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In un passato (anni ’70) ormai lontano, gli scienziati hanno dovuto affrontare le incognite di un raffreddamento evidente a livello mondiale. Poi, dopo qualche anno, le temperature hanno ripreso a salire. Ma studi scientifici dell’epoca, supportati da prove di laboratorio e modelli previsionali (all’epoca) all’avanguardia, dimostrarono che una “nuova era glaciale”, o qualcosa di simile, sarebbe iniziata da lì a 50 anni circa. E le cause, che all’epoca sembravano fantascientifiche, erano evidenti prima di tutto in una serie di cicli solari e astronomici che oggi in pochi vanno a considerare.

Con il passare degli anni, poi, le tecniche previsionali sono state affinate e la potenza degli elaboratori è cresciuta di alcuni ordini di grandezza. Oggi, grazie ai moderni supercomputer, possiamo simulare in modo abbastanza preciso (ma, purtroppo, non perfetto) quella che è la realtà che ci circonda.Purtroppo, per una serie di cause che non staremo qui ad analizzare, l’opinione pubblica è stata informata, o meglio DISINFORMATA, in modo totalmente inverso.
Quello che sin dall’inizio appariva come un periodo di raffreddamento, è stato propagandato come un periodo di riscaldamento. Per giunta la causa è stata individuata nelle attività umane e non in quella che è la causa principale: l’attività solare.

Oggi, parlando in termini scientifici, si sa che il Clima dipende dall’Attività Solare. Ma non se ne conoscono bene le modalità. Nel senso che una buona parte degli scienziati che studiano questo argomento (giacché la stragrande maggioranza preferisce “vincere facile” parlando solo ed eslcusivamente di Riscaldamento Globale Antropogenico, tema tanto caro alle borse e ad alcune tipologie di investitori…), affermano che le variazioni della Total Solar Irradiance (TSI) sono troppo modeste per giustificare le variazioni di temperatura sul nostro pianeta. Da qui la deriva antropocentrica degli studi sul clima. Deriva che, per fortuna, si sta esaurendo con una serie pressoché infinita di CANTONATE VERGOGNOSE!

Il problema principale da risolvere per poter studiare il clima del nostro pianeta, è però di tipo metodologico.
Nel 90% dei casi, gli scienziati analizzano un argomento per volta… singolarmente… cercando di formulare delle ipotesi che possano spiegarne i meccanismi.
Ma il clima è l’insieme di eventi e meccanismi, anche molto differenti tra loro, che determina le variazioni della temperatura e delle condizioni meteorologiche sul nostro pianeta in un arco temporale relativamente lungo. E come tale va affrontato, studiato ed analizzato in modo “totale”… a 360°!

Ne consegue che il metodo utilizzato dagli scienziati, è limitativo… e parziale. Con la conseguenza che non riesce a produrre risultati soddisfacenti che possano portare alla produzione di modelli previsionali sufficientemente precisi.

Prima di tutto bisogna capire chi “comanda” a livello energetico. E la risposta è tanto semplice quanto complessa: il Sole!
Poi bisogna capire che tipo di interazione si ha tra il Sole e il clima terrestre. Qui la risposta è un tantino più complessa… Perché il Sole emette sostanzialmente radiazioni… delle quali una parte estremamente piccola è denominata LUCE. A seconda della variazione della Luce e delle altre radiazioni e proprietà fisiche del Sole, si determinano variazioni significative nell’ambito climatico del nostro pianeta.
Infine bisogna capire come risponde il nostro pianeta a tali stimoli. Ovvero in che modo il pianeta “immagazzina” e resituisce energia… dopo quanto tempo l’energia assorbita viene rilasciata e in che modo e velocità viene rilasciata!

Dopo aver fatto questa serie di ragionamenti, ci accorgiamo, tuttavia, che manca ancora qualcosa. Deve esserci un modo che permetta a parte dell’energia irradiata dal Sole, di giungere nel nostro pianeta senza che i sensori preposti alla misurazione della TSI possano rilevarla. E la risposta va cercata nell’interazione magnetica tra il Vento Solare e la Magnetosfera terrestre. O per meglio dire, tra il Campo Magnetico Solare e il Campo Magnetico Terrestre.

A questo punto abbiamo individuato le interazioni energetiche, a senso unico, tra il Sole e il pianeta Terra.
Ma il perché l’energia “disponibile” sul Sole varia continuamente (ad esempio con il Ciclo undecennale delle macchie solari), questo possiamo solo intuirlo.

Gli scienziati, però, sembra abbiamo studiato anche questi argomenti.

Le variazioni dell’Attività Solare sono essenzialmete di 2 tipi:

  • una variazione sul breve termine (come il ciclo undecennale delle macchie solari)
  • una variazione sul lungo termine (come il ciclo Suess di 210 anni o quello Hallstatt di 2300 anni)

In realtà di cicli solari ce ne sono tanti… e molti non sono stati ancora individuati con precisione…. ma ci si sta lavorando.

Quello che però mi interessa riportare è la testimonianza di un Amico di Attività Solare, conosciuto poco più di 10 anni fa. Il nostro Amico era uno scienziato in incognito… che aveva iniziato a postare alcune sue riflessioni in un blog frequentato da alcuni di noi di Attività Solare. In quel periodo stava iniziando la prima parte del Ciclo Solare 24 e nessuno sapeva esattamente come sarebbe stato. Nessuno ad eccezione di questo nostro Amico. Lui descrisse il futuro del Ciclo 24 con una precisione disarmante… spiegandone le motivazioni nel dettaglio. Poco dopo, a causa delle enormi pressioni che gli facevano nell’ambiente di lavoro, il nostro Amico si dileguò e non si fece più vedere (in realtà ci piace credere che ci stia seguendo ancora… e per questo non lo ringrazieremo mai abbastanza).
Prima di sparire, però, si prese la briga di darci alcune “dritte” e spiegarci come stavano realmente le cose. Da li’… pian piano… nacque il gruppo che poi diede vita ad attivitasolare.com.

Quindi gli scienziati, quelli veri, sanno perfettamente come e perché varia l’attività solare. Almeno sul breve termine. E lo sapevano anche negli anni ’70… quando previdero un calo delle temperature a partire dal 2020 in poi.
Ne abbiamo parlato già varie (decine di) volte sul come e perché la temperatura varia al variare dell’Attività Solare. E abbiamo illustrato anche le dinamiche di risposta degli oceani alle variazioni del numero delle macchie solari. Ora bisogna andare avanti.

In questi giorni sono essenzialmente di 3 tipi le notizie che circolano sul web relative al clima:

  1. Le temperature record registrate in India
  2. I ghiacci continentali della Groenlandia che non hanno ancora iniziato lo scioglimento
  3. Decenni di raffreddamento previsti proprio a partire dai prossimi anni

Perché accade tutto questo?

NL7-vortici-2-circolazione-termoalina-globaleGuardiamo la mappa qui sopra. Viene riportata una schematizzazione di massima della Circolazione Termoalina del pianeta, cioè quella serie di correnti oceaniche dovute essenzialmente alla differenza di temperatura e salinità dell’acqua tra due punti. In aggiunta vi sono marcati i 4 punti “chiave” di tale circolazione… marcati con le lettere L, N, W ed R …nei quali l’acqua calda si inabissa cedendo calore all’aria sovrastante.
Gli oceani del mondo sono 3, lo sappiamo. Il Pacifico e l’Atlantico si estendono dal Circolo Polare Artico al Circolo Polare Antartico. L’oceano Indiano, invece, si estende dall’Equatore al Circolo Polare Antartico.
In riferimento ai 3 punti di cui sopra: mentre per gli altri mari si ha una continua variazione della temperatura ed un continuo rimescolamento dell’acqua, l’Oceano Indiano è un oceano pressoché “chiuso”. Il flusso di acqua inizia a muoversi a sud-ovest del Cile, risale lungo le coste occidentali del Sud America fino all’equatore, poi si dirige verso ovest raggiungendo la Nuova Guinea diventando una corrente d’acqua sempre più calda e salata. La corrente oceanica entra poi nell’Oceano Indiano attraverso l’Indonesia… il cui mare, estremamente chiuso a causa della miriade di isolette che ne bloccano il moto, è sempre alcuni gradi più caldo rispetto all’oceano indiano. Dopo essersi riscladata nella vasta zona compresa tra Africa, India e Australia, l’acqua passa nell’oceano Atlantico e da qui risale verso nord-ovest, per poi raggiungere la zona ad est della Groenlandia… poco a nord dell’Islanda. Da qui l’acqua scende fino al Polo Sud per ricollegarsi alla corrente circum-antartica profonda.

Quello che sta accadendo in India in questi giorni, è essenzialmente che l’Oceano Indiano è l’unico Oceano ad essersi scaldato a sufficienza durante l’estate australe… mentre l’Asia centrale è ancora abbastanza fredda dopo l’inverno boreale. La differenza di temperatura e pressione che si ha tra questi 2 punti, genera delle correnti atmosferiche che poi, scaldandosi per attrito e perché passa sopra il deserto dell’Afganistan, diventa particolarmente calda prima di arrivare in India. Questo, però, è un fenomeno che si ripete tutti gli anni. Quest’anno tale evento è arrivato in ritardo e sta durand più del dovuto. Nulla a che vedere quindi con il Riscaldamento Globale. Anche perché non c’è nulla di cui preoccuparsi o temere.

In Groenlandia, invece, sta accadendo l’inizio di un lungo periodo di raffreddamento. L’acqua dolce e fredda, derivante dallo scioglimento dei ghiacci riscontrato fino ad oggi, ha portato ad un blocco parziale della Corrente del Golfo, la parte di circolazione termoalina a nord della Florida. Tale zona, anche a seguito del calo di attività solare sia nel breve che nel lungo termine, ha determinato un raffreddamento consistente della temperatura dell’Oceano Atlantico, sia nella parte a Nord, sia in quella subito ad ovest delle coste del Portogallo e del Marocco. Risultato? Le temperature non stanno salendo come negli anni precedenti. Pertanto i ghiacci non si sciolgono.

Per la previsione dei decenni freddi, invece, bisogna constatare che è previsto il raffreddamento anche della parte nord dell’Oceano Pacifico. Questo raffreddamento è in linea con il calo dell’Attività Solare del Ciclo Solare 24 attualmente in corso… e al quale seguirà un ciclo solare ancora più debole. Tale raffreddamento comporterà un calo delle temperature in tutto l’emisfero nord del mondo, con indici PDO e AMO negativi, i quali porteranno in negativo anche altri indici. Ma a seguire, nel giro di qualche anno, anche l’emisfero australe inizierà a raffreddarsi seriamente. In tutto il mondo si assisterà ad un sostanziale calo delle temperature con diversi decenni più freddi degli attuali (si stima che tale raffreddamento debba durare circa 80-120 anni) ma la motivazione è sempre e soltanto una e non è antropica, ma naturale: il Sole!

 

Fantasie apocalittiche?
Per chi si limita, per paura o carenze proprie, a prendere per buono tutto ciò che gli viene inculcato dalla TV senza porsi neanche la benché minima domanda se possa essere o meno “plausibile”, allora tutto ciò che ho descritto è in gran parte (o al 100% a seconda dei casi) falso, inventato e per nulla rispondente alla realtà… visto che “tutti” parlano di Riscaldamento Globale Antropogenico (senza spiegare i campiamenti climatici del passato).
Per tutti gli altri, cioè per coloro che hanno aperto gli occhi e compreso come si evolve il clima e perché, allora tutto ciò ha un senso. Da qui in poi bisognerà solo avere conferma di ciò che stiamo dicendo. Noi di Attività Solare stiamo avendo continue conferme di ciò che ci diceva il nostro Amico nel 2004. Voi che ci leggete, spero stiate avendo conferma di ciò che andiamo dicendo dall’inizio della nostra “storia”. Certo… poi ci sono sempre quelli che non riescono a vedere il “tutto” ma devono per forza fare dei distinguo localizzati (ad esempio…: “…a casa mia fa caldo e quindi in tutto il mondo fa caldo”). Ma si ricrederanno presto… 😉

Bernardo Matticci
Attività Solare