Non molto tempo fa, abbiamo riportato le prime conseguenze sui raccolti e sulle scorte di insalata in alcune zone degli USA.

Nel mese di Giugno, gli agricoltori hanno registrando perdite di raccolto molto importanti (si va dal 80 al 95%).

Stiamo parlando dei mirtilli in South Carolina e delle pesche in Georgia.

L’inverno tiepido e l’ondata di freddo in Primavera sembrano essere le cause più probabili della perdita del raccolto, attorno al 80%. Inizialmente, gli agricoltori erano convinti di salvare il 70% della produzione. La realtà, purtroppo, è stata un’altra.

Per quanto riguarda i mirtilli, la situazione sembra essere anche più grave. Molte fattorie, abituate ad aprire ai propri clienti per la raccolta diretta, sono rimaste chiuse. La causa va ricercata, secondo quanto scritto nell’articolo, nel freddo di Marzo: la discesa delle temperature serali e notturne ha lasciato i cespugli di mirtilli esposti alle basse temperature per molte ore, rispetto a quanto succede di solito. Solo una Fattoria è riuscita a salvare abbastanza piante per il Festival del Mirtillo del 25 Giugno, utilizzando una metodologia “vecchio stile”:

La tecnica che abbiamo usato è la vecchia maniera per cui si crea una coperta di fumo, usando basse temperature per mantenere una sorta di foschia fumogena che trattiene il calore del terreno, impedendogli di dissolversi, contemporaneamente impedendo al freddo di raggiungerlo, ha spiegato Cheri Ward.

Nel complesso, la perdita dei raccolti di queste due coltivazioni sembra abbia provocato un danno calcolato in 300 milioni di dollari.

E’ facile immaginare che arriveranno molte notizie di questo tipo, non solo dagli USA, ma anche da casa nostra e dal resto dell’Europa, che sta attraversando mesi di perturbazioni di inaspettata intensità e temperature che passano velocemente da molto calde a molto fredde per la stagione.

Cercheremo di monitorare la situazione e vi terremo aggiornati.

 

Sara Maria Maestroni

Attività Solare.