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I grandi flussi piroclastici provocati dall’eruzione del Monte Sinabung, in Indonesia, avvenuti Sabato 21 maggio 2016, hanno ucciso 7 persone. Altre due persone sono in condizioni critiche.

Il portavoce dell’Agenzia nazionale Disaster Management Sutopo Purwo Nugroho ha riferito che l’eruzione ha espulso cenere vulcanica arrivando fino a 3 km di altezza. Tutte le vittime erano contadini che lavorano nel villaggio di Gamber, che si trova all’interno della zona esclusa, a circa 4 km dal vulcano.

L’eruzione ha prodotto una serie di flussi piroclastici, di cui almeno uno ha raggiunto una distanza di 4,5 km, una distanza significativamente maggiore di quelle osservate negli ultimi mesi (da 2 – 3,5 km).

“Le vittime sono state colte di sorpresa e non hanno avuto alcuna possibilità di portarsi in salvo dal flusso mentre operavano nei loro campi all’interno della zona di esclusione,” ha riferito Volcano Discovery.

“Questo triste incidente dimostra ancora una volta che le eruzioni, anche quando il vulcano è in una fase di relativa bassa attività (come lo è stato il Sinabung nel corso dell’ultimo anno o poco più), rimangono comunque estremamente pericolosi. L’esplosione lavica viscosa e appiccicosa accumulata sulla sommità del vulcano conserva molto del suo gas per lungo tempo, che con l’instabilità gravitazionale e i gas intrappolati all’interno dei frammenti di roccia, aumenta
la fluidificazione della valanga, permettendogli di raggiungere a grande velocità distanze di molti chilometri”.

Il vulcano emetteva ancora una grande quantità di cenere Domenica 22 maggio.

Fonte: Volcano Discovery

Enzo
Attività Solare