Autore: Luigi Mariani
Data di pubblicazione: 18 Aprile 2021
Fonte originale:  http://www.climatemonitor.it/?p=54811

Sono le 9.30 di domenica 11 aprile e dalla finestra di casa mia guardo piovere su Milano. Ho da poco svuotato il pluviometro che fra le 20 di ieri sera (ora d’inizio dell’evento) e le 10 di questa mattina ha totalizzato ben 30,5 millimetri, o se preferite 30,5 litri per m2 e cioè un terzo della pioggia che di norma cade ad aprile. Peraltro durante la pioggia la temperatura è stata intorno ai 9-10°C, il che significa che al di sopra dei 1000-1200 m di quota è stata tutta neve, fatto questo oltremodo positivo per il successivo rimpinguarsi delle riserve idriche dei laghi alpini e prealpini, le quali garantiranno l’approvvigionamento idrico nella prossima estate all’agricoltura, all’industria e agli usi civili.

Marzo 2021 è invece stato poco piovoso, con soli 5.5 mm, compensato tuttavia da febbraio che ne aveva registrati 90, gennaio (che mediamente a Milano è il mese meno piovoso dell’anno) con 59.5, dicembre con 136.5 e ottobre con 143.5 mentre poco piovoso è stato novembre, con soli 6.5 mm (tabella 1).

Tutto nella norma dunque, nel senso che il semestre ottobre marzo, quello che nei climi circum-mediterranei come quello padano (Cfa secondo Koeppen e Geiger) svolge il fondamentale ruolo di ricaricare di acqua i terreni e le falde, ha dato in tutto 442 mm.

A Milano peraltro disponiamo di una serie storica di precipitazioni fra le più lunghe del mondo avendo avuto inizio nel lontano 1763 per merito di quei grandi cultori della scienza galileiana che un tempo furono i Padri Gesuiti.

Possiamo così dire che l’inverno 2020-2021, con i suoi 442 mm, si colloca al centonono posto a partire dal meno piovoso in assoluto che è stato il 1990 con 147 mm, seguito dal 1779 con 161 mm, dal 1775 con 172 e così via (tabella 2).

Segnalo infine che dall’analisi della serie storica di Milano emerge che dal 1764 a oggi si sono avuti in tutto 31 mesi di marzo con precipitazioni inferiori ai 10 mm, con un massimo di 1,8 eventi per decennio nel cinquantennio 1801-1850.

Figura 1 – numero medio per decennio di mesi di marzo con precipitazioni inferiori a 10 mm.

Conclusioni

Si chiederanno ora i lettori perché li ho sommersi con tutte queste cifre. E’ perché come sempre dopo un mese meno piovoso della norma come il marzo 2021, i media si sono impadroniti dello scoop dipingendo a tinte fosche la magra del Po, i cui banchi di sabbia sarebbero campane a morto per la nostra agricoltura e segni del cambiamento climatico distruttivo in atto.

Manifesto una crescente stanchezza nello scrivere cose a prima vista tanto ovvie da assurgere a proverbio (marzo asciutto e april bagnato…) ma che non trovano alcuno spazio sui nostri quotidiani e sui media radio-televisivi, che per meri interessi di bottega sono da anni impegnati nello spaventare i nostri concittadini con fosche profezie apocalittiche.

In ogni caso, in barba a questi sedicenti “salvatori del mondo”, possiamo ancora gioire per questa pioggia di aprile come stanno gioendo i nostri amici agricoltori che fra pochi giorni avranno i terreni in tempera e dunque al contenuto idrico ottimale per le lavorazioni primaverili, ovviamente nella speranza che aprile non ecceda nell’abbondanza di pioggia e ci dia ancora modo di apprezzare il proverbio “marzo asciutto e april bagnato, beato qual che ha seminato”.