La Palma è un’isola dell’Arcipelago Canario di origine vulcanica. Con un’età geologica di circa due milioni di anni è una delle più giovani dell’arcipelago e anche quella vulcanicamente più attiva.

La teoria geologica più accreditata sulla formazione dell’Arcipelago Canario è quella dell’Hot Spot sopra il quale è scivolata la Placca Africana negli ultimi 20 milioni di anni.

L’isola è sorta da un vulcano sottomarino situato a circa 4000 metri sotto il livello del mare. L’edificio vulcanico de La Palma ha un’altitudine di 6500 m dalla piattaforma abissale dell’Atlantico.

La Palma è divisa in due zone climatiche ben differenziate da una catena di vulcani chiamati “Cumbre Vieja” la quale si sviluppa longitudinalmente in direzione nord-sud.

Cronologia dell’eruzione

La mattina del 11 settembre 2021 iniziarono le prime scosse sismiche sull’isola de La Palma.

Dal pomeriggio dello stesso giorno lo sciame sismico aumentò di intensità.

Fu chiaro fin da subito che non era il solito sciame sismico del tipo di quelli che si erano verificati a La Palma dal 2017; infatti c’erano stati otto sciami sismici sull’isola negli ultimi 4 anni ma tutti erano localizzati a venti-trenta chilometri di profondità mentre questo proveniva da una profondità tra dieci e tredici chilometri sotto la superficie del suolo.

Il giorno seguente le scosse aumentarono ancora di frequenza e intensità e i media iniziarono a segnalare l’evento.

Passarono un paio di giorni e l’ipocentro dei sismi iniziò a migrare verso N-O oltre che avvicinarsi alla superficie.

Alla TV locale apparvero sempre più di frequente geologi e vulcanologi per rassicurare la popolazione che esistevano poche probabilità di un’eruzione imminente.

Ma dopo un paio di giorni la crescente deformazione del terreno unita ad un aumento della frequenza degli eventi sismici, mise in allarme i geologi e quindi scattò il semaforo giallo della protezione civile per la popolazione di 4 comuni a sud-ovest dell’isola: il semaforo giallo in una crisi vulcanica indica alla popolazione interessata che devono tenersi pronti per una eventuale evacuazione.

I media locali iniziarono a parlare di una possibile imminente eruzione.

Attorno al giorno 15 settembre le scosse di terremoto iniziarono a farsi sentire dalla popolazione più vicina all’epicentro poiché lo sciame sismico si stava avvicinando alla superficie e anche la deformazione del suolo era in crescita.

Nei giorni seguenti aumentò ancora la frequenza dei sismi mentre diminuiva sempre più la loro profondità.

Il giorno 18 vennero evacuati per sicurezza gli anziani e le persone a mobilità ridotta nei quattro comuni interessati.

La mattina del 19 settembre si produssero scosse di terremoto che fecero tremare edifici e cadere oggetti nelle case prossime all’epicentro, provocando anche piccole frane in zone vicine con alto dislivello del terreno.

Alle 15:13 ora locale dello stesso giorno finalmente si aprirono due crepe nel terreno in località “Cabeza de Vaca” e iniziarono a uscire gas, materiali piroclastici e lava da 8 bocche eruttive.

Era iniziata l’eruzione fissurale di Cumbre Vieja 2021 a La Palma.

Una tragedia

Fin dall’inizio i vulcanologi compresero che si trattava di un’eruzione potente se messa a confronto con quelle degli ultimi 500 anni, durante i quali ci sono state altre sette eruzioni sull’isola.

Infatti se è vero che l’intensità di un eruzione si può misurare dalla quantità di materiali emessi, questo vulcano superava i suoi predecessori degli ultimi secoli.

Ma la cosa peggiore di questo vulcano è che è sorto a monte di in un’area densamente popolata e dopo la sorpresa del primo giorno quando ancora rappresentava una novità interessante per gli abitanti dell’isola, con il passare dei giorni ci si rese conto che si trattava di un’enorme tragedia.

Inoltre, se all’inizio qualcuno pensava che l’eruzione sarebbe durata pochi giorni, passate le prime settimane i geologi smorzarono le speranze dei più ottimisti facendo sapere che sarebbe andata avanti ancora un bel po’ di tempo poiché il vulcano non stava perdendo energia ma al contrario stava aumentando di potenza.

Va spiegato qui che la storia eruttiva di Cumbre Vieja indica un’attività stromboliana e quindi una bassa esplosività vulcanica che sulla scala VEI (indice di esplosività vulcanica) colloca le più recenti eruzioni a La Palma tra VEI-1 e VEI-2 su questa scala, quindi niente a che vedere con i pericolosi vulcani Indonesiani, Filippini o Giapponesi che sono molto più esplosivi.

Ma nonostante il fatto che non ci sono state vittime, i numeri di questo vulcano parlano da soli. Infatti a oggi 7 novembre, il 50º giorno di eruzione, questi sono i numeri del vulcano:

  1. Oltre 130 milioni di m3 di lava emessa.
  2. 992 ettari di territorio coperto dalla lava.
  3. 3 km di larghezza della colata di lava nel suo punto massimo con uno spessore che varia da circa 3 a 15 metri ma con punte massime di oltre 40 metri di altezza (un edificio di 13 piani!).
  4. 2.719 edifici distrutti tra cui fattorie, scuole, una chiesa, magazzini, fabbriche, supermercati, ma principalmente case.
  5. Una quantità ingente di infrastrutture distrutte, tra cui 73,4 km di strade, tralicci della luce e del telefono, acquedotti, fognature, muri di contenzione, recinzioni, vasche di irrigazione.
  6. 8.000 ettari di terreno sepolti dalla cenere vulcanica che in alcuni punti supera i 6 metri di altezza.
  7. Oltre 7.000 persone evacuate delle quali molte hanno perso la casa, il terreno e i mezzi di sostentamento.

Come si può vedere si tratta di un vulcano che fino ad ora ha provocato un vero e proprio disastro sull’isola de La Palma.

Sebbene negli ultimi giorni l’intensità dell’eruzione sia calata, gli esperti continuano a ripetere di non farsi illusioni poiché non ci sono indicatori che il vulcano vada a cessare la sua attività nelle prossime settimane. 

Considerazioni personali.

L’eruzione del vulcano “Cumbre Vieja” (non ha ancora un nome quindi l’ho chiamato così per adesso), arriva giusto un paio d’anni dopo il picco minimo tra i cicli solari 24 e 25, avvenuto alla fine del 2019.

Probabilmente qualcuno dirà che non c’è niente di scientifico in questo, ma io rispondo che le statistiche del passato parlano chiaro.

Infatti il precedente picco minimo tra i cicli solari 23 e 24, avvenuto nel 2009, è stato seguito dagli eventi che riporto sotto.

  • 2010 marzo-aprile, eruzione Eyjafjallajökull causa blocco traffico aereo per oltre una settimana in Europa.
  • 2010 ottobre-novembre, eruzione Merapi con quasi 400 vittime.
  • 2011 marzo, terremoto del Tōhoku di magnitudine 9 che causa il più potente tsunami che si ricordi in Giappone, con poco meno di 20 mila vittime.
  • 2011 ottobre-novembre, eruzione sottomarina Tagoro nell’isola de El Hierro, Isole Canarie, causa evacuazione degli abitanti di alcune zone dell’isola.

Senza la pretesa di esporre una verità scientifica, ognuno tragga le proprie conclusioni.

Per finire, l’intensità di questa eruzione rispetto a quelle degli ultimi cento anni sull’isola, lascia pensare che non sia soltanto una coincidenza il fatto che siamo da poco entrati in un profondo minimo solare.