THS Research Files – Aprile 2017

Un rapporto di ricerca sulla scienza del clima rilasciato in un peer appena pubblicato ha dimostrato che è quasi certo che l’affermazione basilare dell’EPA secondo cui la CO 2 è una sostanza inquinante è totalmente falsa. Tutte le ricerche sono state fatte pro bono (per il bene di tutti).

Questa ricerca non è riuscita a scoprire che le concentrazioni di CO 2 atmosferiche in costante aumento hanno avuto un impatto statisticamente significativo su un qualsiasi dei 14 set di dati di temperatura che sono stati analizzati. Le misurazioni dei dati sulla temperatura della troposfera e della superficie che sono state analizzate sono state prese da molte entità diverse usando palloncini, satelliti, boe e varie tecniche di terra. Inutile dire che, indipendentemente dall’origine dei dati, i risultati dell’analisi sono gli stessi, ergo i risultati dell’analisi dovrebbero essere considerati altamente credibili.

I risultati dell’analisi invalidano la ricerca di pericoli di emissioni di CO 2 dell’EPA, inclusi i modelli climatici che l’EPA ha rivendicato per i suoi scopi di analisi politica. Inoltre, questi risultati della ricerca dimostrano chiaramente che una volta che l’attività solare, vulcanica e oceanica, vale a dire il fattore naturale, sono stati calcolati gli impatti sui dati di temperatura, non vi è alcun riscaldamento da “record setting” di cui preoccuparsi. In effetti, non esiste affatto un riscaldamento regolato dal fattore naturale. Gli autori di questo rapporto sostengono che non vi è alcuna prova valida, statisticamente dimostrata, che i passati aumenti delle concentrazioni di CO 2 atmosferiche abbiano causato l’innalzamento delle temperature registrate ufficialmente. E, i modelli climatici dell’EPA non riescono a soddisfare questo test.

Fonte: The Great Climate Debate