Le ricerche compiute dal Dott. Schluchter dell’Università di Berna sono state quasi un boomerang all’interno del settore di ricerca dedicato ai ghiacciai alpini ed al loro sviluppo storico.
Tali ricerche hanno infatti trovato più volte resti di alberi di alto fusto a quote molto più alte rispetto alle attuali.
Ed in particolare attorno al periodo attorno al 2000 a.C, su di un ghiacciaio svizzero ed attorno al ghiacciaio del Rodano, mostrano che le Alpi erano quasi del tutto prive di ghiacciai, che sopravvivevano limitati a quote altissime!
Anche nel periodo romano i resoconti dei viaggiatori non menzionano quasi mai la presenza di ghiacciai.
Ovviamente, per tale ricercatore, la causa di tali retrogressioni glaciali di così vasta portata, alternate a rapide avanzate, è da risalire per intero alle variazioni dell’attività solare nel corso dei millenni.
Ma la scoperta che ha fatto è ancora più sorprendente: sul massiccio del Mont Minè Glacier, situato sulle Alpi Pennine nel Cantone di Valais, in Svizzera, proprio sul bordo del ghiacciaio, sono stati trovati dei tronchi di alberi enormi, che sono tutti morti nel giro di un solo anno.
Questo testimonia come, se il riscaldamento procede per gradi, i raffreddamenti possono arrivare all’improvviso, nel giro di tempo brevissimo, a sconvolgere il clima Alpino in modo significativo.
Nell’immagine, il ritiro dell’ultimo secolo del ghiacciaio del Mont Minè.