Di Kenneth Richard – 17 Ottobre 2019
La scienza del clima mainstream afferma che le molecole di CO2 “rallentano il tasso di dispersione di calore dalla superficie” come fa una coperta. Eppure la velocità con cui una molecola di CO2 trattiene o rallenta la perdita di calore è trascurabile, al massimo, di solo 0,0001 di secondo. Una concentrazione di CO2 di 300 ppm contro 400 ppm non avrà quindi alcun impatto rilevabile.
SkepticalScience, un blog guidato da John Cook, sostenitore del “consenso” della scienza del clima, è ampiamente considerato la guida esplicativa del movimento antropogenico sul riscaldamento globale.
Il blog afferma che le molecole di CO2, con una rappresentazione di 4 parti su 10.000 nell’atmosfera (400 parti per milione o ppm), funzionano collettivamente come una coperta nel rallentare la velocità con cui il corpo umano si raffredda.Fonte immagine:
Tuttavia la velocità o il lasso di tempo coinvolti in questo “rallentamento” della perdita di calore è problematico per il paradigma secondo cui il CO2 determina il riscaldamento globale.
Il Professor Nasif Nahle ha valutato matematicamente la velocità con cui il calore viene trattenuto dalle molecole di CO2; il suo lavoro è stato approvato dalla Facoltà di Fisica dell’Università di Nuevo Leon (Messico).
Nahle ha scoperto che il “percorso libero medio” per un’onda quantistica che attraversa l’atmosfera prima di scontrarsi con una molecola di CO2 è di circa 33 metri (Nahle, 2011a). Un abisso così ampio tra le collisioni molecolari sembrerebbe minare la visualizzazione del funzionamento di CO2 come si comporta una coperta.
Ancora più salientemente, Nahle ha determinato che la velocità con cui le molecole di CO2 possono trattenere il calore in superficie può durare solo circa 0,0001 di secondo (Nahle, 2011b).
Se la perdita di calore viene rallentata a una velocità di 0,0001 di secondo dalle molecole di CO2, la concentrazione di CO2 nell’atmosfera – che si tratti di 300 ppm o 400 ppm – effettivamente poco importa. Il differenziale del lasso di tempo sarebbe irrilevante per entrambe le concentrazioni.
Di conseguenza, Nahle conclude che “l’anidride carbonica non ha alcun effetto sui cambiamenti climatici o sui periodi di riscaldamento sulla Terra”.
Fonte: No Tricks Zone