Il 21 luglio la Terra avrebbe registrato il giorno più caldo mai registrato. Questo è quello che afferma Copernicus, il programma di osservazione della Terra a Reuters: “Domenica 21 luglio è stato il giorno più caldo mai registrato a livello globale, secondo i dati preliminari del Copernicus Climate Change Service dell’Unione europea”. E aggiunge: “Domenica la temperatura media globale dell’aria in superficie ha raggiunto 17,09 gradi Celsius (62,76 gradi Fahrenheit), leggermente superiore al precedente record stabilito lo scorso luglio di 17,08 gradi Celsius (62,74 gradi Fahrenheit).

Copernicus è il programma di osservazione della Terra dell’Unione Europea, dedicato a monitorare il nostro pianeta e il suo ambiente a beneficio di tutti i cittadini europei.
A beneficio dei cittadini europei? Sarà poi vero che Copernicus è un servizio a beneficio dei cittadini, oppure è un servizio per tenere le persone continuamente in angoscia, amplificando le paure nelle persone ignare, e colpevoli, secondo loro, delle tragiche disavventure del pianeta in fiamme e che pagare a proprie spese la decarbonizzazione del pianeta sia l’unica possibilità per salvare il pianeta dalla catastrofe?

Vi proponiamo anche i dati del blasonato ente The Earth’s Temperature, servizio molto poco utilizzato dai catastrofisti. The Earth’s Temperature è un istituto dedicato alla raccolta e all’analisi dei dati sulla temperatura globale. Questo istituto svolge un ruolo cruciale nel monitorare i cambiamenti climatici e nel fornire dati accurati che possono essere utilizzati per la ricerca scientifica e per informare le politiche ambientali. Sotto, l’immagine del pannello del 23 luglio 2024:

Come potete vedere, la temperatura della Terra al 23 luglio è di 14,53 gradi Celsius (58,15 gradi Fahrenheit).
The Earth’s Temperature calcola la temperatura globale corrente della Terra. Utilizza temperature superficiali non regolate, cioè non sono temperature omogeneizzate. La temperatura attuale è la Temperatura superficiale media di 12 mesi negli ultimi 12 mesi rispetto alla media di 30 anni. Ogni minuto vengono inserite nuove osservazioni e il sito viene aggiornato di conseguenza. Questo sito è stato creato da meteorologi e climatologi professionisti con oltre 25 anni di esperienza nelle osservazioni meteorologiche di superficie.

Fonti dei dati

NOAA Global METARs
NOAA One-Minute Observations (OMOs)
NBDC Global Buoy Reports
MADIS Mesonet Data

Avete letto bene i dati? Il 21 luglio Copernicus riportava una temperatura globale di 17,09 gradi Celsius (62,76 gradi Fahrenheit), mentre The Earth’s Temperature riportava una temperatura di 14,53 gradi Celsius (58,15 gradi Fahrenheit). Addirittura si è avuto una differenza di ben 2,56 gradi Celsius (4,61 gradi Fahrenheit).

Considerazioni Finali sulla Discrepanza delle Temperature Globali

Dopo aver analizzato i dati forniti da Copernicus e The Earth’s Temperature, emergono alcune considerazioni importanti da fare. Il 21 luglio, Copernicus ha riportato una temperatura globale di 17,09 gradi Celsius (62,76 gradi Fahrenheit), mentre The Earth’s Temperature ha misurato 14,53 gradi Celsius (58,15 gradi Fahrenheit). Questa differenza di 2,56 gradi Celsius (4,61 gradi Fahrenheit) solleva alcune domande cruciali.

1. Differenze Metodologiche: È possibile che le discrepanze siano dovute a differenze nei metodi di raccolta e analisi dei dati? Ogni istituto potrebbe utilizzare diverse fonti di dati, algoritmi di calcolo e modelli climatici, influenzando i risultati finali? Possiamo fare diverse ipotesi, ma francamente 2,56 gradi Celsius sembrano un po’ troppi.

2. Importanza della Trasparenza: La trasparenza nei metodi di raccolta e analisi dei dati è fondamentale per comprendere e confrontare i risultati. È essenziale che gli enti forniscano dettagli chiari sui loro processi per permettere una valutazione accurata delle differenze rilevate.

3. Implicazioni per la Politica Climatiche: Le differenze nelle misurazioni possono avere implicazioni significative per le politiche climatiche. Decisioni basate su dati inaccurati o incompleti potrebbero portare a interventi inefficaci o inadeguati nelle decisioni prese in seguito dai paesi di tutto il mondo lotta.

4. Necessità di Collaborazione: La collaborazione tra istituti di ricerca è cruciale per armonizzare i metodi di raccolta e analisi dei dati. Un approccio coordinato può migliorare la precisione delle misurazioni e fornire una visione più chiara dello stato del clima globale.

In conclusione, è essenziale continuare a monitorare e confrontare i dati provenienti da diverse fonti per ottenere una comprensione completa e accurata delle condizioni climatiche globali. Solo attraverso un impegno collettivo e trasparente possiamo affrontare efficacemente le difficoltà di un argomento affascinante, ma altrettanto complicato.