Posted on 12/12/2016 by meteogeo in Analisi lungo termine
12-12-2016 – Salve a tutti, flash serale modelli, mostrando una serie di carte decisamente più rilassanti per gli appassionati dell’inverno del freddo e della neve, i una stagione più consona per il periodo.
In effetti, gli aggiornamenti serali di entrambi i modelli più prestigiosi, GFS (americano) ed ECMWF (europeo, molto più performante negli ultimi giorni), mostrano praticamente le uniche due vie d’uscita alla evoluzione prospettata nelle ultime emissioni ed esposta nell’editoriale del mattino (che viene confermata), sebbene con carte molto lontane, ancora di difficile realizzazione.
PRIMA VARIAZIONE: circolazione fredda marginale al VP
Prposta dal modello europeo; praticamente assodata l’intensa pulsazione in prima armonica (priva di ondulazioni, ovvero appendici fredde) del VP, il modello europeo mostra una interessante circolazione secondaria ai margini dell’enorme struttura del VP (fig.1)
fig.1
Per quanto estremamente marginale, basso di latitudine, l’afflusso freddo può aver luogo e, in caso di conferme, nevicate a quote relativamente basse potrebbero verificarsi al nord, meno al centro, nel periodo prenatalizio (fig.2)
fig.2
SECONDA VARIAZIONE: blocco atlantico-scandinavo, esasperazione spinta anticiclone delle Azzorre
Il modello americano stasera propone un’ipotesi paventata in molte occasioni in questa sede perchè compatibile con gli attuali assetti, sfavorevoli, del VP a scala emisferica (fig.3)
fig.3
In fig.4 si vede come il lobo canadese abbia sempre notevole ingerenza in Atlantico, ma anche come la wave 2 inizialmente legata alla spinta azzorriana vada in blocco verso l’Artico (omega blocking pieno), favorendo l’afflusso di un lobo gelido da nordest sul lato orientale. L’interazione atlantico-continentale conseguente genererebbe (ma la carta è solo indicativa, lontanissima) neve anche in pianura al nord, con termiche a 850 hPa davvero notevoli (fig.4)
fig.4
Vortice Polare che, in questo caso, risulta ben attaccato dalle due principali waves planetarie, nonostante l’assetto di partenza della n.1 pacifica sia sempre decentrato (quindi non ottimale) verso est (fig.5)
fig.5
Insomma i questa sede sono state mostrate, a puro scopo indicativo, come sia possibile ottenere configurazioni interessanti anche on un assetto di partenza favorevole a rimonte altopressorie nell’Europa occidentale (ved, editoriale). Il VP, al momento, sembra avere la forza di reagire a una naturale fase di ricompattamento; anche il nostro ormai classico grafico delle anomalie di geopotenziale mostra una regressione (probabilmente solo temporanea) del rafforzamento nell’alta stratosfera (qui il link)
fig.6
L’aggiornamento del parametro AO (qui il link) conferma quanto esposto, con valori in discesa su tutti i cluster dopo il picco temporaneo di questa settimana (fig.7)
fig.7
Insomma, l’inverno c’è, noi pure, attendiamo speranzosi i prossimi aggiornamenti, per 7-10 giorni saranno comunque pochi i fenomeni significativi,ad eccezione delle piogge al sud e su parte del Tirreno probabilmente.
Roberto
Attività Solare