Le anomalie dell’Atlantico (BLOB) potrebbero essere una delle concause del gelo che si è formato su parte d’Europa.
Ma andiamo alle origini: prima di Natale abbiamo avuto il primo split del Vortice Polare, questo è andato in index appena negativo, e ciò ha favorito il rilascio di aria gelida verso la Russia europea e i Balcani. Gelo a tutt’oggi presente, che sta migrando verso nord. Ha da due giorni raggiunto la Scandinavia e in Lapponia si misurano valori di temperatura di circa -40°C.
Va detto che ormai le temperatura della regione Scandinava sono molto inferiori alla norma.
Nel frattempo le proiezioni indicano uno split del Vortice Polare su index fuori scala: si stima un trend che andrà sotto -6.
Per la circolazione atmosferica generale della regione polare è equiparabile ad un terremoto atmosferico.
Un simile split del Vortice Polare può generare su larga scala irruzioni di aria molto fredda, e le conferme sono ormai inquadrate dai modelli matematici di previsione.
Nel frattempo il freddo Oceano Atlantico avrà la sua influenza. Infatti, anche se si tratta di una proiezione 240 ore, quindi da ottimizzare, la fisica del modello matematico ECMWF vede un minimo sul Portogallo di 978 hPa che darà genesi ad una libecciata (risalita di aria calda) sull’Italia, che sul Nord Italia manterrebbe alla quota di 850 hPa valori termici negativi, e addirittura una isoterma di 0°C su parte del Centro Italia e nord Sardegna.
In una visione d’insieme tal dettaglio non è affatto trascurabile, in quanto è un indicatore di ingente freddo potenziale, anche ben superiore a quello introdotto nelle previsioni dei modelli matematici.
La situazione è complessa, c’è un cambiamento atmosferico di ingente entità, una sorta di fluttuazione climatica stagionale estrema che ci farà passare dal un eccesso di caldo ad uno di freddo.
Roberto
Attività Solare