Di Anthony Watts – 4 Febbraio 2019
Gli autori scrivono in questo sommario in linguaggio semplice:
Si ritiene che i cambiamenti nell’output del Sole influenzino il tempo e il clima della superficie attraverso una serie di processi avviati dall’aumento dell’ozono della stratosfera superiore (32-48 km). Al fine di comprendere e valutare l’impatto solare sul sistema climatico, è importante che i modelli riproducano l’energia solare in arrivo. Tuttavia, il set di dati raccomandato per il confronto con i modelli climatici rimane contestato.
Usiamo compositi di ozono osservati e migliorati di recente per determinare sia il motivo per cui vi è disaccordo tra i compositi, è più probabile che sia corretto. Scopriamo che i compositi corretti da artefatti rappresentano una risposta migliore di quelle basate solo su dati SBUV. Inoltre, identifichiamo una struttura spaziale a forma di
U sagomata con lobi che emanano ai tropici dalle alte altitudini alle medie latitudini.
Che sia un esperimento idealizzato di modello climatico chimico, o che siano simulazioni che considerano le condizioni meteorologiche storiche, supportano entrambe questa conclusione. I risultati sono di beneficio per gli scienziati che utilizzano strumenti satellitari e per coloro che sono impegnati nella ricerca atmosferica e climatica utilizzando sia le osservazioni che i modelli climatici.
I risultati saranno importanti per valutare l’energia solare nelle valutazioni attualmente attive e future dei modelli climatici chimici (e.g. CCMI). Raccomandiamo di raccomandare il composito di ozono BASIC v2 per rappresentare al meglio la variabilità storica stratosferica superiore.
La carta:
La risposta dell’ozono nel ciclo solare stratosferico superiore
WT Ball E. Rozanov J. Alsing DR Marsh F. Tummon DJ Mortlock DE Kinnison JD Haigh
Prima pubblicazione: 31 gennaio 2019, Geophysical Research Letters
https://doi.org/10.1029/2018GL081501
Abstract
Si ritiene che la risposta all’ozono stratosferico del ciclo solare (SC) influisca sul meteo e sul clima. Per comprendere la catena dei processi e garantire che i modelli climatici rappresentino adeguatamente tali fattori, è importante rilevare e quantificare la risposta accurata dell’ozono nel SC dalle osservazioni. I modelli climatici di chimica (CCM) e le osservazioni mostrano una gamma di risposte spaziali mediamente zonali della stratosfera superiore (1-10 hPa); questo e il set di dati raccomandato per il confronto ma che rimangono contestati. I recenti progressi nell’unificazione dei dati hanno portato a maggiori dati osservativi. Usando questi dati, mostriamo che il segnale del SC osservato, mostra una struttura spaziale a forma di U sagomata nella stratosfera superiore con lobi che emanano dai tropici (5-10 hPa) dalle alte alle medie latitudini (1-3 hPa). Lo confermiamo usando due CCM indipendenti in modalità dinamica specificata e un esperimento timeslice idealizzato. Raccomandiamo il composito di ozono BASIC v2 per rappresentare al meglio la variabilità solare stratosferica storica e che quelli basati su SBUV da soli non dovrebbero essere usati.
Fonte: WUWT