Riporto l’abstract di un lavoro scientifico – che trovate qui – che mette in evidenza come ci sia un’altissima correlazione – statisticamente significativa – fra le eruzioni vulcaniche (di vulcani con magma ricco in silicio) e l’intensità dei raggi cosmici e, quindi, in ultima analisi, con l’attività solare. Niente di nuovo per noi, ma aggiungiamo dati scientifici importanti a sostegno di questa ipotesi 😉

Abstract

I vulcani con magma altamente viscoso e ricco in silicio ha tendenza a produrre eruzioni esplosive violente, che creano disastri nelle comunità locali e che impattano fortemente sull’ambiente in senso globale. Abbiamo esaminato il timing di 11 eventi eruttivi, avvenuti negli ultimi 306 anni (dal 1700 DC al 2005 DC) che producevano magma ricco in silicio – si tratta di 4 vulcani in Giappone (Monte Fuji, Monte Usu, Myojin-sho e Satsuma-Iwo-jima). 9 degli 11 eventi si sono verificati durane le fasi in cui l’attività magnetica solare era assente (minimo solare), dato che è ben rappresentato dal numero delle macchie solari. Questa forte associazione fra il timing eruttivo e il minimo solare è statisticamente significativo ad un livello di confidenza del 97.6%. Questa [stessa] associazione non è osservata per le eruzioni dei vulcani con un magma relativamente povero in silicio, come il vulcano Izu-Ohshima. E’ ampiamente noto che il flusso di raggi cosmici è correlato negativamente con l’attività magnetica solare poiché il campo magnetico forte nel vento solare respinge le particelle cariche come i raggi cosmici galattici che originano al di fuori del sistema solare. La forte correlazione negativa osservata fra il timing delle eruzioni ricche in silicio e l’attività solare può essere spiegata dalle variazioni nel flusso di raggi cosmici che si origina a sua volta dalla modulazione solare. Considerando che il magma ricco in silicio ha una tensione superficiale relativamente alta (circa 0.1 Nm-1), il tasso di enucleazione omogenea è talmente basso che tale magma esiste in uno stato altamente supersaturo senza una considerevole dissoluzione [il termine origine è “exsolution”. N.d.r.], anche quando si trova relativamente vicino alla superficie, fra il range di penetrazione dei muoni dei raggi cosmici (1-10 GeV). Questi muoni possono contribuire alla nucleazione in un magma supersaturo, come documentato da molti autori, studiando una camera delle bolle, via perdita di ionizzazione. Questa nucleazione, radiazione-indotta, può condurre alla dissoluzione pre-eruttiva di acqua nel magma ricco in silicio. Notiamo la possibilità che la miccia dell’eruzione nel Monte Pinatubo del 1991 possa essere stato lo stesso meccanismo: un aumento dei raggi cosmici, a sua volta provato dal Tifone Yunya, poiché una diminuzione nella pressione atmosferica porta ad un incremento del flusso dei raggi cosmici [che arrivano al suolo. N.d.r.]. Ipotizziamo anche che il periodo in cui la Terra viveva temperature molto basse (teoria della “Terra a palla di neve”) sia stato innescato da una serie di eruzioni vulcaniche su larga scala, a loro volta innescate da un aumento del flusso di raggi cosmici, dovuto ad esplosioni di una supernova nelle vicinanze.

Abstract grafico

Si evidenzia  una correlazione negativa fra le eruzioni di magma ricche in silicio e l’attività magnetica del Sole: 8 su 11 eruzioni si sono verificate in un periodo in cui il Sole non è attivo. Tale anti-correlazione suggerisce che le eruzioni di magma ricco in silicio vengono innescate dalla nucleazione delle bolle del magma, indotta dai muoni nei raggi cosmici. Una violenta distruzione della volta magmatica nel canale [eruttivo] si innesca quando il tasso di produzione Jrad, del sito della possibile nucleazione eccede il tasso di estinzione, Qmax.

Sara Maria Maestroni.

Attività Solare

P.S.: Non siamo sicuri della corretta traduzione del termine “exsolution”. Il corrispettivo italiano che più si avvicinava al significato di tale termine anglosassone è “dissoluzione”. Chiediamo scusa se il termine usato non è corretto. Bernardo.