Di Fiorentino Marco Lubelli – 2 Gennaio 2024

Abbiamo lasciato tre punti di sospensione nel titolo perché l’evoluzione del tempo nei prossimi giorni si potrebbe riassumere in un crescendo dapprima con la pioggia e la neve, abbondante su tutte le alture italiane, particolarmente su quelle occidentali, poi con il freddo continentale ed infine…ecco non vogliamo esporci più di tanto ad una previsione a circa 12-13 giorni da oggi, ma gli effetti del Sudden Strat Warming previsto ormai per domani, iniziano a manifestarsi nei modelli deterministici riconfermando quel target che ormai raccontiamo da diversi giorni, quel 15 gennaio come vero spartiacque dell’inverno 2023-24. Ma andiamo con ordine mostrando proprio la previsione del SUDDEN STRAT WARMING prevista per domani.

La vogliamo proporre in apertura dell’articolo a puro titolo didattico, si mostra in questa immagine un improvviso riscaldamento dell’alta stratosfera che nel giro di 24 ore porterà i suoi massimi effetti con temperature che valicheranno addirittura il segno negativo portandosi a valori di circa +2°C, evento raro considerando che la stratosfera a quello quota ed a quella latitudine non ha mai registrato medie superiori ai -25°C.

Gli effetti su stratosfera e troposfera, saranno sempre più evidenti e quantificabili nel corso dei prossimi giorni, ma come vedremo in questo articolo, già dalle code dei due principali modelli si intravvedono gli effetti davvero incisivi di questo fenomeno sulla troposfera. Ma andiamo con ordine partendo dalla prima fase del peggioramento invernale che ci attende mostrandovi, come al solito le medie delle perturbazioni di GFS-12 ed il run ufficiale di ECMWF.

Tutto inizia sul continente nord-americano dove l’azione di un’alta pressione sul Canada centro occidentale, determinerà un affondamento del Vortice polare Canadese sul Labrador. Di tutta risposta un’ondulazione marcata del getto atlantico determinerà le condizioni per l’arrivo di un’onda di Rossby sull’Europa con la discesa di fredde ed umide correnti polari marittime che entreranno sul Mediterraneo dal Golfo del Leone. Saranno: piogge e nevicate soprattutto sulle regioni nord-occidentali con nevicate oltre i 1200 m sulle Alpi in rapida discesa fin sui 600 m sulle Alpi Nord-occidentali. Sugli Appennini settentrionali dapprima la quota neve sarà molto alta con rapida evoluzione nelle prime ore del 7 con quota neve che scenderà al di sotto dei 1000 m.

La seconda fase di questo peggioramento inizierà con lo spostamento verso levante del Minimo di pressione, dapprima centrato sulla Corsica, verso lo Ionio; questo movimento permetterà alle correnti nord-orientali, di estrazione artico-continentale di entrare franche sulla Penisola e sarà: freddo, più intenso sulle regioni settentrionali e neve sugli Appennini dalle marche oltre gli 600-800 m, Abruzzo e Molise-Sub-appennino Dauno, Irpinia sopra gli 800-1000 m, Sila sopra i 1200-1500 m.

Saremo ormai al 9 gennaio quando il minimo di pressione si allontanerà sulla Grecia e sull’Italia si affermerà una cellula di alta pressione con venti al suolo orientali ed importanti inversioni con diffuse gelate anche in pianura al nord. Sarà probabilmente una pausa perchè, come dicevamo all’inizio dell’articolo, gli effetti in troposfera del Sudden Strat Warming saranno in procinto di sconvolgere ancora una volta la circolazione generale. Si aprono, a questo punto differenti strade previsionali sulle quali, questa sera, GFS ed ECMWF la vedono in maniera non così diversa.

Guardate il VP e la disposizione delle vorticità: in entrambi i modelli appare evidente la separazione (split) dei due lobi principali del VP con una parte minore che affonda verso il nord America e l’altra che si isola sulla Russia. Questi movimenti non si vedono tutti gli inverni ed in genere preludono ad importanti eventi freddi sull’Europa, avremmo infatti sul “Vecchio Continente” una “spada di Damocle” pronta a scendere di latitudine alla prima elevazione dell’anticiclone delle Azzorre. Non diciamo di più stasera perché è obiettivamente troppo presto, confermiamo però ancora una volta il 15 di gennaio come target principale per un possibile evento freddo sull’Europa, ne riparleremo, seguiteci.

Fonte : Progetto Scienze