Articolo di Fiorentino Marco Lubelli – Giovedì 7 novembre 2024
Collaboratore di Attività Solare
Con il passare dei giorni si fa sempre più chiara l’evoluzione del tempo in area europea. Infatti la debolezza del vortice polare con la continua insorgenza di alte pressioni a destabilizzarlo e la contemporanea posizione dell’anticiclone delle Azzorre a fare da blocco alle correnti atlantiche con una evidente propensione ad allungarsi verso nord, promettono una seconda parte di novembre molto movimentata con l’entrata in scena dell’aria polare marittima che, tradizionalmente, porta le prime intense nevicate su Alpi e Appennini oltre, non di rado, a presentarsi anche sulle pianure del nord Italia, che probabilmente vedranno le prime gelate già dalla prossima settimana. Ma andiamo con ordine inquadrando la prima, ormai probabile irruzione d’aria fredda invernale.
Tutti e tre i principali modelli mondiali vedono per l’inizio della prossima settimana l’arrivo di due impulsi freddi, uno di matrice continentale e l’altro di origine polare marittima. Il punto d’incontro di queste masse d’aria sarà proprio l’Italia dove probabilmente si scaverà una depressione.
Per GFS ed ECMWF si scaverà una depressione sul meridione d’Italia, con l’americano che vede il minimo sulla Campania mentre ECMWF vede il minimo più a est. Con una configurazione di questo tipo le regioni più interessate dal maltempo sarebbero certamente le regioni meridionali e adriatiche ma anche ancora una volta l’Emilia-Romagna con le prime nevicate che potrebbero scendere copiose sull’intero Appennino dalla Calabria all’Emilia. Sarebbe questa la prima depressione a carattere freddo della stagione. Si confermerebbe una certa propensione del Mediterraneo a ospitare depressioni e questo potrebbe essere molto importante per l’evoluzione futura dell’inverno 2024/25.
Appare evidente da tutti e tre i modelli l’estrema debolezza del VP con ECMWF e GFS che vedono chiaramente una intrusione verso l’Europa del ramo groenlandese del vortice polare a determinare la possibilità per la fine della seconda decade di una importante irruzione di aria polare marittima, di cui riparleremo. Per il momento le masse d’aria fredda continentale rimangono sulla Siberia dove iniziano a crearsi le condizioni per la nascita dell’anticiclone russo. Dunque inverno che si sviluppa piuttosto normalmente con una dinamicità che ci fa pensare a un andamento molto differente da quello dello scorso anno. Staremo a vedere.
Fonte: Progetto Scienze