Posted on 14/12/2016 by in Analisi lungo termine

14-12-2016 – Salve a tutti, giornata molto avvincente nel commento modello, che cercheremo di riassumere rapidamente nel consueto aggiornamento serale. Va precisato, ancora una volta, che in questa sede vengono discusse ipotesi e tendenze ritenute maggiormente pertinenti al gusto di coloro che amano la dinamicità atmosferica e, in particolare, il freddo e le nevicate in inverno, ma non quelle necessariamente più probabili, sebbene tutte le analisi siano rigorosamente basate su quanto presentato giornalmente dai modelli.

Anche oggi sono sostanzialmente due le fasi meteorologiche principali che sembrano caratterizzare il futuro prossimo delle regioni italiane:

1) Resta intatta l’ipotesi della risalita di un intenso vortice depressionario, di origine atlantica, dalle coste africane; appare però molto più probabile ad oggi un aggancio dello stesso con un primo afflusso freddo di origine continentale, risucchiato dall’immenso lago gelido stazionante quest’anno nelle pianure euroasiatiche (fig.1).

fig.1

L’evoluzione mostrata in fig.1 apporterebbe maltempo al sud a inizio della prossima settimana e nevicate al centro, in particolare nel versante adriatico anche a quote collinari; meno scirocco e più grecale in Adriatico quindi.

2) A seguire, occorre porre l’accento su una particolare evoluzione che alcuni modelli iniziano a mostrare con maggiore decisione negli aggiornamenti odierni. In buona sostanza, a partire dalla terza decade, il braccio di ferro tra l’imponente spinta del lobo canadese del VP in Atlantico e, novità, il continuo rafforzamento di una estesa figura altopressoria di blocco nel settore euroasiatico (il famoso “Orso”, proprio lui), potrebbe condurre a evoluzioni dirompenti e inaspettate fino a qualche giorno fa.

Davvero eclatante l’evoluzione prospettata dal modello europeo questa mattina, con una figura altopressoria di blocco di 1060 hPa a est degli Urali e l’invio di un nocciolo gelido nelle pianure russe, fino alle porte del Mediterraneo (fig.2).

fig.2

Termiche folli per le nostre regioni europee, con il nucleo siberiano a poche centinaia di km dall’Adriatico (fig,4).

fig.4

Si tratta di una corsa estrema però, come evidenziato dal grafico ensemble relativo all’area di Mosca (fig.5).

fig.5

Tuttavia, lo stesso impianto barico è presentato dal modello canadese, con una poderosa figura di blocco (addirittura un ponte di Woeikoff) e l’invio di un ampio nocciolo gelido alle porte della penisola (fig.6).

fig.6

Termiche da urlo anche in questo caso (fig.7).

fig.7

Saranno in molti a manifestare scetticismo in merito a tale evoluzione, non in linea con quanto ipotizzato dal modello americano. Tuttavia, va ricordato che l’ipotesi di un blocco euroasiatico particolarmente potente nell’inverno in corso, accompagnato magari da un figura ibrida alimentata dalla particolare mitezza nell’artico russo siberiano, era in preventivo già dal mese di Ottobre e rientrerebbe nello schema evolutivo ipotizzato da Judah Cohen nel suo diagramma di flusso basato sul’lindice SAI (Snow Advance Index).

fig.8

Il processo descritto ora dai modelli, in tale diagramma, sarebbe appena all’inizio e, pertanto, in questa sede si suggerisce di aspettare prima di pronunciarsi in merito agli esiti della stagione invernale che, viceversa, presenta molti aspetti che potrebbero indurre all’ottimismo per il futuro (non tutti in verità, ma molti si).

Anche l’evoluzione del modello europeo a termine corsa mostra un VP ancora disturbato, con possibilità di un’ulteriore discesa di un lobo freddo del VP verso l’Europa (fig.9).

fig.9

Insomma, il meglio deve ancora arrivare, occorre avere pazienza per gli amanti dell’inverno vero, quello più classico.

Fonte Web: BLOCCO ANTICICLONICO SIBERIANO IN RAFFORZAMENTO E NUCLEI GELIDI IN PARTENZA VERSO L’EUROPA, UN PROCESSO APPENA INIZIATO PER UN INVERNO FREDDO E NEVOSO

Roberto
Attività Solare