Scritto dal Dott. Klaus L.E. KaiserOntario (Canada)

Fonte: Just in Time for Paris—Ice Galore

Ne avrete sentito parlare, il COP-21, l’ultima in ordine di tempo delle Conferenze delle Nazioni Unite su tutte le questioni climatiche, è sul punto di arrivare a Parigi (Francia) nel mese di Dicembre. Ma potreste non sapere che, giusto in tempo per l’evento “catastrofico”, la natura pare non voler giocare seguendo il copione degli organizzatori.

Piuttosto che aversi delle calotte polari in fase di restringimento e trasformatesi a questo punto a dei semplici resti, questo seguendo le previsioni di tutti gli appassionati modellisti climatici, gli scudi di ghiaccio polari sono andati crescendo a passi da gigante. Ad esempio, secondo un recente rapporto degli scienziati della NASA, HJ Zwally e altri, lo scudo di ghiaccio Antartico è in crescita già da 15 anni, anche ad un ritmo allarmante. Poi veniamo a sapere che in prossimità del polo opposto della Terra, in Groenlandia, il tasso di accumulo del ghiaccio sta stabilendo anch’esso nuovi record; si veda la figura qui sotto (fonte: Istituto Meteorologico Danese, 7 Novembre 2015) e, ultimo ma non meno importante, la crescita stagionale della estensione del ghiaccio marino nell’Artico non è da meno.

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Sbigottimento

Questo deve rappresentare un motivo di forte sbigottimento per tutti coloro che hanno sostenuto per anni che il “cambiamento climatico” o il “riscaldamento globale”, come veniva chiamato, sarebbe sul punto di “incenerire” ogni forma di vita sulla Terra. Ad esempio, certi “modellisti climatici” quali S. Rahmstorf del PIK (Istituto per la Ricerca sull’Impatto Climatico di Potsdam) in Germania hanno sostenuto per anni che le regioni polari sarebbero più sensibili a qualsiasi tipo di riscaldamento, che le masse di ghiaccio polari erano sul punto di ritirarsi in gran fretta e che i livelli dell’oceano sarebbero aumentati velocemente. In realtà, niente di tutto questo si sta verificando.

Infatti, le masse polari di ghiaccio continuano a crescere, e alcune di queste hanno stabilito nuovi record di tutti i tempi, sia nella estensione del ghiaccio che nella massa accumulata. Anche i livelli degli oceani NON stanno aumentando, come era stato precedentemente previsto.

Se ti senti un po’ confuso, sei pregato di non sparare al messaggero. Come il defunto Alan Caruba è andato sostenendo per anni, l’allarmismo climatico non è altro che una bufala elaborata. Il fatto che anche Papa Francesco adesso sottoscriva il Vangelo climatico non porta ad una riduzione delle masse di ghiaccio. Forse la recente lettera enciclica “Laudato Si, sulle cure per la nostra casa comune” di sua Santità può influenzare le opinioni di alcune persone ma neppure il Pontefice può dettare il corso della natura. Tra parentesi, il Vaticano non ha mai firmato il Protocollo di Kyoto del 1997, che si proponeva di limitare le emissioni di anidride carbonica (CO2).

Se la mancanza del profetizzato riscaldamento, che oramai va avanti da due decenni, come anche l’effettivo aumento delle masse di ghiaccio ai poli della Terra non sono motivo sufficiente per preoccuparsi, ci sono fatti ancora più terribili che possono darti la scossa sufficiente a tornare nel mondo reale.

Il Raffreddamento – In avanzamento imperterrito

La radiazione solare è di vitale importanza per il benessere di tutta la vita sulla Terra, e la cosa non rappresenta certo un nuovo riconoscimento. Che cosa è (relativamente) nuovo è la recente mancanza di macchie solari e che cosa tutto questo significa per il clima. Piuttosto che un “riscaldamento globale”, quello che potrebbe essere sul punto di scatenarsi è un lungo periodo di “raffreddamento globale”.

Già da qualche tempo, gli scienziati della NASA (e altri) hanno previsto l’arrivo di prolungati periodi di bassa attività delle macchie solari. Le loro previsioni sembrano stare avverandosi. Con un po’ di esagerazione, si potrebbe affermare che “non ci sono macchie solari in vista da nessuna parte.” L’attuale ciclo di 11 anni, chiamato SC-24, è certamente molto similare a quelli prevalenti nel corso del “minimo di Maunder”, che sono ampiamente ritenuti essere stati la causa della “Piccola Era Glaciale” medievale con le sue carestie di massa e la miseria generale in tutta Europa.

Forse tenendo a mente tutti questi fatti, la Società del Calcolo Matematico (Societè de Calcul Mathematique SA) in Francia ha recentemente pubblicato una lunga recensione dal titolo “La battaglia contro il riscaldamento globale: una assurda, costosa e inutile crociata.” E’ disponibile anche in lingua inglese sul loro sito web e, a parte il titolo, riporta delle altre affermazioni affascinanti come, per esempio, il seguente estratto dal capitolo sui livelli dei mari “in crescita”:

“Il livello di disonestà cresce molto più velocemente del livello dei mari. Esso ha completamente spazzato via la letteratura scientifica, dove un buon numero di scrittori si sta impegnando a produrre dei modelli che mostrano qualcosa di preoccupante. La stampa e i suoi vari organi in competizione ignora tutto questo e si rifiuta di portarlo all’attenzione del pubblico” e “I modelli sono utili quando si cerca di rivedere le nostre conoscenze, ma non dovrebbero essere utilizzati come ausilio per il processo decisionale fino a quando non sono stati convalidati.”

Sicuramente, lo stato attuale della disinformazione e della mala informazione “climatica” non potrebbe essere espressa più chiaramente di così. Forse allora un ripensamento totale delle attuali idee sul “cambiamento climatico” può essere opportuno. Torniamo quindi alla città sulla Senna.

Rientro a Parigi

Torniamo quindi a Parigi. Il numero dei delegati per l’evento COP-21 è probabile che sia ben al di sopra dei 10.000; alcuni rapporti arrivano addirittura a prevedere che il numero possa essere vicino ai 40.000. Tra i dignitari che è stato detto presenzieranno alla conferenza ci sono Papa Francesco, il presidente americano Obama, e molti altri leader mondiali, assieme ai propri entourage, i rappresentanti dei media e tutti gli altri. Uno potrebbe davvero chiedersi: ma chi è che NON ci sarà?

Alla conferenza COP-21, i rappresentanti di molte nazioni in via di sviluppo e le organizzazioni non governative sperano di ottenere un accordo vincolante affinché massicci fondi di “riparazione” climatica possano fluire dalla società occidentali verso di loro. L’India da sola sembra che sia alla caccia di 2.500.000.000.000 di dollari (in pochi anni ). Finora, tuttavia, gli impegni (o le promesse) da parte delle nazioni “donatrici” sono in calo e di gran lunga al di sotto del (iniziale) obiettivo dell’ONU per 100 miliardi di dollari all’anno. Le tasse sul “carbonio” e le altre mostruosità fiscali appaiono essere lo strumento usato per finanziare tutti questi imbrogli. Come è stato recentemente affermato da Paul Driessen, questo “schema di ridistribuzione della ricchezza” delle Nazioni Unite può beneficiare solo le élite al potere nei paesi poveri e non può fare quasi niente per le persone che hanno un disperato bisogno di energia affidabile, a basso costo, e abbondante.

Alla base di tutto questo sforzo per creare un “nuovo ordine mondiale” è l’affermazione che la CO2 è la causa di un galoppante riscaldamento globale. Tale ipotesi è il perno (difettoso) della intera storia sulla catastrofe della CO2. Non solo questa storia è facilmente confutabile, ma è anche facile dimostrare che ad essere vero è l’esatto opposto.

Senza la CO2 nell’aria, sulla Terra non ci sarebbe alcuna pianta; nessuna, punto. Tutti i terreni sarebbero dei luoghi aridi e inospitali, come il deserto del Gobi (foto sotto, da nathanward.com), ma senza il cammello, il Sahara, o la Valle della Morte.

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Tutti questi deserti sono caratterizzati da degli scarti termici giornalieri più ampi rispetto alle aree a latitudini similari con alberi il cui fogliame è abbondante. La ragione di questo è che la traspirazione dell’acqua da parte degli alberi consuma una grande quantità di energia che modera le fluttuazioni della temperatura giorno / notte e, quindi, offre notti più calde e giornate più fredde di quanto ci si ritroverebbe ad avere se di alberi lì non ce ne fossero.

Questo non ha assolutamente nulla a che fare con qualsiasi effetto da gas serra che la CO2 è supposta avere; è solo una funzione di raffreddamento evaporativo. Tuttavia, come la denigrata anidride carbonica è assolutamente essenziale per la crescita delle piante, è anche la causa ultima delle fluttuazioni moderate della temperatura.

Pertanto, la CO2 non è solo vitale per tutta la vita sulla Terra, ma è anche un grande stabilizzatore del clima. Questo messaggio è assai improbabile che possa essere ascoltato al COP-21. Invece, è molto probabile che ad essere ripetute siano sempre le stesse affermazioni errate per quanto riguarda gli effetti della CO2, che avete già ascoltato da anni. Basta ricordare quello che è stato scritto in un suo libro da R. Manheim (tradotto dalla pubblicazione originale):

“La ricettività delle grandi masse è molto limitata, la loro intelligenza è piccola, ma il loro potere di oblio è enorme. In conseguenza di questi fatti, ogni efficace propaganda deve essere limitata a pochi punti essenziali e deve insistere su questi nei suoi slogan fino a quando l’ultimo membro del pubblico intende che cosa gli si vuole far intendere con il vostro slogan.”

Ecco, adesso avete una vera spiegazione per tutto il clamore. È la natura in ascolto?

La Natura

Non penso proprio. Come sempre, la natura ha la sua propria volontà e le proprie idee quando si tratta di tempo e di clima, e dovremmo esserle grati per questo.

Senza lo sforzo costante della natura di fornire l’atmosfera con un livello sufficiente di CO2 dai vulcani e da altre fessure nella crosta terrestre per sostenere tutta la vita sulla Terra, non potremmo neppure esistere. Anche se altamente improbabile, un’improvvisa cessazione delle emissioni di CO2 della natura porterebbe a una rapida riduzione della CO2 nell’atmosferica dall’attuale 0,04% a circa lo 0,02% o anche meno. A quel livello, tutta la crescita delle piante sulla Terra sarebbe rallentata al passo di una lumaca. La produzione alimentare si dissolverebbe causando il rapido scatenarsi di carestie di massa. Nonostante il più arduo dei tentativi che potrebbe essere tentato a quel punto, il contributo del genere umano per il livello della CO2 nell’atmosfera non sarebbe in grado di compensare per il deficit della natura.

In ogni caso, a prescindere da cosa venga deciso e su cosa ci si accordi alla COP-21 di Parigi, alla natura tutto questo non interessa, e le calotte polari continueranno a crescere e a calare seguendo i dettami di lei sola.

 


Il Dott. Klaus L.E. Kaiser è l’autore di “CONVENIENT MYTHS, the green revolution – perceptions, politics, and facts”. Si veda: convenientmyths.comIl Dott. Kaiser, scienziato e autore, è attivo nell’ambito della ricerca da più di quattro decenni; è l’autore di quasi 300 pubblicazioni su riviste scientifiche, relazioni governative e di agenzie internazionali, libri, riviste e quotidiani. Attualmente è il Direttore della Ricerca di TerraBase Inc., ed è un membro dell’Istituto di Chimica del Canada. Il Dott. Kaiser è ampiamente riconosciuto per la sua esperienza nel campo della chimica ambientale e per il suo approccio alle questioni in nome del “rifiuto di tutto ciò che non ha alcun senso”.

Translation by Mauri Sesler (scientific translator)