Di Fiorentino Marco Lubelli – 28.01.2021
Split del VP a 270 ore…gelo più vicino?
Era il 17 gennaio scorso quando pubblicammo l’ultimo articolo di previsione a lungo termine, sostanzialmente verificato nei fatti. https://www.progettoscienze.com/blog/configurazione-climatica-rara-e-il-futuro/ Eravamo all’indomani di un importante stratwarming di tipo displacement gli effetti nel quale si erano alla fine risolti con una importante irruzione sulla Spagna ed una scivolata sui Balcani. Avevamo in quella occasione rimarcato come il proseguo del mese sarebbe probabilmente passato senza importanti irruzioni gelide sull’Europa. Così è avvenuto a causa di una sostanziale immobilità del VP sbilanciato per displacement sulla Siberia con asse oblungo dal Pacifico fino all’Atlantico, ed una sostanziale assenza di vorticità sul Canada.
Il displacement ed il VP oblungo…
Ciò ha determinato questa “strana” seconda parte di gennaio caratterizzata da impetuose correnti nord-occidentali che stanno ormai da due settimane caratterizzando il tempo europeo e Mediterraneo. Ora però qualcosa è destinato a cambiare, questo pattern del VP sembra volgere al termine e gli effetti di ciò potrebbero presto interessare l’Europa con effetti molto vistosi.
Nuovo disturbo del VP con possibile Split
Evidenti in queste due carte in sequenza la situazione di oggi 28 gennaio e quella prevista per il prossimo 2 febbraio. Si vede: nella prima un certo lieve ricompattamento del vortice polare e nella seconda un nuovo importante disturbo sul Pacifico che però permetterà una certo travaso di vorticità presso la zona canadese ricostituendo così un vortice polare a due lobi.
In questa sequenza tra le 240 e le 270 ore appare evidente il possibile cambio di pattern delineato all’inizio dell’articolo. Il VP viene ad essere attaccato al suo interno da una nuova cellula altopressoria polare alla quale si aggiunge un impulso subtropicale pacifico, ciò determina lo split del VP con una parte cospicua di vorticità che sprofonda sul Canada. Come ben sappiamo queste costituiscono le basi configurative per il formarsi di un blocco atlantico e per la conseguente retrogressione di correnti gelide dalla Russia. Attenzione, per la particolare configurazione del VP di quest’anno con le massime masse d’aria gelida dislocate sulla Russia, il possibile evento gelido potrebbe essere di notevole portata. Basti pensare che già nei prossimi giorni potrebbero essere ritoccati nuovi record sull’estremo oriente proprio a causa di una nuova deriva orientale delle masse d’aria gelida siberiana. Per quanto riguarda invece l’Europa dovremo attendere le prossime emissioni dei modelli e se quello split a 240-270 ore verrà confermato. Febbraio dunque, a differenza degli scorsi anni, potrebbe mostrare il suo lato pienamente invernale al Vecchio Continente.
Fonte: Progetto Scienze