Di Teo Blašković – 22 Ottobre 2020

Una forte eruzione è iniziata al vulcano russo Bezymianny alle 20:22 UTC del 21 ottobre 2020, espellendo cenere fino a 9,5 km (31.000 piedi) sul livello del mare.

Il codice colore dell’aviazione è stato elevato a rosso alle 21:51 UTC e abbassato di nuovo ad arancione alle 03:19 UTC del 21 ottobre dopo che l’eruzione è terminata.

I dati satellitari alle 23:00 UTC hanno mostrato una grande nube di cenere che si è mossa a circa 75 km (46 miglia) a ovest del vulcano, ha riferito KVERT.

Credit immagine: KB GS RAS

La grande nube di cenere era presente nell’area del gruppo di vulcani Klyuchevskoy, ma la sua altezza è scesa a 5 – 5,5 km (16.400 – 18.000 piedi) slm alle 03:19 UTC. 

Una potente eruzione si è verificata al vulcano alle 17:29 UTC del 15 marzo 2019, con cenere vulcanica che si innalzava fino a 15,2 km (50.000 piedi) sul livello del mare. 

Riepilogo geologico

Prima della sua nota eruzione del 1955-56, il vulcano Bezymianny era stata considerato estinto. Il vulcano moderno, di dimensioni molto più piccole dei suoi imponenti vicini Kamen e Kliuchevskoi, si è formato circa 4.700 anni fa su un complesso di cupola lavica del tardo Pleistocene e un edificio ancestrale costruito circa 11.000-7.000 anni fa. 

Negli ultimi 3.000 anni si sono verificati tre periodi di intensa attività.

L’ultimo periodo, che è stato preceduto da una quiescenza di 1000 anni, è iniziato con la drammatica eruzione del 1955/56. Questa eruzione, simile a quella di St. Helens nel 1980, ha prodotto un grande cratere a forma di ferro di cavallo che si è formato dal crollo della sommità e da un’esplosione laterale associata.

La successiva crescita episodica ma in corso della cupola lavica, accompagnata da attività esplosiva intermittente e flussi piroclastici, ha in gran parte riempito il cratere del 1956. (GVP)

Fonte: The Watchers