Autore: Guido Guidi
Data di pubblicazione: 13 Maggio 2016
Fonte originale: http://www.climatemonitor.it/?p=41327

 

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Ognuno decida per se dove applicare gli elettrodi, personalmente comincio ad avere i sudori freddi.

Dunque, che si sia eco-eroici o meno, al giorno d’oggi c’è in circolazione un vero oggetto del desiderio, le auto Tesla. Vuoi per il fascino del brand, che porta il nome del grande scienziato scomparso con i suoi segreti (pare viva in compagnia di Jim Morrison, Elvis Presley e Kurt Kobain sulla solita isola deserta), vuoi per le linee decisamente accattivanti e le prestazioni ultra sportive, vuoi perché fa cool pensare di poter inserire la presa nel garage di casa, tutti vorrebbero una Tesla. Magari solo per un’oretta al giorno ma, vuoi mettere?

Ma nessuno se la compra, almeno, pare, non con soldi suoi. E di soldi, comunque, viste tutte le qualità di cui sopra, ce ne vogliono un bel po’. Il modello “entry level” atteso sul mercato per il prossimo boom della motricità elettrica parte, negli USA, da 35.000 $. Non ho idea di quanti Euro ci vorranno per averla in Italia, perché la proporzione dei prezzi tra le due sponde dell’oceano non è mai stata lineare al cambio valuta e i prezzi ‘regionali’ usciranno solo nel 2017. Se comunque volete togliervi lo sfizio, la Model S, il top di gamma, può essere vostra per 90.000 Euro.

Che si tratti di top di gamma o di entry level, quel prezzo, comunque, è garantito dai generosi incentivi che Tesla riceve dal governo USA in vari stati per vari stabilimenti, nonché dagli incentivi altrettanto generosi di cui si può godere all’acquisto. Nonostante ciò resta piuttosto alto. Per carità, FCA e gli altri ne avranno di paragonabili (per esempio quelli offerti per aumentare l’occupazione dove sono gli stabilimenti), ma quelli fanno macchine che poi si possono usare nella forma in cui uno si aspetta che accada quando le compra, cioè per andare in giro come, dove e quando si vuole. Questo le auto elettriche ahimè ancora non lo garantiscono. Elon Musk, patron di Tesla, giura che la Model 3 lo farà. Può darsi, mal che vada con quella cifra ci scappa comunque un abbonamento al taxi.

Inoltre, e qui viene il bello perché per tutto il resto ognuno faccia come crede, salta fuori che Tesla negli USA non guadagna vendendo auto, dato che ne produce poche e pochi le comprano, ma vendendo certificati verdi. Infatti la legge prevede che ogni costruttore di automobili debba vendere un certo numero di auto ad emissioni zero per star dentro i parametri di sostenibilità delle attività produttive, sicché dato che si producono e vendono pochissime auto elettriche ma molte auto normali, tutti gli altri sono costretti ad approvvigionarsi di indulgenze per il paradiso sostenibile, mentre la Tesla, che fa solo auto elettriche, di lasciapassare ne ha da vendere…e li vende, mentre il rischio d’impresa è a carico di chi paga le tasse.

Senza incentivi a monte e a valle del ciclo e senza certificati verdi, produrre le auto Tesla costerebbe tanto da renderle incomprabili, a meno di essere uno sceicco che vende petrolio. Però così, a ripensarci, il cerchio almeno sarebbe chiuso.

Ci aspetta un roseo futuro, speriamo di sopravvivere al presente.

Enjoy