L’evento Carrington, cui molti si rifanno ogni qualvolta viene registrata una tempesta geomagnetica, è stata una tempesta geomagnetica con annessi flares solari, registrata tra la fine di Agosto e l’inzio di Settembre del 1859. La tempesta fu talmente potente da generare aurore boreali visibili a Roma, in Giamaica, Cuba e Hawaii. Il giorno 1 Settembre alle 11.38 c’è stato un potentissimo flare solare il quale provocò l’interruzione di alcune linee telegrafiche per circa 14 ore.

All’epoca fu qualcosa di mai visto prima… e da allora, ogni volta che il nostro sole “sputa” qualcosa verso la Terra, l’allarmistica macchina della disinformazione, si mette in moto paventando chissà quale catastrofe.

 

Certo… la storia, anche recente, ci insegna che il nostro Sole può, in linea teorica, generare Solar Flare e CME anche molto potenti e veloci… ma da qui a spaventare la gente con una potenziale imminente fine dell’era tecnologica a seguito di uno di questi eventi… ce ne vuole!

 

Nel 1859 le linee elettriche e telegrafiche non erano quelle di oggi. La tecnologia delle telecomunicazioni era agli albori e bastava un niente per metterle fuori uso.

Oggi ci sono sistemi di protezione ed anche i materiali usati sono molto più resistenti di quelli di 150 anni fa.

Ad ogni modo… i Flare, che sono improvvise emissioni di radiazioni elettromagnetiche in tutto lo spettro di frequenze e di particelle relativistiche, ma soprattutto nei razzi X, possono essere particolarmente dannose per le apparecchiature elettroniche NON SCHERMATE che usiamo quotidianamente e, in alcuni casi, anche per i satelliti artificiali.

Chi gestisce i satelliti per le telecomunicazioni queste cose le sa bene… e negli anni sono state implementate diverse soluzioni per far fronte agli eventuali sovraccarichi di energia che un flare (e in modo molto più marcato le CME) potrebbero indurre nei delicati circuiti elettronici dei satelliti.

 

Ma se dei satelliti alla gente comune potrebbe non importare molto, in tv e soprattutto in internet, si ricorrono spesso notizie allarmistiche circa potenziali problemi al DNA umano… o interruzione di energia elettrica e cose simili.

Non è sempre così!

Esempio di macchia e relativo flare geoeffettivo

Un flare o una CME, per provocare problemi SERI sul nostro pianeta, deve essere GEOEFFETTIVO. Ovvero deve trovarsi in una posizione della fotosfera tale da impattare precisamente sul nostro pianeta con tutta la sua forza. Spesso, volentieri e fortunatamente, i flares e le CME ci prendono di striscio… e grazie al Campo Magnetico Terrestre, gli effetti vengono ridotti di molto.

Ma qualche volta, purtroppo, ci ha preso in modo abbastanza netto. Il caso emblematico fu nel 2011 in Giappone, quando si verificò il terremoto prima e lo tsunami dopo!

Una serie di fortuite casualità si sovrappossero quasi contemporaneamente, destabilizzando non poco il campo magnetico terrestre e, di conseguenza, la geologia terrestre che rispose con il forte terremoto.

Ma andiamo per ordine.

La macchina che ha prodotto i flares solari è quella in basso a destra.

Come abbiamo visto prima, per avere conseguenze sul nostro pianeta, un Flare o una CME devono essere geoeffettive.
E’ poi necessario che il Campo Magnetico Terrestre sia “scarico”… ovvero abbaia per qualche motivo una bassa capacità di schermare le violente variazioni dell’intensità delle radiazioni elettromagnetiche provenienti da Sole.
E in ultimo, devono esserci precise predisposizioni sul pianeta…. come faglie sismiche cariche e pronte al rilascio di energia, oppure vulcani pronti ad eruttare.

Se manca anche solo una di queste caratteristiche, non succede nulla….

 

Nel giorno del sisma del Giappone, venne registrato questo grafico dal magnetometro di Tromsø

 

 

Giusto un mese prima venne registrato questo, per il sisma della Nuova Zelanda:

 

Guardate i valori della scala verde e blu a sinistra del grafico…

Questo è invece il grafico attuale:

 

 

Già questo può farci rilassare…

Nello specifico, queste “increspature” sono dovute all’arrivo del primo flare di ieri…  X2.2. Nelle prossime ore arriverà il secondo flare e le increspature aumenteranno. Ma non più di tanto… perché la macchia solare che li ha prodotti non è geoeffettiva. Si trova molto angolata rispetto alla linea retta Terra-Sole… e sia i flare solari che le CME, si espandono a cono con una linea perpendicolare alla superficie solare. Pertanto qui da noi ci arriva di striscio.

 

Non so se sono stato sufficientemente chiaro!

Bernardo Mattiucci
Attività Solare

 

P.S.: un esempio del passato lo trovate qui: LA TEMPESTA SOLARE DEL 10 SETTEMBRE E’ GEOEFFETTIVA