Se domani ci ritrovassimo ad aver bruciato tutti i combustibili fossili del pianeta, provate a immaginare che cosa accadrebbe al livello dei mari…

un gigantesco NADA DE NADA!

Di James DelingpoleBreitbart (USA)

Fonte: Burned worlds fossil fuels tomorrow

21 Settembre 2015 – Traduzione a cura di Mauri Sesler (scientific translator)

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O perlomeno quasi niente che tanto non fa alcuna differenza – è quanto ci dice un nuovo studio appena pubblicato da Science Advances.

Se ci ritrovassimo domani ad aver bruciato tutto il carbone e tutto il petrolio del mondo, l’effetto risultante sulla calotta Antartica – il più grande corpo di ghiaccio del pianeta – sarebbe quello di provocare la crescita del livello dei mari entro la fine di questo secolo di soli 8 centimetri.

Ciò significa, in altre parole, che anche se le più catastrofiche delle previsioni catastrofiste sul cambiamento climatico e l’aumento del livello dei mari dovessero divenire realtà, avverrebbero in un lasso di tempo tanto ampio che nessuno di quelli che sono in vita sul pianeta in questo momento ne verrebbe minimamente influenzato.

E questo vale anche per i loro figli, i loro nipoti e i loro pronipoti. Ci vorranno almeno 2200 anni per il livello dei mari di salire a malapena di un metro – offrendo alle nostre ingegnose generazioni future un sacco di tempo a disposizione per costruirsi delle navi spaziali per darsi alla fuga, o per rimboccarsi le gambe dei pantaloni, o per spostarsi di un chilometro verso l’interno, o di fare quello che ritengono necessario per far fronte al delicato aumento del livello delle acque.

Questo non è necessariamente il messaggio da portare a casa che gli autori dello studio avrebbero voluto sentire. Come fa notare Lewis Page su The Register, lo studio è stato realizzato da persone quali il dottor Ken Caldeira, le cui credenziali come “warmista globale” sono “impeccabili”.

Ecco forse la ragione per cui quando lo studio è uscito, è stato pubblicato con l’accompagnamento di un altisonante comunicato stampa allarmista più in linea con il pensiero “warmista” del team di ricerca:

“Bruciare tutta l’energia fossile provocherebbe l’aumento del livello dei mari di più di 50 metri”.

E’ probabile che sia vero. Ma se si guarda alla piccola stampa dello studio, come fa Page, ciò che salta all’occhio è che questo processo avrà bisogno di almeno un migliaio di anni, e probabilmente anche di più per arrivare a compimento.

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I grafici non possono mentire. (A dire il vero possono perché sono solo proiezioni, non dati osservati, del mondo reale). Anche così, diciamo che le previsioni del dottor Caldeira e del suo team sono corrette. Se così fosse, allora i grafici semplicemente non potrebbero essere più chiari sul disastro idrico che ci attende se la calotta antartica si dovesse sciogliere a causa del nostro stile di vita ad alto consumo di carbonio…

Nessun disastro di sorta.

Nessuno nel corso della propria vita avrà mai la possibilità di vedere Kevin Costner con le dita palmate. A meno che non ci sentiamo masochisti, comunque.