Autore: Guido Guidi
Data di pubblicazione: 06 Giugno 2020
Fonte originale:  http://www.climatemonitor.it/?p=52952

Le nostre paure sono molto più numerose dei pericoli concreti che corriamo. Soffriamo molto di più per la nostra immaginazione che per la realtà. Lucio Anneo SenecaLettere a Lucilio – libro XIII – lettera V

E’ chiaro che abbiamo tutti voglia di uscire, di liberarci prima possibile di questi lunghi mesi di clausura. Però, ora che, con le dovute cautele si potrebbe anche fare, Giove Pluvio ci mette lo zampino e sotto con l’acqua a catinelle. Posto che le stagioni non fanno sconti, fanno semplicemente quel che vogliono e che siamo ancora in primavera, queste giornate grigie offrono l’occasione per uno scampolo di lettura dal sapore invernale, prima naturalmente che scatti il liberi tutti anche con il placet della meteorologia.

E quindi leggiamo.

Curiose analogie tra l’allarme clima e affini e l’emergenza pandemia. A decidere sono i modelli, molto più spesso che i cervelli. E i risultati sono quasi sempre sconfortanti. Certamente, le capacità predittive sono il fiore all’occhiello del progresso, ma l’inizio di un percorso non può essere scambiato con l’arrivo. Particolarmente interessante la citazione di Mike Hulme riportata nell’articolo:

If one is in need of an oracle, models appear to offer authoritative and quantified predictions of the future. è…] This is as true for climate change as it is for a pandemic.

Il maltempo torna a colpire, centrando sinistramente il giorno in cui si tornano a vedere in giro i flash mob dei volenterosi di Frydays For Future. Sono tutti convinti, e vorrebbero che lo fossimo anche noi, che una sana politica ambientale che passi attraverso un radicale cambiamento del modo di stare al mondo (numero degli aventi diritto compreso), ci regalerebbe un pianeta dove piove solo dove serve e quando serve, preferibilmente evitando le giornate dedicate alle gite. E, soprattutto, che lo faccia con delicatezza, rinfrescando le giornate troppo calde e mitigando quelle troppo fredde (queste ultime però, essendo tempo e non clima ce le potremmo anche tenere…). Capita però che gli eventi estremi, unico trasposizione delle proiezioni climatiche nella realtà quotidiana, non vogliano saperne di collaborare. Tanto per restare in tema con la lettura precedente, nonostante i modelli dicano il contrario.

Tra una lettura e l’altra uno sguardo al cielo, sia mai che le nubi si siano dissipate (a proposito, sarà sufficiente aspettare domani…). Niente da fare, le nubi ci sono e e, incredibilmente, sono anche appena state riscoperte. Con tanti discorsi sulla “copertina” di CO2 che aumenta il calore trattenuto nella bassa atmosfera (ehm, non funziona così naturalmente, mai parole furono usate tanto a vanvera chiamandolo effetto serra), pare che fin qui ci fossimo dimenticati della copertona che invece questo lavoro lo fa eccome, appunto le nubi. Una raccolta di 6 lavori che tornano a mettere in risalto il ruolo della nuvolosità nel bilancio radiativo e, quindi, anche in molte, moltissime dinamiche climatiche, non ultima quella della temperatura.

Buon week end!