Di Fiorentino Marco Lubelli – 11 Gennaio 2020
Sapete quanto abbiamo creduto ad un repentino cambio delle caratteristiche meteo-climatiche a causa del cambio di segno della QBO, è con una certa soddisfazione che oggi, sembra che i maggiori centri di calcolo mondiali ci diano ragione. Presentiamo qui di seguito due mappe a 10 giorni, ancora dunque di attendibilità bassa, ma che, di fatto, confermano una frenata delle correnti zonali e, addirittura, di uno split del vortice polare con conseguenze ancora tutte da definire. E’ importante sottolineare che anche se le due carte postate si riferiscono a dieci giorni, da oggi, gli eventi che porteranno a queste due carte iniziano ben prima, come vedremo ora qui di seguito.
In queste prime due mappe, riferite a domenica prossima, quindi a otto giorni da oggi, si possono evidenziare gli effetti della prima ondulazione del getto con isolamento di una zona di bassa pressione sul Mediterraneo centro-occidentale con rientro di correnti orientali fredde sul nostro paese, ma più importante, una fortissima azione calda stabilizzante sull’Oceano Pacifico, capace per GFS, di spezzare già domenica 18 gennaio il VP.
Lo split che in GFS continua spedito a 216 ore, ritarda solamente per ECMWF, dove a 216 ore l’azione stabilizzante pacifica pone in essere le condizioni per un rallentamento definitivo del vortice polare canadese.
Le ultime due mappe, sono praticamente sovrapponibili, l’azione pacifica spezza in due il VP anche secondo Reading e l’affondo del ramo canadese sull’Atlantico determinano le condizioni per una possibile forte irruzione artica sul Mediterraneo centrale in terza decade. Vedremo nei prossimi giorni entità ed evoluzione di questa interessantissima ultima parte di gennaio.
Fonte: Progetto Scienze