Prime proiezioni inverno 2020

Arrivati a novembre, vediamo di analizzare qual è la prima tendenza per l’inverno prossimo venturo.
Partiamo dall’osservazione del VP stratosferico, “motore” del meteo invernale. Come si può ben vedere, risulta già molto più freddo del normale (7-8 gradi sotto media sia a 10 hPa che a 30 hPa).

Questo ci suggerisce come l’attività solare bassa stia facendo il suo corso, apportando un considerevole raffreddamento in alta atmosfera. Sia la stratosfera che la termosfera è molto probabile raggiungano valori bassi da record verso fine dicembre/inizio gennaio.
Il tutto in una fase iniziale si tradurrebbe in condizioni meteo miti e siccitose su buona parte d’Europa.

Vediamo ora un altro parametro, i ghiacci polari. Ad oggi, risultano sotto la media in estensione. Tale elemento, ci suggerisce una propensione ad un frequente sviluppo di anticicloni in sede polare ed un indice AO spesso negativo. Ne risulterebbero altresì favoriti flussi di calore dalla troposfera alla stratosfera.

Per quanto riguarda la QBO, essa è prevista virare in negativo entro dicembre.

Osservando le SST oceaniche, si nota un nord Atlantico più freddo del normale. Altresì, un Nord Pacifico decisamente caldo.

Un pacifico settentrionale caldo, ossia PDO positiva, dovrebbe essere sfavorevole a ondate di freddo. Tuttavia, il mix con la bassissima attività solare, dovrebbe apportare azioni dell’onda aleutinica molto forti, con ingressi di aria molto calda (viste le temperature oceaniche sopra media) e umida in territorio polare, che potranno destabilizzare fortemente il Vp, sia troposferico che stratosferico. Tale disposizione delle SST dovrebbe favorire gli Stati Uniti centro occidentali per quanto riguarda le irruzioni di aria fredda. L’elevato vapore acqueo a disposizione (Pacifico Caldo) favorirà intense bufere di neve su tale settore (pattern già riscontrato in ottobre, con nevicate record su Canada e Stati Uniti centro occidentali).

Dalle proiezioni dei principali modelli (Jma Bcc (China), Ecmwf, Ncep/Cfs) ne risulta anche qui un periodo dicembre-febbraio decisamente sopramedia. Spicca un certo allineamento tra i vari modelli, in particolare per quanto riguarda una vasta zona con temperature sopra media ed alta pressione tra Cina, Mongolia e Siberia; ancora area spiccatamente mite in prossimità dell’Alaska (Anticiclone aleutinico molto attivo).

Da notare anomalie di temperatura e geopotenziali estremamente basse su Canada orientale, Groenlandia e nord atlantico, fino a toccare Gran Bretagna e Scandinavia.

Detto ciò, potremmo tradurre il tutto in una parte finale d’autunno e prima parte d’ inverno decisamente mite e siccitosa sull’Italia (tuttavia non mancheranno eventi alluvionali occasionali).

Probabile svolta invernale in Europa subito dopo il 20 gennaio. Cambiamento che dovrebbe soprattutto scaturire da fattori gravitazionali-elettromagnetici.
Avremo infatti nel periodo 10-13 gennaio una forzante gravitazionale estrema generata da un’eclissi di luna opposta alla quadruplice congiunzione Saturno-Sole-Plutone-Mercurio, con Giove in avvicinamento. In genere tali congiunzioni (molto rara quest’ultima, 1 volta ogni 3-400 anni in media) determinano la formazione di macchie solari grandi sulla superficie solare, in grado di produrre tempeste magnetiche molto intense.
Risulta correlata la combinazione tempeste magnetiche violente=sconquassi meteorologici profondi (forti riscaldamenti stratosferici), nonché violenti sismi.
Un esempio fu il 22-23 gennaio 2012, quando in concomitanza della luna nuova, vi fu un’intensa tempesta magnetica classe X 1.
E poi dopo dieci giorni…lo sapete insomma.

Conclusioni

Veniamo da una prima parte di autunno molto mite e siccitosa , sia in Europa che in Italia, in continuazione con col il trend estivo. Tale pattern rispecchia un tipo di circolazione spesso bloccata o ripetitiva, complice un jet stream molto debole e disgregato (tipico assetto da bassa attività solare). Prima parte di stagione fredda, che dopo l’inizio di novembre alluvionale, dovrebbe proseguire con un trend fortemente sopramedia e siccitoso, con clou a dicembre (insomma l’ipotesi più probabile è di un Natale …pasquale). Mitezza esasperata in attenuazione con l’arrivo di gennaio, anche se per il freddo ed un cambio circolatorio netto bisognerà attendere l’ultima decade del mese.
Gelo che stando alle previsioni di temperature anormalmente miti in Siberia, (confermato anche da temperature marine sopramedia intorno alla Siberia orientale), dovrebbe arrivare direttamente dal Polo, con perno del Vp sulla Scandinavia, (qui SST più fredde del normale ), in netta contrapposizione a quanto avviene ormai da decenni che hanno visto una predilezione della Siberia. Febbraio che in sostanza dovrebbe rivelarsi il mese più freddo, con condizioni spiccatamente invernali per tutto il periodo.
Questo, ad oggi, il quadro predittorio più probabile.
Ci vedremo per un aggiornamento prima di Natale, quando saranno pubblicate le ultime tendenze modellistiche.
A presto

Alessio D.G.