Dal titolo sembrerebbe che voglia analizzare dettagliatamente nello specifico, la stagione estiva meteorologica appena trascorsa, quella che va dal 1 giugno al 31 di agosto scorso, invece no! La mia vuole essere solo una breve analisi consuntiva, solo perché mi farebbe da premessa, al tentativo di proiezione futura per i prossimi mesi, che sarebbe poi l’argomento di cui meglio vorrei dilungarmi ad esporre, perché quando si avvia una strada (pattern), che si consolida nel tempo, poi difficilmente viene lasciata se non a fine ciclo o per un cambio generale (reversal pattern) della circolazione atmosferica.   Quindi, per il recente passato, sono più che sufficienti fare dei plottaggi, su area Europea, dei valori di pressione alla quota dei 500 Hpa e termici al suolo sulla trimestrale.

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Entrambi i plotter ci mostrano che in area italica, siamo quasi rientrati, come anomalie di pressione e termiche, nella media dell’ultimo periodo climatico di riferimento (1981-2010), quindi in fin dei conti, abbiamo avuto un’Estate 2016 Mediterranea, NORMALE. Come abbiamo raggiunto questa media? In modo lineare per tutto il periodo dei 90 giorni, con un alternanza di maggior periodo soleggiato e stabile alternato a brevi fasi instabili perturbate senza eccessi ne da una parte ne dall’altra? Non proprio, se facciamo un breve  remake ci ricordiamo un giugno sotto media termica con cospicue precipitazioni, poi un luglio molto stabile e caldo, con alcune rimonte sub-tropicali (onde mobili) e anche se non sono mancate brevi fasi, come quella avutasi a metà mese, fortemente instabili, sensibili furono gli effetti del passaggio della goccia fredda in quota sulle Adriatiche ed il sud Italia, fu una vera e propria brevissima parentesi di 2/3 giorni di stampo Autunnale nel cuore della bella stagione ed infine Agosto che tutto sommato ha rispettato un’alternanza quasi lineare delle tipiche condizioni di un estate mediterranea, calda e con poche precipitazioni.
Fatta questa premessa, addentriamoci ora nell’analisi in prospettiva futura e qui mi occorre mettere a conoscenza l’andamento di un indice Teleconnetivo Oceanico fondamentale,  la PDO, fondamentale quanto l’indice Enso, ma forse, per noi Europei più primario e partecipe nella configurazione di massima della circolazione atmosferica.
Era il 30 agosto scorso, quando mi soffermai ad analizzare l’andamento degli ultimi mesi di quest’indice teleconnettivo e notai che negli ultimi 3 mesi (mjj) la discesa della PDO era avvenuta in modo costante, da un valore di +1,60 in Aprile siamo passati ad un +0,18 in Luglio, seguendo di pari passo la discesa dell’Enso e da qui mi ero posto il proseguo che poteva risultare  per il mese di Agosto, che solo guardando le differenze riscontrate con le ultime SST (come da immagine sottostante) potevo scommettere e puntare su un valore negativo, non sufficiente da raggiungere l’unità, ma ad un valore decimale molto vicino.
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Nell’aggiornamento di questi ultimi giorni, la PDO di Agosto, come precedentemente anticipato, ha raggiunto il valore medio negativo che mi aspettavo: -0,66 e presumo che nei prossimi 2 mesi, esso continuerà ancora la discesa.
Da questa possibile fase futura (temporanea) negativa della PDO, della probabile durata dai 3 ai 6 mesi prossimi, resta per me un mattone fondamentale, naturalmente non l’unico, che scaturisce un  mio modesto parere a livello di proiezione sul semestre invernale prossimo, ossia che il tipo di circolazione emisferica di massima, verrà sempre più condizionata dagli sviluppi termici (SST) che ne deriva nelle aree superficiali oceaniche, che sono di forte influenza sulle traiettorie del Jet Stream, e mi riferisco al nord Pacifico prima (PNA-)  e al nord Atlantico poi (NAO-), da qui si impone una rimodulazione di traiettoria delle correnti, rispetto allo scorso anno, che nelle fasi di spiccata attività d’onda planetaria (Rossby), soprattutto nelle fasi congeniali di MJO, che di certo non mancheranno visto la  presumibile debolezza in partenza dell’AO soprattutto agli inizi del trimestre invernale, non a caso il modello CFSv2 nei forecast ci propone questa tendenza, come da immagine sottostante:
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Tendenza che potrebbe generare ALCUNE ed IMPROVVISE discese artiche con direzione longitudinali soprattutto sull’Europa Centrale e Mediterraneo Centrale costeggiando spesso il bordo di un redivivo Anticiclone dinamico delle Azzorre con la sua componente sub-tropicale in spinta verso il nord Europa occidentale, e non trascurabile il + probabile secondo blocco altopressorio sulla Russia Nord Europea (Mar di Barents e Kora) facilitato da SSTA alquanto positive e tra i due blocchi nel mezzo correnti in discesa depresse Nord Scandinave (con alternanze di Scand-, con Scand+). Non nego che lo spunto mi viene già dal tipo di circolazione del JS vista proprio in questi giorni:
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Una circolazione che spesso si è ripetuta anche nell’estate appena trasmessa, con la costante che a goderne, in particolare nel nostro piccolo, riferendomi al nostro orticello italico, potrebbe esser il ns centro-sud peninsulare, Adriatico e i vicini Balcani e se poi nella seconda parte del trimestre invernale (ma sarà molto improbabile vista l’anomala attuale tendenza) dovesse arrivare anche la QBO East nella alta e media stratosfera (30 e 50hpa), l’apertura delle retrogressioni da est potrebbero esser maggiormente invogliate (si verrebbe ad instaurare l’accoppiata statistica vincente, ossia: bassa Attività Solare+QBOe+Nina debole) e il CAMBIO DI MARCIA del prossimo Inverno, sarebbe ancora più consistente rispetto agli ultimi anni.
In conclusione quindi, punto per un prossimo Autunno-Inverno 2016/2017, NORMALE, nel rispetto delle medie climatiche, ma fatto non di linearità, ma di dinamicità e di possibili eccessi di anomalie contrapposte.
Concludo con una raccomandazione, sicuramente mi son fatto prendere un po’ dalla foga e da un personale ottimismo, ma naturalmente chiedo ai lettori di prendere il tutto con il giusto peso, insomma più per gioco che per verità, anche perché in meteo la verità assoluta non esiste per nessuno, neanche per i professionisti del settore, soprattutto se poi ci addentriamo nelle tendenze o proiezioni a lunghissimo termine, ci sono troppe variabili in gioco e i “battiti di farfalla” sono sempre dietro all’angolo.

Marca Fermana.
 06-09-2016