Questo è un appuntamento che diventerà mensile… con uno sguardo alle differenze dirette tra le SST (Sea Surface Temperature) attuali a livello mondiale e quelle dello scorso anno…

In questo caso le SST si riferiscono al giorno 4 dicembre 2014 che andremo a confrontare con quelle del 2015.

 

Questa la carta del 2014:

20141204_global_small.fc

 

E questa la carta del 2015:

20151204_global_small.fc

 

Partiamo dalle zone calde…

La differenza più marcata la troviamo nella zona centrale dell’Oceano Pacifico… (sulla sinistra delle immagini) dove il fenome El Nino ha determinato temperature superficiali più calde rispetto allo scorso anno. Le acque equatoriali sono leggermente più calde anche nell’Oceano Atlantico e nell’Oceano Indiano, mentre troviamo una marcata differenza, in negativo questa volta, nella zona occidentale dell’Oceano Pacifico (sulla destra delle immagini).

Nell’Emisfero Australe le temperature oceaniche sono generalmente più calde e infatti troviamo che tutte le isoterme sono spostate più verso sud…, anche quelle che contraddistinguono il limite della Corrente Circumpolare Antartica. Tale corrente è importantissima a livello climatico perché è la più potente di tutte. È quella che, a dispetto della sua velocità di avanzamento relativamente lenta, trasporta in giro per il mondo la più grande quantità di calore. Ha una larghezza di oltre 2000 km e raggiunge profondità comprese tra i 2000 e i 4000 metri!

Il fatto che le isoterme siano spostate tutte verso sud dipende, oltre che per il fenomeno El Nino, anche e soprattutto dall’Antarctic Circumpolar Wave. La ciclicità dell’Onda Circumpolare Antartica (uno spostamento verso est delle zone “calde” e “fredde” all’interno della Corrente Circumpolare Antartica), determina la temperatura invernale e la conseguente estensione dei ghiacci antartici e dura, mediamente, 8-9 anni. All’interno di tale ciclo, comunque, ogni 4-5 anni si possono individuare delle anomalie.

 

Tornando alle carte delle SST, spostiamo il nostro sguardo sull’Emisfero Boreale.

Partendo dall’Alaska troviamo che, quest’anno, le isoterme sono leggermente più basse di latitudine. La motivazione è da ricercare nei grafici seguenti:

 

PDO-1900_2015
PDO Index dal gennaio 1900 al novembre 2015 – fonte dati: http://research.jisao.washington.edu/pdo/PDO.latest

 

PDO-2000_2015
PDO Index dal gennaio 2000 al novembre 2015 – fonte dati: http://research.jisao.washington.edu/pdo/PDO.latest

 

Il PDO-Index sta iniziando a scendere, dopo aver raggiunto il suo picco massimo a cavallo tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015. Pertanto anche le temperature della zona Nord-Est dell’Oceano Pacifico stanno scendendo!

Passando all’Oceano Atlantico, troviamo una situazione “surreale” nel Canale del Labrador… tra il Canada e la Groenlandia.
Qui il raffreddamento è più che evidente… come lo è, del resto su tutto il Nord Atlantico. Un raffreddamento che in alcune zone è meno intenso, ma molto più diffuso, com’è evidente nella seguente immagine di confronto:

SST_NA

Infine, nell’estrea destra delle carte di inizio articolo, la situazione del Nord-Ovest dell’Oceano Pacifico… anche qui le SST stanno diminuendo.

Sostanzialmente, quindi, rispetto allo scorso anno, si ha una situazione di generale raffreddamento alle alte latitudini. Un raffreddamento che sta influenzando gli oceani e di conseguenza le correnti atmosferiche.
Cosa comporterà tutto questo?

Rifacendoci ai miei precedenti articoli riguardanti le influenze orbitali sul clima terrestre e quello relativo all’influenza dell’attività solare, non possiamo che prevedere un continuo raffreddamento sia nel corso dei prossimi mesi, sia soprattutto nel corso dei prossimi anni… visto che l’Attività Solare continuerà a diminuire.

 

Qualunque altra considerazione di tipo meteo la lascio a voi…. A me interessa l’andamento del clima… e questo sta tendendo sempre più ad un generale raffreddamento!

Buona giornata
Bernardo Mattiucci
Attività Solare