E’ del 24 Aprile un articolo a proposito di un fatto di cronaca avvenuto negli USA in occasione della “Marcia per la Scienza” (“March for Science”, ndr), che si è tenuta qualche giorno fa. L’articolo titola così:
7 colpi di pistola sparati al National Space Science and Technology Center con possibile scopo intimidatorio verso gli scienziati dissidenti.
Gli scienziati dissidenti che lavorano nel Centro di cui sopra, in Alabama, sono Dr. Roy Spencer e il Prof. John Christy, due dei più esperti scienziati nell’ambito della scienza del clima. La Scienza del clima con la “S” maiuscola, quella che si interroga, che fa parlare i dati reali, che non manipola.
Non mi interessa entrare nel merito se questi spari fossero effettivamente rivolti a loro o meno, chi fosse l’esecutore e se ci fosse un mandante. Quello che colpisce dell’articolo è l’atmosfera, il clima (non meteorologico, però sta volta,… 😉 ) in cui questi e altri scienziati sentono di lavorare. Ecco come il Dr. Spencer ha commentato l’accaduto:
Un totale di 7 colpi sono stati sparati nel nostro palazzo del National Space Science e Technology Center (NSSTC), qui a Uah durante il weekend.
Tutti i proiettili hanno colpito il 4° piano, dove si trova l’ufficio di John Christy (il mio ufficio è in un altro palazzo).
Considerando che questo era il weekend che comprendeva il “Giorno della Terra” (Earth Day, ndr), con la Marcia per la Scienza che passava proprio vicino al nostro palazzo Sabato pomeriggio, penso che sia più di una coincidenza. Quando alcune persone non sanno argomentare i fatti, risolvono con la violenza. Non importa che noi non “neghiamo il riscaldamento globale”; il fatto che non siamo d’accordo sulla sua serietà e sul grado di coinvolgimento dell’attività umana nel riscaldamento è sufficiente per mandare alcuni estremisti nel pallone.
La nostra strada è piuttosto tranquilla, perciò dubito che i colpi siano stati sparati durante la marcia di Sabato. E’ stato probabilmente Sabato o Domenica sera, in modo che il tiratore avesse più chance di passare inosservato.
Forse la “Marcia per la Scienza” dovrebbe essere chiamata la “Marcia Al Silenzio”.
La polizia cittadina e del Campus ipotizzano che gli spari prevenissero da un auto di passaggio, considerando l’angolo di entrata in uno degli uffici. Gli involucri esterni sono stati riposti all’esterno.
Si tratta di una storia in divenire, non ho altri dettagli [grassetto in originale].
L’articolo puntualizza che gli scienziati che hanno una visione diversa [da quella ufficiale] rispetto al clima percepiscono un’atmosfera di ostilità violenta e intimidazione psicologica mai verificatasi prima negli USA, “una nazione che si è sempre definita orgogliosa per la propria libertà di parola, aperta al dibattito e alle idee alternative”.
Mi chiedo se sia davvero così o se anche questo sia diventato un ologramma.
Un altro scienziato, il Prof. Willie Soon, astrofisico di Harvard, anch’egli contrario alla visione allarmistica sul clima, ha percepito attacchi sia da parte di colleghi che da militanti allarmisti. In un’email, “definisce gli spari come più di una coincidenza e come qualcosa che caratterizzano la Marcia per la Scienza come una farsa politica”.
Non pensiate che queste cose succedano solo negli USA. Se avete seguito cosa è successo da noi, in Italia in questi ultimi mesi, saprete a cosa mi sto riferendo.
Sì, perché abbiamo anche noi la nostra caccia alle streghe.
Prendendo spunto dal ruolo dei media non allineati in occasione della Brexit e delle elezioni Americane, infatti, Google e Facebook hanno cominciato a stringere la morsa, che ha colpito direttamente alcuni blog italiani non-mainstream:
La crociata avviata negli Usa e in Gran Bretagna contro fake news e post verità è chiaramente strumentale ed è stata solertemente recepita in Europa (la risoluzione approvata dal Parlamento Ue contro la propaganda russa rientra in questa corrente) e in alcuni Paesi europei tra cui l’Italia, dove il presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, ha recentemente annunciato l’avvio di una campagna contro le bufale sul web.
Annunci che sono serviti a preparare l’opinione pubblica. Ora si passa dalle minacce ai fatti, attraverso i due Grandi Fratelli del web. Facebook, che ha già cominciato a segnalare come “pericolosi” alcuni blog […], e Google che toglie ai siti anticonformisti la possibilità di finanziarsi, prendendo a pretesto, con sprezzo del ridicolo, proprio un post in cui viene diffuso un frammento di un dibattito del Parlamento presieduto dalla stessa Boldrini, quanto di più innocente e di ovvio ci sia in democrazia.
Nell’articolo, trovate anche un video molto interessante, dove il diretto interessato spiega l’accaduto nel dettaglio.
Alla fine, chi vuole fare Scienza e chi si offre di essere un amplificatore neutro di come le cose si susseguono hanno vita dura. Fortunatamente, dal coro si stanno alzando voci che rivelano i giochi e raccontano le trame di palazzo. Nel nostro sito, trovate numerosi articoli al riguardo, non avete che l’imbarazzo della scelta.
A breve per ulteriori aggiornamenti, stay tuned 😉
Sara Maria Maestroni
Attività Solare