Di Donn Dears – Power for USA

Fonte: Putting the interests of people ahead of climate change hysteria

Traduzione a cura di Mauri Sesler (scientific translator)

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Hitachinaka Thermal Power Station

Il Giappone ha fornito più di 20 miliardi di dollari di sostegno finanziario, tra il 2007 e il 2012, per la costruzione di nuove centrali elettriche a carbone, dal design avanzato, nei paesi in via di sviluppo. Questo si va ad aggiungere al fatto che il Giappone sta sostituendo molte delle sue vecchie centrali a carbone con nuove centrali elettriche a carbone dalla progettazione avanzata, con l’intenzione di costruirne più di 40 di nuove. Il Giappone sta facendo prevalere gli interessi del suo popolo sull’isteria del cambiamento climatico.

Questo va in direzione opposta all’amministrazione Obama, che con la sua guerra al carbone, sta emanando norme che tentano di impedire l’uso del carbone e la costruzione di nuove centrali elettriche a carbone, anche quelle di nuovi altamente efficienti impianti ultra-supercritici. Le tradizionali centrali a carbone esistenti negli Stati Uniti hanno un rendimento termico del 32% di HHV circa (Higher Heating Value – Calore derivante da Combustione).

L’efficienza termica delle centrali elettriche a carbone in Giappone è ormai oltre il 40%, e può salire a circa il 45% di HHV. Questo è un miglioramento significativo, con un miglioramento del 36% dell’efficienza al di sopra delle vecchie unità. Un miglioramento del 36% dell’efficienza significa anche una corrispondente riduzione degli inquinanti emessi dalle unità più recenti.

Il Giappone sta finanziando centrali elettriche ultra-supercritiche a carbone in tutti quei paesi del mondo che si affidano ai progressi della metallurgia. L’industria del carbone negli Stati Uniti, invece, favorisce gli enormemente costosi impianti a Integrated Gasification Combined Cycle (IGCC) definendoli impianti a carbone pulito. Questi impianti si basano sulla cattura della CO2 e al suo stoccaggio nel sottosuolo … una soluzione politicamente corretta all’inesistente problema delle emissioni di CO2.

Gli impianti IGCC costano più di 6.000 dollari per KW… che è circa lo stesso costo di quello di una nuova centrale nucleare. Il portavoce per l’industria del carbone negli Stati Uniti continua a fare proselitismo per il suo concetto di carbone pulito mediante gli impianti IGCC, il che è un peccato perché le centrali elettriche ultra-supercritiche a carbone sono molto meno costose e sono veramente pulite in relazione alle emissioni inquinanti. (Riconoscendo che la CO2 non è un inquinante.) Si veda, Clean Coal is Dead, Long Live Clean Coal. Le sovvenzioni per le centrali IGCC e per la cattura e il sequestro / stoccaggio del carbonio (CCS) non sono garantite, e sono un terribile spreco di denaro dei contribuenti.

La cattura e lo stoccaggio del carbonio è una fantasia, che si pone l’obiettivo impossibile di immagazzinare enormi quantità di CO2 in formazioni geologiche nel sottosuolo. Non solo la quantità di CO2 emessa dagli Stati Uniti è di grandi dimensioni, ma non vi è alcuna certezza che la CO2 rimarrebbe sottoterra per le migliaia di anni che sono necessarie per evitare una catastrofe climatica, assumendo che la CO2 è la causa del cambiamento climatico.

Altre questioni irrisolte sul CCS includono:

Le questioni di proprietà delle formazioni geologiche

La responsabilità giuridica nel caso di fughe di CO2 e di danni causati

La questione se l’iniezione di CO2 liquida nel sottosuolo possa provocare terremoti

I costi enormi associati al CCS, e l’incertezza sulla possibilità che la CO2 possa rimanere sequestrata nel sottosuolo per molti secoli, porta a concludere che la CCS non è realistica. Si veda, The Why and How of Carbon Capture and Sequestration.

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Il Giappone sta promuovendo le sue centrali a carbone ultra supercritiche in tutto il mondo, dal Cile, al Vietnam e all’India. Anche l’India sta facendo prevalere gli interessi del suo popolo sul cambiamento climatico. L’India ha aumentato la sua produzione di energia elettrica con centrali elettriche a carbone in media del 9% l’anno tra il 2005 e il 2012.

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India 2012: La produzione di carbone da parte dello Stato, Immagine da EIA

L’India prevede di aumentare l’estrazione di carbone, con l’obiettivo di produrre 1,5 miliardi di tonnellate entro il 2020, con un incremento di quasi un miliardo di tonnellate dal 2012 … una produzione più che raddoppiata. Secondo quanto riferito, l’efficienza termica delle centrali elettriche a carbone in India è solo al 27%, di gran lunga al di sotto del potenziale di efficienza dei nuovi impianti a carbone ultra-supercritici.

Se l’India adotta impianti ultra-supercritici a carbone con l’assistenza del Giappone, potrebbe in ultima analisi, aumentare l’efficienza termica delle centrali elettriche a carbone dal 27% al 40%, o anche di più, con una altrettanto grande riduzione delle emissioni.

Il Giappone è oggi il più grande sostenitore a livello mondiale delle centrali a carbone nei paesi in via di sviluppo, utilizzando il suo design avanzato. Ciò si scontra con la posizione dell’amministrazione Obama, che si è opposta al finanziamento delle centrali elettriche a carbone in tutto il mondo.

Grazie alle pressioni dei gruppi ambientalisti e dei governi di Europa e Stati Uniti, la Banca Mondiale ha interrotto il finanziamento delle centrali elettriche a carbone nei paesi in via di sviluppo. Questa politica condanna milioni di persone a vivere in condizioni di povertà, senza accesso all’elettricità.

Il Giappone si è impegnato a finanziare le centrali a carbone nei paesi dove la Banca Mondiale ha interrotto i finanziamenti, il che potrebbe aiutare a fornire energia elettrica a milioni di persone che altrimenti avrebbero dovuto vivere senza elettricità.

La costruzione di centrali elettriche ultra-supercritiche a carbone in tutto il mondo aiuterebbe a trascinare le persone fuori dalla povertà, migliorando nel contempo la qualità dell’aria in quei luoghi dove sono state fino ad ora utilizzate vecchie e meno efficienti centrali elettriche a carbone.

Farebbe prevalere le persone sull’isteria del cambiamento climatico. La costruzione di centrali elettriche a carbone ultra-supercritiche negli Stati Uniti concorrerebbe a mantenere i prezzi dell’elettricità bassi, contribuendo a continui miglioramenti della qualità dell’aria mentre le vecchie e meno efficienti unità vengono sostituite.

Ciò consentirebbe anche di far prevalere gli interessi degli Americani sull’isteria del cambiamento climatico.