Posted on 20/11/2016 by in Analisi lungo termine

20-11-2016 – Salve a tutti, eccoci nuovamente insieme per l’aggiornamento serale modelli, sempre ricchissimo di argomenti in questo periodo.

Saccatura atlantica molto approfondita a ovest dell’Italia, alimentata da una imponente discesa artica tra Groenlandia e Sbalvard; assolutamente spettacolare l’immagine dal satellite dell’Europa occidentale (fig.1).

fig.1

met10_rgbnatcolour_westerneurope_20161120120000

Dalla fig.1 si evince bene l’ampiezza della saccatura e dell’alimentazione artica. Come precisato più volte in questa sede, afflusso artico non significherà per le regioni italiane arrivo del freddo quanto netto peggioramento del tempo, già iniziato per molte regioni (1° FASE), ma in particolare per quelle più occidentali nei prossimi giorni (fig.2).

fig.2

rtavn2411

La fig.2 evidenzia bene quali saranno le caratteristiche salienti del tempo dei prossimi giorni: ovvero, un’ampia saccatura atlantica inserita tra due massicci anticicloni, in particolare quello orientale, assolutamente invulnerabile ai tentativi di avanzamento verso est della saccatura stessa.

Tale  evoluzione determinerà una localizzazione e persistenza delle precipitazioni nelle regioni nordoccidentali italiane (2° FASE), collocate lungo la traiettoria degli ammassi nuvolosi in risalita lungo il ramo ascendete della saccatura. Si tratta di una situazione di stallo meteorologico che in passato ha già generato forti criticità nelle regioni menzionate, speriamo non sia questo il caso.

L’evoluzione mostrata appare davvero bloccata nelle previsioni dei modelli, in quanto, alle due fasi menzionate (attuale e fino a metà della settimana entrante) dovrebbe succedere una terza fase, caratterizzata dal distacco della circolazione depressionaria dal flusso prncipale, con creazione di un’ampia goccia fredda nel Mediterraneo occidentale fig.3).

fig.3

rtavn9611

In tale contesto, la circolazione diverrà ancora più chiusa per le nostre regioni occidentali e, ancora una volta, il nordovest italiano e, questa volta, buona parte delle regioni tirreniche, verranno coinvolte dall’arrivo di nuovi impulsi perturbati, in rotazione attorno alla struttura depressionaria, con nuove occasioni di maltempo che, se le previsioni fossero confermate, potrebbe durare tutta la settimana per le aree più occidentali del paese.

A scala emisferica, alla 3° fase (creazione del cut-off depressionario) corrisponderà un generale ricopattamento del VP, sebbene non spinto come gli scorsi anni (fig.4).

fig.4

gfsnh-0-192

A quel punto, negli ultimi giorni del mese, il modello americano è ancora alquanto incerto sulla evoluzione prospettata, ma in linee generali la tendenza più accreditata è quella di un generale displacement dei nuclei di vorticità principali verso il comparto siberiano, anche a causa di un condizionamento stratosferico generato dall’affermazione di un anticiclone polare nell’artico canadese a 10 hPa  (30 km, fig.5).

fig.5

nh_hgt_10mb_240

Tale manovra, assimilabile a un Canadian Warming nella maniera mostrata oggi dai modelli,  in presenza di un VPT compatto, non sempre ha condotto a buoni risultati in troposfera, inducendo spesso nu rafforzamento successivo, sebbene temporaneo, della colonna del VP.

Allo stato attuale i modelli sono molto incerti e spesso, proprio a causa della insita debolezza strutturale del VP in questa stagione, viene invece evidenziata una evoluzione con forti sbilanciamenti dei centri di massa del VP stesso verso il comparto europeo e siberiano, come quella mostrata stamattina (fig.6).

fig.6

gfsnh-0-3841

Si tratta di una evoluzione estrema, con split completo del VP in sede europea, sbilanciato completamente nel nostro settore di emisfero. In realtà tale evoluzione è compatibile con la carta stratosferica mostrata in precedenza (fig.6) e, sebbene con modalità diverse, viene riproposta spesso nelle ultime emissioni, secondo uno schema così rappresentabile.

fig.7

gfs_t2ma_eu_531

In linea di massima quindi, una evoluzione per la prima decade di Dicembre che vede l’affermarsi di una saccatura molto approfondita nel continente europeo e una risalita della pressione atmosferica in Atlantico può essere rappresentativa di tale periodo, ma occorrerà verificare molti aspetti.

Nel frattempo, attenzione a quanto potrebbe accadere nei prossimi giorni nelle regioni più occidentali italiane e, in tal senso le fasi meteorologiche principali, riassumendo, potrebbero essere così distinte:

1° FASE – 19-20 Novembre, quella vissuta in questo week-end, maltempo al centrosud e nordest, con locali episodi di forte intensità

2° FASE – 21-23 Novembre, saccatura meridiana a ovest dell’Italia, forte maltempo su Piemonte, specialmente occidentale, Val D’Aosta, Liguria e Lombardia occidentale.

3° FASE – 24-28 Novembre, goccia fredda nel Mediterraneo occidentale; ancora piogge e temporali al nordovest, in graduale estensione alle regioni tirreniche. Possibili piogge abbondanti, sebbene intervallate da relative pause.

4° FASE – Tra fine Novembre e inizio Dicembre, possibile sbilanciamento del VP verso il comparto europeo.

Fonte Web: FORTE E PERSISTENTE MALTEMPO IN ARRIVO AL NORD-OVEST, POI TIRRENICHE, PIOGGE ABBONDANTI. A INIZIO DICEMBRE IPOTESI ARTICA CON FREDDO E NEVE A BASSA QUOTA

Roberto
Attività Solare