Lungi da essere conclusa, l’eruzione vulcanica del Barbarbunga, in particolare dal cratere Holuhraun, continua imperterrita, mantenendo invariata la propria intensità.

A questo punto tale eruzione è diventata una delle più imponenti ed intense degli ultimi due secoli, per l’Islanda, ma rischia di avere anche alcune conseguenze climatiche importanti.

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L’eruzione vista dall’alto, foto tratta da www.ruv.is

Il vulcano sta emettendo dalle 40 mila alle 60 mila tonnellate di SO2 ogni giorno e quindi si tratta della seconda eruzione più importante dal XVIII Secolo riguardo all’anidride solforica per l’Islanda, tanto da portare a livelli di inquinamento pericolosi per parte dell’isola.

Anche la quantità di lava effusa è pari, al momento, a 79 kmq di copertura lavica, con un volume di 1 km cubi, ed anche in questo caso siamo al secondo posto dopo l’eruzione del vulcano Laki che però eruttò per due anni di fila, tra il 1783 ed il 1784, con circa 15 km cubi.

L’attività sismica prosegue ancora sulla caldera del Barbarbunga, con oltre 60 terremoti al giorno, che promette un lungo perdurare di questa situazione.

A questo punto potrebbero assumere un’importanza climatica anche le grandi emissioni di SO2, anche se solo una minima parte di esse riesce ad entrare in circolo nella grande atmosfera, ma l’eruzione continua, e potrebbe perdurare per mesi, se non anni.

Il ricordo va alla grande eruzione del Laki, che ebbe effetti climatici significativi a causa della grande quantità di particelle di zolfo liberate e che portarono anche effetti nocivi sulla popolazione europea dell’epoca.

Fonte Web: http://www.meteogiornale.it/notizia/35228-1-barbarbunga-eruzione-notevoli-emissioni-di-zolfo