Più volte, nel corso degli ultimi mesi, mi è stato chiesto di delineare o anche solo di accennare a quelli che potrebbero essere gli eventi futuri che si abbatteranno sul nostro pianeta a seguito dei cambiamenti climatici e geologici dipendenti dall’attività solare. Ovvero, a cosa andremo incontro. O per meglio dire… QUALE FUTURO CI ASPETTA?

Non è facile farlo e la precisione non può essere certamente alta… ma ci si può provare.
Potrei accennare brevemente ai vari eventi specifici, ma sapete bene che preferisco spiegarne le eventuali cause, così da farvi capire meglio di cosa sto parlando e perchè!

PREMESSA FONDAMENTALE:
Prima di tutto chiariamo bene il concetto che ci sono 2 tipologie distinte di eventi…. quelli di origine NATURALE e quelli di origine ANTROPOGENICA.
Tra i primi troviamo di sicuro i cambiamenti climatici, le eruzioni vulcaniche, i terremoti e tutto ciò che ne consegue. Tra i secondi troviamo tutti quei problemi che affliggono e affliggeranno ancor di più la società nella quale viviamo. Problemi che più volte ho descritto e che, principalmente, possiamo riassumere in carenza di: CIBO, MEDICINALI, ENERGIA, TRASPORTI, SICUREZZA.

Se tra le cause principali dei problemi di origine antropogenica possiamo indicare la spasmodica ricerca del profitto ad ogni costo, il culto per il Dio Denaro e la disumana voglia di potere e ricchezze di ogni genere, tra le cause principali dei problemi di origine naturale troviamo senza ombra di dubbio l’attività magnetica solare. Dipendente a sua volta da fattori esterni al Sole.

Abbiamo visto più volte come l’attività magnetica solare abbia la capacità di interagire con il nostro pianeta… determinando il modo e le tempistiche dei cambiamenti climatici e geologi. Tali interazioni le possiamo riassumere e semplificare nel seguente modo:

INTERAZIONI DIRETTE:
– Campo Magnetico Terrestre
– Energia accumulata dal pianeta

INTERAZIONI INDIRETTE:
– Attività sismica
– Attività vulcanica

Detto questo e considerato che tutte e quattro le variazioni elencate sono di tipo “direttamente proporzionale”, ovvero al variare dell’attività magnetica solare variano nello stesso “verso” anche le 4 elencate, bisognerebbe spiegare il PERCHÉ non ho inserito il CLIMA in quest’elenco.
Il discorso clima è complesso… e dipende essenzialmente dalla seguente funzione:

 CLIMA FUTURO = CLIMA PASSATO + VARIAZIONE E VERSO DELL’ENERGIA ACCUMULATA + EVENTI GEOLOGICI + EVENTI ESTERNI

Ovvero… l’evoluzione del clima, in un dato periodo storico, è indicativamente dipendente dalle condizioni “iniziali”, quindi dal clima del passato, e da tutte quelle VARIABILI la cui variazione è ricollegabile alla variazione dell’energia accumulata dal pianeta (come ad esempio le variazioni relative alle correnti oceaniche, ai venti in quota, all’estensione dei ghiacci artici, all’umidità presente nell’aria ecc…. ecc…). Una marea di variabili anche difficilmente quantificabili che hanno tutte la stessa causa… ovvero la quantità di energia effettivamente accumulata negli oceani e quindi nel pianeta. Il tutto sommato agli effetti indotti dagli eventi geologici (eruzioni vulcaniche e terremoti) e da eventuali eventi di origine extraterrestre (impatti di asteroidi, esplosioni di supernove, ecc…).

Quindi, per farla breve, come varierà il CLIMA nel prossimo futuro?

Sappiamo che il Clima del nostro pianeta segue dei cicli geologici molto lunghi… e che si mantiene sostanzialmente CALDO durante il Periodo Interglaciale Caldo e FREDDO durante il Periodo Interglaciale Freddo.
Sappiamo che la durata del P.I. Caldo è circa il 10% rispetto a P.I. Freddo e che il Periodo di Transizione Interglaciale tra l’uno e l’altro è caratterizzato da enormi variazioni climatiche, brusche variazioni della temperatura e stravolgimenti (nonché estinzioni) nella flora e nella fauna del pianeta stesso.
Tutto questo considerando i tempi geologici ed una visione planetaria del contesto.

Andando ad analizzare più nel dettaglio… e limitandoci alla durata media della vita umana… possiamo rilevare, mediamente, delle variazioni di 1 o 2°C circa a livello planetario. Variazioni lente che però, localmente, possono essere anche veloci e violente… e causare quindi notevoli problemi, specialmente all’agricoltura e all’ambiente nel quale si vive.
Immaginate quale potesse essere il clima europeo nel periodo di massima espansione dell’Impero Romano, quando coltivavano grano in Gran Bretagna… e quale potesse essere invece il clima europeo nel periodo più freddo della Piccola Era Glaciale, quando il grano non arrivava a maturazione neanche nelle campagne che circondavano Roma!
Stiamo parlando di una temperatura di crica 2°C inferiore all’attuale… Eppure era sufficiente per determinare una fortissima carenza di cibo a livello Europeo. Carenza che venne sopperita con l’importazione di grano dall’est Europa.

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Rotterdam, 1825
Rotterdam, 1825

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Ma possiamo far riferimento ad eventi devastanti, temporalmente molto più vicini a noi… come l’alluvione della pianura padana e della maremma degli anni scorsi….

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Alluvioni che, ovviamente, hanno creato non pochi problemi ai contadini e in generale a tutta la gente che vive in quella zona. Problemi sia economici, sia a livello proprio di terreno. Un terreno allagato per molto tempo, infatti, comporta una resa produttiva molto più bassa e tutta una serie di problemi alla crescita naturale delle coltivazioni, con un proliferare di funghi e muffe nel terreno che non si risolvono in breve tempo! Poi se l’alluvione arriva nel periodo critico di crescita delle piante coltivate, allora ciò potrebbe comportare la perdita totale del raccolto. Perdite che, durante la Piccola Era Glaciale, hanno determinato il diffondersi di CARESTIE e PESTILENZE.
Certo, oggi abbiamo acqua potabile più o meno garantita e abbiamo un’importazione di cibo dall’estero da far paura… mentre a quel tempo la sussistenza dei popoli era garantita dai contadini locali e solo occasionalmente da importazioni estere.

Ma disastri causati dal clima che cambia li possiamo registrare anche nelle grandi città e nelle immediate periferie. Come nel caso dell’uragano Sandy, che devasto la periferia della “grande mela”.

Hurricane Sandy Bears Down On U.S. Mid-Atlantic Coastline

30 ottobre 2012
Oltre 50 case sono state distrutte da un incendio divampato a seguito dell’uragano Sandy nel sobbordo Breezy Point, del quartiere Queens di New York City.
(Spencer Platt/Getty Images)

 

Ma torniamo a noi e al tema principale: COME SI LEGA LA VARIAZIONE DELL’ATTIVITÀ SOLARE CON GLI EVENTI GEOLOGICI DEL NOSTRO PIANETA?

Sarò estremamente breve in questa fase, in quanto una dettagliata spiegazione richiederebbe tempo e articoli chilometrici.
All’interno del nostro pianeta c’è una SORGENTE DI ENERGIA, più o meno stabile. Tale ENERGIA tende a risalire verso la superficie. L’energia che arriva dal sole, variabile sulla base dell’attività magnetica, in qualche modo riesce a STABILIZZARE e a CONFINARE l’energia prodotta internamente dal nostro pianeta, mantenendo STABILI le condizioni climatiche e geologiche sulla superficie. O per meglio dire, riesce a minimizzare le variazioni climatiche e gli eventi sismici e vulcanici sulla superficie.
Una ridotta attività magnetica solare, invece, ha come conseguenza un aumento degli eventi meteo estremi, preludio per importanti cambiamenti climatici, nonché aumento del numero e dell’intensità dei terremoti e delle eruzioni vulcaniche.

In tutto questo discorso, poi, non dobbiamo dimenticare il concetto fondamentale che l’intensità del CAMPO MAGNETICO TERRESTRE è DIRETTAMENTE PROPORZIONATA all’attività magnetica solare. Una diminuzione dell’attività solare sul lungo tempo, comporta una diminuzione dell’intensità del campo magnetico terrestre. E quanto più è debole, tanto più è instabile! E sappiamo, dal paleomagnetismo, che periodicamente si hanno inversioni del Campo Magnetico Terrestre. Inversioni che possono essere complete (il polo nord magnetico diventa il polo sud magnetico e viceversa), parziali (si hanno solo enormi spostamenti dei poli magnetici), permanenti (la posizione che viene assunta dai poli magnetici resta tale per moltissimo tempo) o temporanee (la posizione che viene assunta dai poli magnetici resta tale per pochi secoli, dopodiché tutto torna più o meno come prima). E sappiamo anche che, a seguito di tali inversioni, si registrano importanti evoluzioni ed estinzioni di flora e fauna.

Catastrofi, insomma… e la causa principale di tutto è riscontrabile sempre nella variazione sul lungo termine dell’attività magnetica solare.

Per fortuna che la vita umana dura meno di 100 anni! 😀
UNO SGUARDO AL FUTURO:
Per capire cosa potrebbe riservarci il futuro, andiamo a dare un’occhiata ad un ciclo solare particolare… poco conosciuto… il Ciclo Perpetuo dei 396/403 anni.

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Com’è possibile vedere dal grafico, il ciclo di 396 anni sembra ripetersi abbastanza fedelmente. Tanto che, sulla base di questo ciclo dell’attività magnetica del sole, possiamo iniziare a fare qualche discorso su cosa potrebbe accadere sul nostro pianeta.
Come sappiamo e come si vede chiaramente dal grafico, il ciclo solare 24 è più debole del 23 che era già più debole del 22. Pertanto sono già oltre 30 anni che l’attività solare è in diminuzione. A livello di temperatura questa sta diminuendo da circa 18 anni… quindi con un ritardo stimato di circa 12-15 anni rispetto all’attività magnetica, ma sono appena 8 anni circa che è anche il clima a risentirne… con i noti stravolgimenti “non previsti” dai modelli matematici, quindi un ritardo di 22 anni circa sull’attività magnetica solare.
Sapendo che il ciclo 25 sarà di sicuro più debole del 24 e guardando il grafico, possiamo ipotizzare che anche i cicli 26, 27, 28 e 29 sono debolissimi e quasi inesistenti. Solo con il ciclo solare 30 si avrà un aumento dell’attività solare… che si concretizzerà con i cicli successivi.
Dalla scienza sappiamo che, mediamente, il raffreddamento è 4 volte più veloce del riscaldamento. E sappiamo, dalla storia, che dopo il minimo di Maunder, verificatosi dal 1645 al 1715, la temperatura del nostro pianeta è tornata ad aumentare in modo stabile solo 2 secoli dopo. È per questo che, se l’attività magnetica solare dovesse in qualche modo seguire l’andamento sopra descritto, ovvero diminuire e restare molto debole fino al 2050 circa, prima che le condizioni del nostro pianeta possano tornare ad un livello “normale”, passeranno altri 2 secoli… quindi 2250 circa.

Come potete capire, quindi, nessuno di noi vivrà abbastanza a lungo per assistere a tutto il ciclo delle variazioni di attività magnetica solare e quindi anche climatica del nostro pianeta. Quello che deve interessarci è invece la variazione nel breve termine… ovvero quali saranno i cambiamenti nei prossimi, diciamo, 30-50 anni!

E qui c’è un piccolo problema!

Stando infatti alle ultime ricerche relative alle variazioni del Campo Magnetico Terrestre e a simulazioni al computer relative allo spostamento del Polo Nord Magnetico, intorno al 2034 potrebbe verificarsi l’inversione magnetica. Cosa significa?

Il Polo Nord Magnetico si muove con un movimento oscillatorio aventi-indietro… per 6 mesi l’anno si sposta in una direzione, nei restanti 6 mesi si muove nella direzione opposta. La media annuale di tale movimento era quantificabile, qualche anno fa, intorno ai 60 km in direzione della Siberia (attualmente si trova a Nord del Canada). Tale oscillazione però sta aumentando sempre più… (basta pensare che intorno ai primi anni 2000 la media annuale era di pochi km) e, appunto, intorno al 2034, verrà superato il “punto di non ritorno”, oltre il quale si verificherebbe (nessuno lo sa con precisione assoluta) un movimento BRUSCO e VELOCISSIMO del polo che andrà ad occupare la posizione “finale” del suo movimento. In quel periodo si avrà quindi un Campo Magnetico Terrestre estremamente debole e, insieme all’Attività Magnetica Solare estremamente bassa, si avrà un forte aumento dei terremoti e delle eruzioni vulcaniche su tutto il pianeta.

Contenti? Ne volete ancora?

Bene… ero sicuro che non vi bastava tutto ciò!

Sempre intorno al 2030-2040 è prevista l’eruzione di almeno uno dei supervulcani del mondo… senza fare nomi tanto uno vale l’altro… e questo potrebbe significare l’immissione di una quantità di cenere, polvere, anidride solforosa e quant’altro in atmosfera, tale da provocare un ulteriore abbassamento della temperatura a livello planetario di altri 2°C.

Ora che ne avete abbastanza e che sapete che assisterete ad eventi naturali mai vissuti dagli esseri umani negli ultimi 12.000 anni, vi ricordo che nel 2036 circa dovrebbe transitare nei pressi del nostro pianeta il grande asteroide Apophis, un oggettivo di 320 metri di diametro che transiterà nei pressi del nostro pianeta nel 2036. Inutile correre ai ripari o strapparsi i capelli per la disperazione di perdere tutto… fino a dopo il passaggio ravvicinato del 2029, non si potrà fare nessuna previsione attendibile circa la distanza e l’effettiva pericolosità di tale oggetto nella data del 2036. Pertanto mettiamoci il cuore in pace e aspettiamo gli eventi. Tanto, comunque, non ci si potrà fare niente!

Penso di aver detto tutto… giusto?
Ah… no, dimenticavo… le crisi non vengono mai da sole. Queste erano solo quelle naturali.
Insieme a queste ricordatevi sempre che è sempre molto alto il pericolo di una terza guerra mondiale… guerra che si combatterebbe per accaparrarsi le risorse naturali più importanti, quali il Petrolio e il Gas Naturale (vedere per questo ciò che sta accadendo in Ucraina, in Libia, in Iraq). Sono sicuro che i più attenti avranno notato una certa connessione tra variazioni di temperatura dell’emisfero nord e consumo di petrolio.

Cosa dovesse accadere se, tra qualche anno, quando gli inverni saranno molto rigidi, i raccolti scarsi, i trasporti messi a dura prova dalla neve e dal ghiaccio, se venisse a mancare il Gas Metano per riscaldare le case e produrre energia?

Pensateci… magari ne riparliamo!

Bernardo Mattiucci