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Del Colonnello Paolo Ernani meteorologo – Roma 10 agosto 2020

Coloro che sostengono che l’aumento della temperatura sia legato solo all’aumento più o meno marcato di CO2 e altri gas serra, a nostro avviso, sono in una posizione che non è del tutto accettabile. L’anidride carbonica (CO2) ha sempre giocato un ruolo secondario nell’aumento globale della temperatura. Ci sono altre cause e lo dimostreremo.

Estate calda o fredda? Il sole è il responsabile. Questo lavoro potrebbe porre fine alle diverse opinioni che ognuno di noi ha sul cambiamento climatico e in particolare sull’aumento delle temperature terrestri. Coloro che sostengono che ciò sia legato solo all’aumento più o meno marcato di CO2 e altri gas serra, a nostro avviso, sono in una posizione che non è del tutto accettabile. Gli ambientalisti, in particolare la piccola icona svedese e i suoi accoliti (quelli dell’IPCC), devono dimettersi. L’anidride carbonica (CO2) ha sempre giocato un ruolo secondario nell’aumento globale della temperatura. Ci sono altre cause. E lo dimostreremo. I nostri dati sono oggettivi, trattati con l’aiuto della matematica che, quasi sempre, offre soluzioni più affidabili. Ma mettiamoci nei dettagli. Non sappiamo se c’è una recente ricerca sulla dipendenza reciproca delle due variabili (Temperatura e macchie solari) che esamineremo. Altrimenti, questo lavoro sarebbe una novità assoluta, anche a livello globale. Gli argomenti della ricerca che abbiamo confrontato si riferiscono alle temperature medie annue delle stagioni estive 1990-2019 e ai valori trimestrali medi annuali (1990-2019) delle macchie solari. I dati delle 2 variabili trimestrali estive (giugno, luglio, agosto) sembrano essere fortemente interdipendenti, ancor prima di calcolarle con il test Pearson. Li hanno sottoposti per primo (per eliminare le piccole onde inquietanti) alle sommazioni e alle relative medie movimenti di 5 dati scientifici (spostati avanti) di una posizione. Come potete vedere dal confronto visivo, i 2 grafici (fig. 1 e fg. 2) danno l’impressione che tra loro ci sia in realtà molta somiglianza.

Le onde principali sembrano coincidere in molte sezioni delle curve e poi si nota la divergenza tra le rispettive tendenze. Uno giù (macchie solari) l’altro in alto (temperatura). A questo punto abbiamo applicato il nostro algoritmo alla variabile delle macchie solari (la formula che abbiamo dato in un articolo precedente) che permette specificato che questa procedura non invalida in alcun modo il test di correlazione. È implementato per vedere quanto le 2 curve originali si somigliano o no. Di seguito segnaliamo i dati relativi alle 2 variabili (o curve) che poi presenteremo al Pearson Test.

23.2, – 23.2, – 23.1, – 23.2, – 23.4, – 23.4, – 23.6, 23.8, 23.9, 24.3, 24.2, 24.1, 24.1, 24.2, 23.6, 23.8, 23.9, 23.9, 24.1, 24.1, 23.9, 24.2, 24.2, 24.1, 24.1, 24.5

130, 100, 62, 51, 64, 96, 139, 176, 207, 217, 202, 170, 156, 133, 115, 108, 107, 121, 142, 164, 190, 205, 205, 196, 186, 172

La prima stringa sono le temperature medie di giugno, luglio, agosto. Il secondo punto solare media giugno, luglio, agosto, corretti dall’algoritmo. Il coefficiente di correlazione calcolato con il test PEARSON è stato trovato r = 0.7815 un’interdipendenza molto, molto elevata tra le 2 variabili, confermando così le nostre aspettative. Infatti, se stampate i grafici relativi e li sovrapponete, potreste vedere la forte somiglianza delle due curve.

Conclusione! I valori termici dell’estate dipendono per il 0.7815 dal numero di macchie solari. Il restante valore 0.2185 (complemento a 1.000 di 0.7815) avrebbe un peso molto marginale, quasi irrilevante sull’evoluzione delle temperature estive globali.

Questo lavoro può sembrare complicato ma con un po’ più di attenzione si può superare l’ostacolo.