia che innescherà il raffreddamento globale. Dando uno sguardo al vortice polare, esso mostra un rapido e intenso raffreddamento nelle prossime settimane, tanto che già intorno al 25 ottobre registrerà temperature fino a -76 °C, cosa che normalmente avviene i primi di gennaio. Vortice stratosferico che quest’ anno ha le carte in regola per toccare i -100 °C. Ad avvalorare tale tesi anche alcuni centri di calcolo americani , i quali prevedono geopotenziali incredibilmente bassi in sede polare a dicembre. Qualcuno potrebbe dire, ma uno stratcooling non è deleterio per il freddo alle medie latitudini? In parte. Perché più il vortice in partenza è gelido, e maggiormente a seguito di uno stratwarming le irruzioni fredde divengono violente e vaste. Insomma, più accumula freddo, e più a seguito del rilascio causa split le conseguenze in termini di gelo sono importanti.
Il tutto deporrebbe per una prima parte dell’inverno mite e siccitosa, ed una seconda parte (da fine gennaio/primi di febbraio in poi) terribilmente fredda e nevosa. Tuttavia per le previsioni sull’inverno è ancora presto, questa sopra è soltanto una linea di tendenza generale. Per quelle più dettagliate rimando a novembre. Intanto godiamoci l’arrivo di El Nino, il quale ci porterà sicuramente tante sorprese.
Alessio